Come tutti sappiamo, il Faraone ha deciso di trucidare tutti gli ebrei maschi appena nati, per evitare che questi ultimi-una volta cresciuti- possano vendicare i torti subiti dai loro antenati. Leila, l'ancella preferita della figlia del re, sente dalla finestra della sua stanza le urla dei piccoli; il ferro delle spade che affondano nelle loro carni; il pianto delle madri...le si stringe il cuore, ma è consapevole che bisogna sottomettersi agli ordini: non ha altra scelta....fino a quando, un giorno, mentre sta facendo il bagno nel Nilo con la sua principessa, vede un cestino galleggiare sulle acque traslucide. Al suo interno si trova un bambino addormentato. La figlia del Faraone, spinta dalla compassione, decide di prendersene cura. Eppure, Leila capisce che è ebreo. Da questo momento in poi, sarà lacerata da due decisioni, due decisioni che salveranno se stessa o che la faranno cadere in disgrazia. È meglio dire la verità al Faraone oppure nascondere ogni cosa e aiutare la sua signora ad allevare il futuro liberatore del popolo ebraico? Le ha giurato fedeltà eterna, non può non essere di parola! P.S.: raga, questa storia non è mia, eh! Ho deciso di scriverla perchè da piccola guardavo molto spesso "Il principe d'Egitto", il film animato della DreamWorks sulle vicende che hanno portato Mosè ad essere da regnante egiziano a messaggero di Dio, nonché quasi un precursore di Gesù Cristo. Adesso, questa storia biblica mi piace ancora, quindi voglio portare avanti questo progetto. Se qualche teologo o egiziologo o storico vuole darmi dei suggerimenti, sono i benvenuti :))