Nineth Part

237 14 4
                                    


Frase di inizio capitolo: non tutte le rose sono rosse...

Sarah: certo, ma non penserai di fare i gavettoni nell'edificio?
Dylan: e chi lo sa, forse si o forse no
Sarah: sei incredibile...
Dylan: grazie
Sarah: non farò mai-
Dylan: dai scendi!

Perché ride sempre? Lo faccio ridere io? Si mi fa piacere che rida, ma non voglio che rida di me. Scendo dalla macchina sbuffando e, senza che me ne accorgessi, lui mi si para davanti. Sorride, mi prende il mento con la mano destra e mi da un bacio sulla fronte. Adoro questo gesto

Dylan: sei carina quando fai il broncio
Sarah: vogliamo entrare? Sto morendo dalla curiosità
Dylan: si ma vorrei che ti bendassi gli occhi

Dopo avermi messo una benda nera sugli occhi, mi prende per mano e mi conduce fino ad una stanza abbastanza calda. Mi leva la benda e riesco a vedere che sono in uno spogliatoio.
Mi giro e mi ritrovo Dylan a due centimetri da me. Lui avanza di un passo e io indietreggio. Continuo così finche non vado a finire con la schiena sul muro. Dylan, per non lasciarmi andare, posa le mani sul muro vicino alla mia testa. "ti ho sempre voluta" mi dice per poi baciarmi, prendermi i fianchi e avvicinarmi a lui. Allaccio gambe e braccia a lui a mo' di koala e-

Dylan: Sarah? Sarah? Sarah stai bene?

Era una mia immaginazione? Sul serio? Non ci posso credere...

Sarah: ehm...si si. Sto bene
Dylan: hai sentito quello che ho detto?
Sarah: no, ero...soprappensiero. Scusa
Dylan: tranquilla. Comunque ho detto soltanto che questo è il tuo spogliatoio, ti puoi cambiare e fare la doccia qui. Se ne hai bisogno, bussa alla porta dello spogliatoio accanto dove sono io

Annuisco e lui mi passa la mia borsa, che fino ad adesso ha portato lui. Chiude la porta e finalmente quel senso di angoscia se ne va. Che figura di merda. Prendo dalla borsa il costume nero e lo indosso. Mi faccio una coda e indosso l'accappatoio fornito dallo spogliatoio. Penso che l'abbia dato la società che fornisce tutto questo. Dopo aver preso il telefono, e averlo messo in una busta protettiva dall'acqua, mi dirigo fuori. Prima di uscire noto un foglio su una panchina. Poso il telefono e prendo il foglio per capire cos'è. È solo un foglio di avviso ai nuovi "ospitanti" di questo spogliatoio. Poso il foglio dove lo avevo trovato e esco di lì. Dylan mi stava già aspettando, e anche lui indossa l'accappatoio. Uff. Mi benda nuovamente gli occhi e mi conduce in una stanza ancora più calda dello spogliatoio. Qua il riscaldamento è una cosa che non manca mai. Dylan mi leva la benda e, vedendo dove mi ha portato, riesco a capire il senso del costume. Davanti a me c'è una piscina enorme divisa a metà con un muretto e, sopra ad esso, un tavolino con cocktail e ciotole con semi di zucca. Lo adoro. Da una parte c'è l'acqua ferma, dall'altra c'è l'acqua tutta mossa grazie al movimento dell'idromassaggio. Stiamo ad un piano alto e c'è una parete fatta di vetro che permette di vedere una vista mozza fiato. Il contorno della piscina è tappezzato di candele arancioni e viola pastello. Lui si avvicina ad un'appendiabiti e ci appende l'accappatoio. Distolgo lo sguardo dalla vetrata e mi avvicino anche io. Lascio l'accappatoio accanto al suo e mi dirigo verso la parte della piscina calma. Infilo il pollice del piede per sentire com'è l'acqua e devo ammettere che non mi aspettavo fosse tiepida. Entro con calma e quando sono completamente dentro la piscina noto che Dylan ricomincia a respirare. Ha trattenuto il fiato per tutto questo tempo? E perché è tutto rosso in viso? Fa così tanto caldo? Ci avviciniamo tutti e due al muretto con il tavolino e quando lui posa il telefono sopra esso, dentro la protezione anti-acqua, mi ricordo di aver lasciato il telefono nello spogliatoio

Sarah: che palle...
Dylan: non ti piace?
Sarah: no no. Mi piace tantissimo, lo adoro!
Dylan: allora perché stai uscendo? Morirai di freddo
Sarah: ho dimenticato il telefono nello spogliatoio
Dylan: tranquilla vado io
Sarah: no no, Dylan vado io stai tranquillo
Dylan: resta qui, fammi fare il gentiluomo per una volta
Sarah: okay, approfitterò di questa gentilezza

Una Ragazza DifficileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora