Quanto ti vorrei...

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Il primo giorno di scuola ti ho visto per la prima volta. 

Maglietta bianca, jeans blu, occhi verdi e cuffie nelle orecchie, stavi parlando con un altro, non so chi era.

Ma non mi importava, so solo che eri l'unica persona che brillava in quel giorno.

Sei l'unica persona che mi ha fatto battere forte il cuore in quel momento.

Lo so che sono stupida, a volte anche un pò pazza, ma so che sei tu il mio principe azzurro, quello che cercavo da sempre.

Ricordo un giorno in particolare , ero alla fermata del pullman, e tu stavi ridendo e parlando con due ragazze... ma a me non interessava , mi bastava vederti per essere felice non mi importava di tutto il resto.

Erano passati tanti giorni e non sapevo ancora come ti chiamavi, non sapevo in che classe eri; ero triste ma contenta perché sapevo che comunque sarebbe andata ti avrei rivisto dopo scuola in fermata.

Una volta ho provato a seguirti per vedere in che classe eri, probabilmente potevo sembrare una stalker ma la curiosità di vedere dov'eri era troppa ma non abbastanza rispetto alla durata dell'intervallo, che anche quella volta non bastò per riuscire a trovarla.

Finalmente dopo qualche giorno grazie alle mie compagne di classe sono riuscita a sapere come ti chiamavi.

Alexander Baker.

Un bel nome, proprio adatto ad un principe azzurro come te.

"Janice!" mi ero girata perché una delle mie compagne mi aveva chiamato, ero così impegnata a guardare il profilo di Alexandre su facebook. 

"Dimmi," ho risposto scocciata. 

"Hai fatto i compiti d'inglese?" mi ha chiesto. 

"Oh mio dio! Ma c'erano i compiti d' inglese?!" non sapevo cosa fare, io non sono molto brava in inglese.

Arrrgh! Lo so che la prof ce l'ha con me, ma perchè chiede sempre a me la lettura e la traduzione delle frasi ?!

Non è colpa mia se sono una capra in inglese. 

Così mi sono alzata e sono andata da uno dei miei compagni, perchè ero sicura che lui li aveva fatti, e sopratutto è più bravo di me in inglese!

D'altronde lui è italoamericano e ha vissuto i suoi primi 13 anni in America (beato lui).

Siamo molto amici, e a dire la verità siamo BFF, bestfriend's forever.

E so che posso sempre contare su di lui.

"John! Mi puoi aiutare con gli esercizi d'inglese?" gli ho chiesto.

Lui inizialmente ha sbuffato ma poi mi ha sorriso, perchè comprende le mie difficoltà e sa benissimo che non è per niente facile imparare bene una lingua straniera.

"Sì sì.. Inizialmente chiedi sempre solo un aiuto e poi alla fine li faccio tutti io gli esercizi." Mi risponde ridendo. 

"Non é colpa mia se l'inglese é così difficile," gli ho risposto.

"Perchè non ascolti la prof quando spiega?!" Mi ha detto.

"Non è assolutamente vero! Io mi sforzo sempre ad ascoltarla ma dopo soli 10 minuti mi passa la voglia... Non e' colpa mia!" gli rispondo ridendo.

"Non posso vincere con te, dai vieni qui e ti aiuto." mi dice lui, haha! Per l'ennesima volta ho vinto ancora io.

"Thanks! Sei il migliore!" gli ho detto e mi sono seduta vicino a lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 09, 2015 ⏰

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