"ovunque, con te, sembra il Louvre"

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© -annyone 2020

a quelli che a volte,
come me, non pensano di
essere abbastanza

a quelli che a volte,come me, non pensano diessere abbastanza

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"Ognuno di noi è un'opera d'arte.
Non sarà mai amata da tutti, ma per chi
ne coglierà il senso, avrà un valore inestimabile."

Non ho mai apprezzato l'arte ma mi insegnasti ad amarla. Amavi passare le giornate con me al museo, illustrandomi ogni opera d'arte spiegandomi il perché ti piacesse. Amavi paragonare ogni mio dettaglio ad ogni opera — tu questo non lo sai — mi insegnasti ad amarmi, ad amare ogni mio pregio così come ogni mio difetto.
Con te desideravo andare al museo a tarda ora e lasciare che ci chiudessero dentro, volevo perdermi con te tra le opere d'arte, sognavo di passare l'intera notte con te a rincorrerci fra le statue.
Da quando c'eri tu la vita era un museo aperto solo per noi due, dove siamo arte ed il resto non conta più.

Mi hai insegnato la bellezza dei gesti, dei dettagli e di tutto ciò che trascuriamo quando ci perdiamo in pensieri, insicurezze ed ossessioni.
Ricordo quella volta che mi vedesti coi capelli bagnati e tu mi paragonasti alla Nascita di Venere di Botticelli, io ti rimproverai per averlo fatto, io ero così imperfetta ed insicura mentre Venere rappresenta la pura bellezza, l'armonia delle forme e la perfezione ideale; non avevamo nulla in comune. Mi facesti sentire così inadatta, un po' ti odiai per questo.

Con te tutto mi sembrava giusto, io che mi sono sempre sentita sbagliata per tutta la mia vita, ma con te era diverso.
Mi facevi sentire veramente importante, come se fossi la cosa più bella e pura, ed io avevo cosi tanta paura che tu, un giorno, ti saresti svegliato e avresti realizzato che in fondo non ero mica un granché.
Ogni volta che mi cingevi i fianchi e posavi le tue labbra sulle mie desideravo che il nostro bacio durasse in eterno, un po' come Il Bacio di Hayez. Non sai cosa darei per rivivere quella sensazione un'ultima volta, ancora oggi mi ritrovo a lottare con tutte le mie forze contro me stessa per evitare di mettere da parte l'orgoglio e lasciarmi andare al ricordo del tuo tocco sicuro.

Noi due, il nostro amore, era come un dipinto incompiuto, difficile da comprendere ma mozzafiato, ed ora, ora è solo un vecchio dipinto dai colori sbiaditi e mai terminato, con una cornice un po' rovinata. Eravamo quelli giusti al momento sbagliato, ma dubito che ci possa mai essere momento per noi.
Prometto che un giorno tornerò a disegnare e completerò quel dipinto, ma non con te, non con il nostro amore. Infondo come posso amarti se non riesco ad amare me stessa.
A volte il tuo amore mi spaventava talmente tanto da voler scappare via da te, un po' l'Apollo e Dafne del Bernini.

Tu che con le tue fisse, i tuoi sogni più strani, i tuoi desideri più profondi sei riuscito a farmi battere il cuore. Eravamo imperfetti assieme, due frammenti che non combaciavano, i pezzi sbagliati del puzzle. Nessuno dei due conosceva se stesso nel profondo e questo ci ha sempre ostacolati. Per te ero un libro aperto ma scritto in un'altra lingua ed in fondo è colpa mia se non mi conoscevi abbastanza.
Avrei voluto tanto poterti dire come mi sentivo fra le tue braccia, cosa provavo per te, ma non penso esistano parole per riuscire a descriverlo.
Volevo davvero farti capire cosa c'era dentro di me ma la verità è che dentro di me c'era L'Urlo di Munch.
Mi sono sentita tradita, sai? Non da te, ma da me stessa. Non avevo fiducia in me stessa, ma mi fidavo ciecamente di te; non amavo me stessa, ma ero pazza d'amore per te.
Questo non me lo sapevo spiegare, nemmeno tutt'ora so spiegarmelo.

