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Parlando dell'ultimo periodo di relazione, iniziò tutto definitivamente un anno e mezzo fa. Dopo mesi che mi stavo trascurando e che lo stress era all'ordine del giorno, iniziai a sentirmi poco bene; continui forti crampi alla bocca dello stomaco, la perdita dell' appetito, la nausea e il vomito, non ne potevo più. Presi coraggio e parlandone con Wendy decisi di sottopormi ai dovuti controlli. Si venne a sapere che avevo una situazione orribile all'interno del mio stomaco; i succhi gastrici mi stavano erodendo le pareti stomacali, sarebbe stato meglio se avessi deciso di fare qualcosa prima. Avevo di gran lunga superato lo stadio della "semplice" gastrite e tutto a causa delle mie pessime abitudini alimentari. Mi avevi avvisata, ti eri preoccupato per me ma non seguii la buona strada, neanche una volta.
Non te lo dissi subito, come non ti dissi mai quanto stavo male; poche volte mi avevi visto soffrire. Prendevo le medicine ma non pensai che magari avrei dovuto anche eliminare le cattive abitudini che mi portavo dietro. Mi logoravo fisicamente e mentalmente, l'unica a saperlo, anche se in parte, era Wendy, provava a seguirmi poveretta, mi chiamava o mandava un messaggio ogni volta che dovevo prendere una medicina.

Passarono tre mesi ma alla fine non resse niente. Avevo sbagliato. L'errore più grande della mia vita. Finii in ospedale, probabilmente sotto peso e con una flebo attaccata al braccio sinistro per nutrirmi. Litigammo, se così possiamo dire, poiché lo scopristi. Pensavo che avrei potuto risolvere tutto da sola, senza dover chiedere l'aiuto di nessuno ma evidentemente non mi prendevo cura di me stessa nella maniera corretta.
<<Quindi, tu..>> vedevo i tuoi occhi farsi luicidi e sentivo una morsa prendermi dentro
<<Pensavo di poter fare da sola>>
<<Ti sarei stato vicino>>
<<Ho sbagliato>>
<<Avresti potuto lasciarci>>
<<Ma non l'ho fatto>>
<<Stai facendo stare male tutti ma in primis te stessa. Avrei dovuto prendere una posizione, io non- non avrei dovuto darti tutta quella libertà e- ed è tutta colpa mia, io->> i singhiozzi avevano preso il posto delle parole. Stavi piangendo ed io con te.

Erano ormai le sette di sera e passai il resto della serata con Wendy che rimase oltre l'orario imposto per rassicurarmi.
Non ti chiamai, non osai. Ti avevo deluso e ci stavo male, tanto. Decisi allora di mandarti un messaggio

Oh, I won't, never once,
make you cry

Perdonami

Anna, non hai bisogno
di essere perdonata.
Io piangerò per te ogni
volta che ci sarà un
valido motivo, perché
tu vali la pena anche
di piangere e non
solo di sorridere

Non chiamarmi Anna,
per te solo Mary

Adesso è tardi, vai a
dormire e stai tranquilla.
Domani mattina ci
vediamo e parliamo in
tutta serenità

Buona notte angelo mio❤️

Buona notte Mary❤️

Sono stata il tuo crollo, mi rincresce ma sapere che ora stai bene mi solleva. Mi sei stato sempre affianco, non mancavano le notti con me in una stanza d'ospedale e le fughe che facevi per venirmi a trovare. Grazie di esserti preso cura di me, non solo nel bene ma anche nel male.

~ Mary

Mary | Arthur LeclercOnde histórias criam vida. Descubra agora