BM Network

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La stanza era un accozzaglia di vestiti, libri e altro disordine, che notati anche di sfuggita dall'esterno avrebbero portato subito al pensiero nefasto dello scoppio di una bomba.

La luce dello schermo dell' iMac sovrastava l'intero buio della camera, sparando diretto sul viso di un Billy Moretti ipnotizzato e ignaro delle ore di sonno arretrate. Sgranocchiava l'ennesimo salamino e solo quando si accorse che fosse arrivato all'ultimo snack della scorta di scatole, si alzò sgranchendosi le gambe. Scorse solo in quell'istante che il buio fosse presente solo nella sua stanza; fuori il sole aggrediva già l'asfalto, infatti mirando la radio sveglia appena nascosta dal computer, i numeri in rosso segnavano le 11:30.

Aveva montato sì e no due squallidi video che ritraevano una buca irregolare lungo Corso Duca di Genova ad Ostia e un vecchio che ricordava la chiusura del grande bar Mira Mare dinanzi al Pontile, ora sostituito da un noto ristorante fast-food.
L'apatia lo divorava, non era quello il motivo per cui aveva studiato per anni giornalismo, migrato dalla sua amata New Orleans sbattendo la porta in faccia all'odiato padre. Cercava risposte nella terra dei suoi avi, l'Italia appunto, ma fino a quel momento le giornate erano tutte uguali.

L'ultima notte però una folgorazione, un lampo dritto nella testa, una piccola scarica di adrenalina che non percepiva da tempo. Non era il solito brivido provato nell'inviare l'ennesima domanda di lavoro a una qualsiasi agenzia nazionale, non era il semplice accordo di un'intervista con qualche politico da quattro soldi del Decimo municipio. 
Cinque persone erano morte in modo atroce e seppur la stampa avesse sparato qualche titolo qua e là, salvo poi sotterrare il tutto per parlare delle solite elezioni per il governo, Billy sentiva che tutta quella storia avrebbe avuto presto delle conseguenze serie. 
La notte di Billy fu un continuo di ricerche e studi approfonditi sugli articoli della tragedia; fu lì che nacque il piano di rilancio per i suoi canali Twitter, Instagram e Youtube. BM Network doveva risorgere.

Il mare nel pomeriggio mostrava timidi cenni di una tempesta imminente, anche il vento cominciava ad alzarsi e forse dopo giorni di sole e caldo torrido si sarebbe tornati a qualche violento acquazzone purificatore

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Il mare nel pomeriggio mostrava timidi cenni di una tempesta imminente, anche il vento cominciava ad alzarsi e forse dopo giorni di sole e caldo torrido si sarebbe tornati a qualche violento acquazzone purificatore. 

Angela e Riccardo camminavano sconclusionati per la spiaggia, soprattutto la donna era più inquieta. Era la decima volta quel giorno che controllava il luogo del delitto, spaziando tra il cassonetto dove era stato rinvenuto il corpo di Vlado e il rogo dove erano stati trovati i corpi arsi e martoriati dei ragazzi.

« Angela, basta! Saranno due giorni che vaghiamo qui come anime disperse, che tracce vuoi trovare, la scientifica ha spolverato tutto. E poi che cosa cerchi tra la sabbia? Ci saranno passate chissà quante anime. Dai andiamo, abbiamo finito anche il turno » urlò Riccardo osservando Angela scervellarsi lungo la battigia.

Angela non rispose, continuava con sguardo attonito a confrontare delle foto della scientifica con il luogo, finché Riccardo non la raggiunse. « Ei, basta, vuoi sapere la cosa divertente di tutto questo? » . La donna non alzò neanche gli occhi e disse: « Spara » .
Riccardo mimò gesto e suono del colpo di una pistola e notando divertito un sorriso della collega, rispose: « Il caso non è roba nostra, è stato affidato alla omicidi. Non serve uscire di testa per questa roba, andiamo ».  Angela scosse la testa e prima di alzare gli occhi dalle foto disse:
« Qualcosa mi dice che chiunque sia stato abbia voluto lasciare un messaggio ».
Riccardo aggrottò la fronte e ben prima che potesse aprir bocca, la collega aggiunse.
« Su tutte le vittime c'è una sorta di incisione, sembrano due lettere ». 

