Avevo bisogno di luoghi abbandonati

Avevo bisogno di luoghi abbandonati
silenziosi e vivi,
stanze diroccate con finestre piene di natura,
muri scrostati,
pezzi di vita a terra
in angoli dimenticati.
La luce calda e viva
crea ombre riflesse sulle pareti
di una cucina ormai deserta.
Avverto presenze e voci
della famiglia matriarcale
di 11 figli,
attorno al camino.
Chiudo gli occhi
e li vedo,
tutti lì,
vicini al fuoco.
Li chiamo ad uno ad uno,
per nome, come se li conoscessi tutti
e avessi vissuto da sempre con loro,
all'ombra dell'antico monastero di Saltareccio.
Mi sento a casa
ed è subito festa.