Udì il maledetto suono della sveglia e balzai subito giù dal letto, era arrivato il primo giorno di scuola; «Valeria, sbrigati sennò farai tardi il primo giorno!», le disse la madre, lei non le rispose e si rimise a dormire, la madre continuava a chiamarla, dopo vari tentativi ci riuscì, lei si alzò. Arrivarono a scuola ed entrarono, «Valeria mi raccomando saluta tutti e sorridi», «come vuoi tu mamma». La madre era molto perplessa, perché sapeva che a Valeria non le piaceva stare con i suoi compagni, non si sentiva a suo agio e aveva paura anche se non lo faceva notare. Negli anni precedenti Valeria è stata presa di mira da un ragazzino più grande di lei, all'inizio lui non era nella sua classe ma era nell'altra sezione, ma siccome li disturbava una ragazzina, i professori pensarono che cambiare aria gli poteva fare bene. Ma la storia si era ripetuta, Alessandro aveva preso di mira Valeria, le tirava i capelli, le dava schiaffi. Tutte queste cose col passare degli anni, diventarono sempre più pensati per Valeria, i maestri e i genitori di Valeria cerarono di far ragionare Alessandro, ma lui continuava. Un giorno Valeria, appena entrata trova una lettera sotto il suo banco ma decide di non leggerla e la lasció a scuola, il giorno dopo apri della lettera; «Ciao Valeria, voleva dirti che tu mi piaci molto e quando ti tiro i capelli o ti do schiaffi e perché ti amo e tu non mi vuoi. Non faccio altro che pensare a te e mi innervosisco quando tu mi ignori e non mi rivolgi la parola. Volevo chiederti se volevi essere la mia fidanzata? Si o No», Valeria prese la lettera e la butto nel cestino della carta.
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Lei
General FictionLei era lì, seduta all'ultima fila di quell'aula che le sembrava un inferno, con i suoi lunghi capelli castani e occhi castani, che imploravano aiuto. La mattina desiderava solo restare sdraiata nel suo letto, non voleva affrontare il mondo reale e...