Capitolo 27

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La mensa della base devo dire essere sempre molto pulita ma anche molto rumorosa data la quantità ingente di persone presenti ad ogni pranzo.

Per un paio di giorni non sono venuta perché il lavoro era tanto e ho preferito impegnare ogni minuto a mia disposizione, quindi anche quello del pranzo, per terminare tutto.

Oggi a pranzo servono maccheroni al formaggio, insalata mista coi pomodorini e una fettina di carne

Al posto del budino, per cui non vado matta, afferro una mela che metto sul mio vassoio ringraziando la cuoca cordialmente e mi volto per cercare un posto in cui sedermi

Possibilmente in totale tranquillità

Trovo un tavolino ad angolo e vuoto e non perdo tempo e mi fiondo, prendendo posto salutando alcuni ragazzi che stanno seguendo una terapia di recupero insieme a me

Devo dire che la maggior parte di loro sono molto disponibili e aperti, migliorano a vista d'occhio; altri sono più ostili e più difficili da trattare, ma fa parte del mio lavoro accompagnarli nel loro percorso e sopportare anche innumerevoli rifiuti e parole improprie rivolte alla mia persona

Vi ricorda qualcuno? Sí, anche a me

Prendo una forchettata di maccheroni portandoli alla bocca mentre rispondo ad un messaggio di Emily che mi chiede se stasera vogliamo ordinare la pizza

Le rispondo affermativamente mandando giù il boccone

Sono davvero buoni questi maccheroni

Emily mi invia una foto insieme ad Andrew. Oggi il ragazzo l'ha portata a fare un picnic in spiaggia e a vederli così giovani e felici non posso che sorridere a mia volta rispondendole con due faccine con gli occhi a cuoricino.

Stasera mi farò sicuramente raccontare come sta andando

Purtroppo in questo ultimo periodo tra il mio lavoro ed il suo che le impegna la sera fino a tardi 4 giorni la settimana, non riusciamo a vederci spesso e a parlare.

Siamo due coinquiline che si incrociano raramente e devo ammettere che un po' mi manca. Però so che lei sta finalmente trovando un equilibrio nella sua incasinata vita e questo mi rincuora spingendomi ad auto impormi di allentare la presa perché anche lei deve prendere il volo e deve essere libera di prendere le sue decisioni in totale autonomia senza bisogno della vocina della coscienza, che comunque sarà sempre pronta ad aiutarla al momento del bisogno.

"Posso?"

Stacco gli occhi dallo schermo del cellulare e mando giù a fatica l'ennesimo boccone di pasta sollevando la testa sulla figura sinuosa ed elegante in piedi di fronte a me che attende un mio cenno per accomodarsi di fronte a me

Lancio uno sguardo intorno ma noto che nessuno sta facendo caso a noi e a quello che sta succedendo, così per evitare che la situazione al momento anonima dia nell'occhio, faccio un cenno di assenso alla donna.

Kimberly si accomoda non prima di essersi stirata con estrema eleganza, il vestito color senape

Il caschetto biondo è ordinato e due forcine tirano su i ciuffi davanti per scoprirle gli zigomi alti e gli occhi nocciola allungati dal trucco sfumato

"Ciao" soffia cordiale osservandomi, o meglio dire, analizzandomi con estrema attenzione

"Ciao" ribatto facendole un cenno con il capo e puntando gli occhi sugli ultimi tre maccheroni nel piatto diventati improvvisamente un'attrazione più interessante della donna di fronte a me

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