Capitolo 4

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Lorenzo titubante strinse la mano all'ufficiale "Lorenzo Ceresin" disse, la tensione si poteva tagliare con il coltello.

Intanto i due soldati erano rimasti fermi immobili dietro il loro capo, Gianna li osservò bene: portavano una divisa nera e ai fianchi un cinturone del medesimo colore con una pistola.

Il signor Ceresin invece si era posto alle spalle di suo figlio, la signora Angela era rimasta all'ingresso della cucina mentre Gianna, acquistando un po' di coraggio, si era appostata all'angolo della stanza. L'ufficiale l'aveva guardata rapidamente, nessuna espressione sul volto, poi era tornato a guardare Lorenzo.

"Noi sappiamo che voi lavorate qui e producete materie prime" disse l'ufficiale.

"Si produciamo diverse materie come le uova, il latte e i formaggi e in campo coltiviamo anche qualche verdura" disse sicuro il giovane, avendo già capito dove voleva arrivare il tedesco.

"Ottimo, ci serve il vostro aiuto" disse Kruger.

"E noi cosa riceveremmo in cambio?" chiese subito Lorenzo con un tono quasi di sfida, a tutto c'era un prezzo.

"Questo si vedrà" disse duro il tedesco, poi continuò "L'aviazione tedesca starà per un breve periodo qui ad Abano, servono cibo e bevande per tutti i soldati, li verremo a prendere da voi e da altre famiglie che come la vostra producono il necessario".

Lorenzo guardò il padre, quest'ultimo annuì, così il giovane e l'ufficiale si strinsero di nuovo la mano e si alzarono da tavola.

"Che sciocca, non vi ho chiesto neanche se potessimo offrirvi qualcosa!" disse la signora Ceresin "Gianna prepara un caffè ai signori".

Gianna si stava già avviando verso il bancone della cucina, ma Kruger disse subito "Non si preoccupi signora, siamo molto impegnati e non abbiamo tempo, grazie" poi, dopo aver guardato un'ultima volta la ragazza, uscì dall'abitazione seguito dai due soldati. I tre entrarono nella bella macchina nera, che partì subito, Gianna si rilassò a sentire il rumore delle ruote sul selciato allontanarsi.

Alexander Kruger

Quel giorno l'ufficiale Kruger incaricò Berger e Schneider di accompagnarlo verso la campagna, avrebbero dovuto far visita alle diverse famiglie che producevano beni primari, per avvertirli che uno o due giorni alla settimana qualche soldato sarebbe andato a prendere cibo e bevande per tutta l'aviazione.

Salirono in macchina, decise di guidare Berger dopo il permesso dell'ufficiale e presto i tre si ritrovarono fra le campagne, poco più fuori dal paese.

Kruger tirò fuori dalla tasca interna della sua divisa una lista scritta rapidamente con i nomi delle varie famiglie: Pavan, Cantin e Ceresin.

Poco dopo Berger fermò la macchina, arrivata davanti ad una piccola abitazione, tutti e tre scesero dall'auto. Schneider bussò alla porta di casa, subito venne ad aprire una donna abbastanza anziana.

"Posso esservi di aiuto?" disse sistemandosi la vestaglia grigia che indossava.

"Signora noi avremmo bisogno di sapere se la sua famiglia ha un'attività e produce cibi o bevande" chiese Kruger cercando di sembrare più cordiale possibile.

"Me spiase, abito da sola e quel poco che magno o compro in paese*" disse la signora.

"D'accordo, grazie e arrivederci" disse Schneider in un italiano stentato e rivolgendole un sorriso cordiale, la donna salutò i tre e chiuse la porta di casa.

"Prossima tappa?" chiese Berger.

"Cantin" disse Kruger guardando la lista e dirigendosi alla macchina. Dopo essere saliti, veloce Berger mise in moto e partì.

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