Lin è debole. Pensa che non tutti siano fatti per stare al mondo, e lui, su questa terra non ci sa stare. La sua è una vita nera, priva di significato, forme o colori. Vorrebbe chiudere gli occhi e avere il potere di cancellare la sua stessa esistenza; una realtà indifferente, a cui non importa di lui. Il suo universo è formato da ombre, le persone sono solo figure scure che vanno e vengono, che pagano e prendono, senza mai posare il loro sguardo sulla persona di Lin. Perché Lin è insignificante. Reidar è forte. Il primo elemento che si nota di lui sono gli occhi, sono strani, particolarmente inquietanti. Poi arriva il suo ghigno, un sorriso spaventoso sempre aperto; il volto sembra quello di un folle. E pazzo, Reidar lo è davvero. La sua follia compete con la sua forza, una potenza mostruosa. Reidar vede il mondo come qualcosa contro cui lottare per diventare ancora più forte. Tutto il resto, ai suoi occhi, è niente. Due figure che stanno alle estremità della vita, con l'unica similitudine di non essere considerate come umani. Un incontro, un legame, che già dall'inizio si prospetta fallimentare. Una storia che non dovrebbe iniziare.