Ma se un giorno mi dovessero chiedere di rappresentare il nostro amore, io lo rappresenterei con il dipinto de Gli Amanti di Magritte: il nostro amore era intenso, travolgente e passionale ma entrambi avevamo dei veli: io avevo un velo di insicurezze e sogni infranti, tu di avidità e carisma.
Tu mi amavi fin troppo per accorgertene, anzi mi hai amata perfino al posto mio.
Tu eri forte, io non lo ero affatto.
Eravamo diventati un casino, un macigno troppo pesante da sostenere per le mie spalle stanche ed affaticate. Vivevo con la costante paura di perderti, sapevo di non essere abbastanza per te, tu meritavi molto più di un concentrato di pessimismo ed insicurezze. Spesso questo mi soffocava e solo ora mi rendo conto che le insicurezze uccidono ciò che hai di bello. Avrei tanto desiderato essere abbastanza.
Dovevamo cambiare qualcosa perché così non andava, sentivo come se bastasse solo una piccola goccia e sarei affogata in nel mare delle mie incertezze. Ti giuro che io c'ho provato a non lasciarti andare, ho cercato di riavvicinarmi a te ma possiamo cambiare solo noi stessi, però, a volte questo cambia tutto. Ti ho perso ma ho trovato me stessa.

Non posso negare, però, che le mie giornate senza di te sono diventate incerte. Prima tu eri una sicurezza, mi facevi sentire giusta al mondo anche se solo per un secondo ma ora, che tu non ci sei tu, non so più cosa sia giusto e cosa non lo sia. Mi sento un po' come il Viandante sul Mare di Nebbia di Friedrich, osservo tutta quella foschia inconsapevole di cosa ci sia sotto ma decido comunque di continuare ad avanzare lungo la mia strada cercando di reprimere la mia insicurezza e la mia ansia; però ad ogni passo mi rendo conto che mi manchi, eccome se mi manchi.

Ero dipendente dal tuo amore, non potevo restarne senza, non sai quanto sia stato difficile resistere dal chiamarti o dal mandarti un messaggio. Eri sempre nella mia mente, eri scritto nei miei pensieri. Tu eri la mia unica eccezione, eri tutto ciò che mi bastava.
Scusa se avevo deciso di lasciarti andare, ti avevo messo al primo posto ma ora al primo posto ci sono io; scusa se pensavo di non essere abbastanza; scusa se faticavo a credere che qualcuno potesse realmente innamorarsi di me; e scusa se chiedevo scusa troppo spesso.
Sentivo di essere come Amore e Psiche di Antonio Canova, eravamo fatti per stare insieme ma non ci era concesso, eravamo l'idea dell'amore che avevamo creato per noi stessi però non era quello giusto.
Io e te non saremo mai stati giusti.

Parlare di noi, o meglio, di te mi costa una fatica immensa. Ti ho amato e ti amerò per sempre, perché insieme siamo cresciuti e mi hai aiutata ad essere quella che sono oggi. Dei frammenti di te, delle tue passioni e dei tuoi sogni sono rimasti incastrati dentro di me come pezzi di un puzzle, essi sono il mio punto di riferimento. Nel mio cuore ci sarà sempre una porta aperta per i nostri ricordi e le nostre esperienze. Sei la mia stella polare e neanche lo sai.
Un giorno, però, guarderò fuori dalla finestra e ti vedrò lì, sotto la Notte Stellata di Van Gogh e ti dirò mille grazie, ti mostrerò tutto ciò che c'è di bello in me solo grazie a te, perché se non fosse stato per il tuo paragonarmi ad opere d'arte non penso che sarei mai riuscita ad accettarmi.

Desidero che tu sia felice come lo sono stata io stando al tuo fianco. Ti meriti qualcuno che ti ami infinitamente, profondamente ed in maniera incondizionata, ma non potrò essere io. Meriti qualcuno che ti sappia comprendere, qualcuno che condivida con te i sogni e gli incubi. Meriti qualcuno che ti faccia sentire l'intero zoo, non solo nello stomaco ma anche nell'anima. Spero tu non abbia smesso di amare l'arte e di andare al museo, perché è l'unica cosa che mi faccia sentire come se tu fossi ancora al mio fianco.

Tu che hai visto in me mille musei, mentre io vedevo solo pareti vuote.

Tu che hai visto in me mille musei, mentre io vedevo solo pareti vuote

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