Conoscenza

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Ci avviamo verso la grande sala da pranzo. La stanza è grandissima, arricchita con tanti particolari. È una casa vissuta, ma allo stesso tempo molto modena. Al centro, il tavolo è addobbato con una tovaglia rossa e verde, ed è già tutto apparecchiato.

Si cominciano a sedere, io prendo posto tra Denise e Bobby il quale è a capo tavola. Subito passa Lucy che mette la prima portata nel nostro piatto, e dopo un solenne - buon appetito - iniziamo a mangiare.

Parlano del più e del meno, il lavoro e la vita di coppia. Niall è davanti a me e mangia con molto gusto. Sembra che gli piaccia lo stufato, e ammetto che anche a me non dispiace. Il biondo non presta attenzione alle conversazioni, ma mi fa ridere per la sua voglia di cibo.

- Allora Francesca, sei fidanzata? - chiede Denise. In poco tempo mi sento tutti gli occhi puntati addosso, compresi quelli di Niall.

- No, non mi interessa per il momento un ragazzo - dico un un'espressione scocciata. La domanda che ho sempre odiato mi viene posta anche in una famiglia non mia... possibile?

"Ti sta guardando compiaciuto"

La mia vicina interiore non sta zitta, così caccio quel pensiero fastidioso.

Finiamo di pranzare, rendendomi conto di quanto mangi il biondino. Aiuto a sparecchiare e poco dopo ci troviamo di nuovo in salone. Sono  tutti seduti sul grande divano a L, mentre Niall siede sulla poltrona sulla quale ero seduta io qualche ora fa, e nel frattempo gioca con Theo a "BubuSettete". È divertente, e li guardo da lontano soffocando qualche risata.

Theo si gira e mi chiama - 'cesca! 'cesca! - faccio una risatina e mi avvicino.

Sono vicina a quel mostro dagli occhi color oceano ma cerco di non far vedere la mia agitazione.

- Dimmi, Theo - gli sorrido. Ride e poi mi tocca il naso con l'indice, così lo rifaccio. Niall tiene ancora sulle gambe il bambino e ci guarda.

- Quanti anni ha Theo? - chiedo a Niall.

- Un anno e mezzo - risponde. Gli sorrido e lui ricambia. Mi domando dove sia sua madre.

- Oh nooooooo - dice frustrata Lucy - Non abbiamo preso il dolce, me ne sono completamente dimenticata... -

- Lucy se vuoi esco a prenderlo io. Prendo un taxi e vado - le dico, magari posso uscire qualche minuto per riprendermi dall'imbarazzo. Potrei staccare due minuti.

- Grazie, tesoro, ma credo che ci voglia un po' con il taxi, oggi ce ne sono pochi perché è la vigilia - mi risponde. Ha ragione, oggi è la vigilia e il meteo non è bello, ci vorrebbe del tempo ad arrivare ad una pasticceria aperta o qualcosa del genere.

- L'accompagno io - si offre Niall. Davvero? Perché? Quindi il mio tentativo di allontanarmi non sta riuscendo. Avrei dovuto prendere la patente quando me l'aveva detto mamma.

- Grazie mille, ragazzi - ci prende uno alla volta e ci abbraccia.

~*~

Saliamo in macchina, mi metto la cintura di sicurezza e partiamo. Per gran parte del viaggio non diciamo nulla. C'è un silenzio imbarazzante, così guardo fuori al finestrino. In radio passano canzoni orribili e per strada c'è tantissimo traffico. Alzo gli occhi al cielo sperando di tornare il più presto da Lucy.

- Allora, Francesca giusto? - abbassa il volume della radio.

- Mh? Sì, giusto - rispondo, senza distogliere lo sguardo dalla strada - Hei, sta iniziando a nevicare! - esclamo con eccessiva felicità, così mi mordo la lingua.

Fa una risatina divertita. - Stai ridendo di me, signor Horan? - lo colpisco ad un braccio.

- Non mi permetterei mai, signorina Light - risponde con un tono d'ironia. - Davvero non hai mai visto nevicare? - chiede.

Come una splendida coincidenzaWhere stories live. Discover now