First Part

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Frase di inizio capitolo: Apri gli occhi per vedere qualcosa di nuovo

Sono le 6:40 di mattina del 17 di settembre. Mi sono appena alzata del letto per andarmi a preparare. Oggi è il primo giorno del college in cui mi sono voluta iscrivere, non per il mio comportamento perché non sono quel tipo di ragazza, ma perché questo college mi permette di avere una borsa di studio per l'università. I miei genitori all'inizio non erano molto d'accordo con questa idea, ma alla fine sono riuscita a convincerli.
Per questo primo giorno ho scelto un outfit molto semplice (foto del capitolo). Ho scelto pantaloni blu a zampa di elefante con una cintura nera della Gucci, una camicetta bianca con l'orlo infilato nei jeans, un cardigan nero lungo fino alle ginocchia e le dr.Martins nere con la para alta. Mi sono fatta una coda di cavallo alta molto tirata e i ciuffi che sfuggono dall'elastico li ho fissati con un po' d'acqua e gel per capelli. Anche il trucco è molto semplice: correttore sulle occhiaie (non devo far vedere che sono stanca, è un segno di debolezza), piega-ciglia, mascara, un po' di blush e burrocacao della Labello. Non ho unghie gel, con o senza ricostruzione, o tip. Mi fanno sentire falsa e mi danno anche fastidio.
Dopo aver finito di prepararmi esco dalla mia stanza, scendo le scale e mi dirigo verso la cucina per fare colazione.
Mia madre mi ha già preparato l'aranciata nel bicchiere di vetro e i tre biscotti semplici su un tovagliolo poggiato sul tavolo. Finisco tutto in silenzio e mi dirigo nuovamente nella mia camera per prendere la valigia già pronta per il college.

Mamma: ci mancherai tantissimo tesoro
Sarah: tu non vieni? Insomma, non mi vuoi accompagnare per vedere il college?
Mamma: no amore, mi dispiace. Comunque ho già visto tutto quanto sul sito quindi mi annoierei
Sarah: okay, allora ci vediamo a Natale.
Mamma: a proposito di questo...Mi dispiace ma non potrai venire da noi nelle vacanze
Sarah: ma tutti gli zii, i cugini, i nonni? Non potrei vederli
Mamma: non importa. I tuoi cugini potrebbero venirti a trovare al college, e gli zii e i nonni non hai bisogno di vederli
Sarah: almeno mi verrete a fare un po' di visite?
Mamma: amore, no. Non abbiamo tempo. Se lo troviamo verremo. Dai vai altrimenti farai tardi per le lezioni

Insomma i miei genitori non ci sono mai stati molto per me. Neanche per salutare sua figlia. Mio padre era partito per andare a lavoro verso le 2:11 di mattina, invece mia madre doveva incontrarsi con una collega di lavoro. Io sarei andata con il taxi, ormai il tassista mi conosce.
Appena arriva scende e mette la valigia nei posti dei passeggeri dietro, visto che nel portabagagli non c'è molto spazio. Giro la macchina, apro la portiera del passeggero davanti e mi siedo. Chiudo la portiera, il tassista accende la macchina e parte diretto al college.

Alex: ehi! Come va?
Sarah: ora che ho incontrato te, va meglio
Alex: ne sono molto onorato. Comunque visto che ci conosciamo da molto ho pensato che se ti faccio il regalo di Natale non faccio male a nessuno, giusto?
Sarah: beh, Natale è tra 2/3 mesetti, quindi sarebbe molto in anticipo, poi saresti l'unico a farmelo perché i miei mi danno solo altri soldi con cui comprami da sola i miei regali di Natale. Però non dovevi disturbarti. Io non ti potrei fare nulla
Alex: appunto io voglio il Nulla più assoluto. Ma passando al regalo, non puoi rifiutare perché ormai l'ho pagato
Sarah: uff, okay!

Si ferma ad un semaforo rosso e si sporge dietro per prendere un pacco, me lo da, scatta il verde e riparte.

Alex: allora, se vuoi puoi aprirlo adesso o direttamente a Natale. Adesso non ti serve molto, fidati, ma forse dopo Natale, magari a capodanno, ti servirà. È inutile che adesso ti fai film mentali su cosa sia. Decidi tu
Sarah: okay, mi hai convinto. Lo aprirò a Natale, così avrò qualcosa da fare.

Dopo 17 minuti in taxi

Filmante sono arrivata e da fuori, il college, sembra veramente formale. Carino. Saluto Alex con un cinque e mi dirigo con il pacco regalo di Alex e la valigia verso l'entrata. Sono le 7:23 e non c'è anima viva. Evidentemente stanno ancora dormendo i collegiali. Mi dirigo verso la segreteria dove, spero, mi avrebbe spiegato tutto e mi avrebbe dato la chiave della mia stanza.

Una Ragazza DifficileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora