MATTIA

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Cos'è l'amore viscerale? Le persone normali sentono con il cuore, io, lo sento con le viscere.
Può darsi che le mie emozioni siano  folli, primitive, radicali, ma non posso farci niente: provengono da lì e da nessun'altra parte. Le emozioni mi nascono dallo stomaco e sobbalzano al ritmo del mio cuore, il quale, prontamente, mi rimbomba nella testa.
Sento uno strano calore che nasce dalla mia pancia e poi si diffondere e in tutto il mio corpo, facendomi sorridere e stare bene.
Se sono triste non mangio, perché il mio stomaco diventa un blocco di cemento e non vuol sentire ragioni.
Se sto male e credo di non potercela fare a sopportare la mia vita, le mie emozioni si autoinfliggono una catarsi, ma ci convivo, lo tengo stretto.
Il mio è un amore che è partito dallo stomaco, con uno svolazzare di farfalle ed è  arrivato al cuore imprimendosi indelebilmente, mi destabilizza, è intenso e sincero, di quella sincerità che lascia senza parole. Ingloba cuore, anima e corpo sale fino al cervello.
Non posso cancellarlo, non posso farne a meno, ma posso portarlo con me all'infinito, e ampliarlo.

Tutto cominciò così...

12 anni prima...

Ottobre 1989

Mi chiamo Alyssa, ho da poco compiuto 12 anni, sono piuttosto timida e frequento il secondo anno la scuola media. Da un mese è iniziato l'anno scolastico e tutte le mattine vedo entrare nella classe a fianco alla mia, un ragazzino che mi ha colpita per il suo modo di fare molto gentile e timido, che lo distinguono dagli altri. Si chiama Mattia, ha un anno in meno di me, frequenta il primo anno ed è l'amico di Richy, il fighetto di turno che tutte le ragazzine rincorrono, in primis la mia amica Emma. È molto appariscente per avere 12 anni, ha una folta e lunga chioma bionda a boccoli, che la fa sembrare una principessa, e anche se un po' rotondina, ha già le forme da donna ed è sempre molto apprezzata dai maschietti. È molto solare e sfoggia sempre un sorriso che incanta tutti. Si può dire che è il mio esatto contrario. Al suo confronto sono invisibile, piccola, minuta senza forme e ancora molto bimba. Mamma dice che sono molto bella ma io non ci credo molto. Ho il viso pieno di lentiggini e insulsi capelli ramati ricci indomabili, che per quanto possa pettinare, non saranno mai belli come quelli di Emma. Ho però gli occhi azzurri e per questo ricevo di tanto in tanto qualche complimento, per il resto sono l'anonimato in persona.

Mi fermo davanti alla porta della classe a parlare con Emma aspettando che Mattia mi oltrepassi, per entrare nella sua e spero sempre mi conceda uno dei suoi sorrisi. So che sono solo sorrisi di cortesia ma non importa. Per tutto il giorno sono apposto.

"È più bello del solito stamattina"
penso quando lo vedo arrivare.

È più alto di Richy ed ha capelli neri modellati a gel, un po' sparati all'aria, occhi verdi e il suo solito sorriso dolce, che crescendo farà, secondo me, strage di cuori. È riservato, e da quanto ho sentito molto studioso.

Sta ridendo, sicuramente per una battuta di Richy che oltre ad essere bello è molto divertente e ha sempre una parola per tutti. Sembra spavaldo, perché molto sicuro di sé e sa di piacere molto, ma è un bravo ragazzino che conosco di vista da sempre perché abita vicino a mia nonna.

"Ciao Richy" grida Emma sfoggiando un sorriso smagliante.

"Ciao Emma, sto ancora aspettando una tua risposta." Risponde lui facendole un occhiolino.

Si fermano entrambi davanti a noi e io rimango ammutolita e pietrificata quando Mattia mi volge lo sguardo e mi saluta. Oh mio Dio, non sto più nella pelle, ho lo stomaco così pieno di farfalle che sbattono forte incontro alle pareti e un nodo alla gola che mi fa esitate a rispondere, così sono costretta a fargli un saluto con la mano facendo la figura di un ebete.

Un battito di aliWhere stories live. Discover now