Caso Elisa Falcetti
29/06/2017

Erano circa mezzanotte e un quarto quando Elisa parcheggiò la macchina in un piccolo angolo a una manciata di metri dalla sua abitazione in zona Promontori a Ostia.
Un parcheggio a quell'ora, penso di essere la donna più fortuna del mondo, salvo poi spegnere ogni entusiasmo quando cominciò a notare che le gocce di pioggia all'esterno cominciavano a picchiettare forte sul parabrezza.
Avrebbe dovuto correre e dopo una giornata sfiancante al lavoro, l'unico desiderio era solo accendere la vasca da bagno ed immergersi fino a sparire del tutto.

La donna scese di colpo dalla macchina, doveva realizzare movimenti rapidi e scattosi, aveva dimenticato l'ombrello; "che razza di mago prende l'ombrello a giugno dopo settimane di sole da deserto del Sahara", pensò imprecando tra sé e sé. 
Corse veloce fuori e con movimento meccanico azionò il pulsante della chiave per chiudere la macchina; dopo qualche secondo di camminata si sentiva già zuppa dalla testa ai piedi.

Elisa correva lungo la via che avrebbe portato alla sua abitazione, uno degli ultimi palazzi di zona, quando alle sue spalle il suono dell'allarme di un antifurto la fece sobbalzare. Fradicia e confusa si voltò e con sguardo sorpreso e infastidito riuscì nonostante la lontananza a vedere che si trattasse della sua auto.
Corse di nuovo indietro, evitando più volte copiose pozzanghere ai lati del marciapiede. Una volta in prossimità della macchina spinse il pulsante che disattivò quell'odioso e petulante suono. Guardò l'automobile con qualche secondo di timore, avrebbe tanto voluto controllare l'ipotetico problema ma la stanchezza era più forte di tutto e tutti.

Si rimise in marcia aumentando i passi, adesso le strade oltre che piscine fuori controllo, non sembravano darle più la sicurezza di pochi minuti prima. L'oscurità sembrava pervaderle dentro e ogni piccolo rumore intorno a lei iniziavano a infonderle schicchere di un neonato terrore.
Il passo accelerò ma appena passato un ulteriore marciapiede, tornò violento quel suono di qualche secondo prima. Elisa si voltò con un gesto di stizza, la pioggia non dava tregua e adesso il paesaggio intorno a lei era nitido e massacrato dallo scroscio dell'acqua.

Era tornata lì, avanzava lenta, il cuore cominciava a stringerle in petto, tirò fuori la chiave ma proprio in quel momento una macchina sfrecciò inondandola con una pozzanghera; Elisa perse la chiave dell'auto che finì immersa in una grossa pozza. 
La donna imprecò e scendendo dal marciapiede cominciò a cercare la chiave che sembrava come essersi smaterializzata. Inginocchiata e disperata sentiva l'allarme alle sue spalle che non dava cenni di sosta.
Elisa in preda ad una crisi di nervi cominciò a prendere a pugni la pozza che confluiva in un piccolo fiumiciattolo irregolare, la cui posizione di sfocio sembrava sconosciuta.
La donna chiuse gli occhi per un momento, ma solo riaprendoli sentì una schicchera di angustia e orrore pervaderle le ossa.

La pozzanghera rifletteva qualcuno posto in alto alle sue spalle; l'immagine non era del tutto chiara, ma il tizio sembrava osservarla con fare impassibile.
Elisa sgranò gli occhi, sentiva le pupille esplodere da un momento all'altro, voltò lo sguardo e mai desiderò come in quell'istante di sparire nel nulla.

« Sssssssss... Cercava questa? Dolce signorina? » disse con un inquietante sibilare un uomo con il volto coperto, mentre agitava la chiave dell'auto ancora in allarme.

 Cercava questa? Dolce signorina? » disse con un inquietante sibilare un uomo con il volto coperto, mentre agitava la chiave dell'auto ancora in allarme

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#Spazio autore: ecco il nuovo capitolo. Ci stiamo addentrando, ma siamo solo all'inizio.
Votate e lasciate un commento se la storia vi sta cominciando ad appassionare.
See you later 🐍💀🖖

Giudizio SerpenteWhere stories live. Discover now