A pochi passi dagli anni settanta, un Matematico e un Filosofo si amano travolti dal sole che picchia su Rio de Janeiro e cullati dal rumore del mare in lontananza. Questo segnerà la loro esistenza e la loro morte. «E dopo ti dimenticherai di me, Anders?» «Non mi dimenticherò mai di te.» Lo guardai, attento. Memorizzai il piano: le linee rette dell'arco di cupido, perfetto, su quelle sue labbra sottili; il fascio di parabole - curve morbide - delle sue ciglia dorate: azzurri, gli occhi, come il cielo pallido che vela il mondo dopo l'aurora; l'ellisse che abbracciava entrambi i suoi zigomi, di cui due nei occupavano i fuochi; il volto chiaro, senza un filo di barba, ancora infantile e dalle forme d'un imperfetta circonferenza. Nemmeno io l'avrei mai dimenticato.