THOMAS

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Settembre 1993
4 anni dopo.

Sono cresciuta, ho 16 anni e il mio corpo non è più proprio come quello di una bambina, non sono una bomba sexy, ma non mi posso lamentare.
Anche i miei capelli ricci sono migliorati, o forse ho imparato a domarli, ed ora che utilizzo un filo di trucco, i miei occhi azzurri spiccano ancor di più. Continuo ad essere studiosa, ma non sdegno divertirmi con le amiche e cosa più importante, adesso posso dire che l'ostacolo dei baci è stato superato.
Quasi un anno fa, ho avuto un ragazzo, il mio primo ragazzo, se non conto Mattia, con il quale sono stata circa cinque mesi e con il quale ho imparato a baciare o almeno pensavo.

Il bacio è una conquista che rappresenta un aspetto di crescita fondamentale che
viene investito di un coinvolgimento molto più grande di quanto avvenga per un adulto, il bacio adolescenziale è reso ancora più intenso e significativo dall'ansia che lo accompagna, e che decresce man mano che acquisisci più esperienza.

Ricordo ancora il suo profumo tanto mi ha invaso le narici, la prima passeggiata soli io e lui, mano nella mano, che ci ha condotti in una via nascosta lungo il fiume conosciuta da molte coppiette. Si siede sulla staccionata e aprendo le gambe mi ha accolto per potermi abbracciare da più vicino. Mi aspettavo che mi sfiorasse le labbra tanto per cominciare, invece è successo tutto d'un colpo, si è avvicinato e subito ha aperto la bocca e spinto la lingua contro le mie labbra facendomele aprire ed ha invaso la mia bocca esplorandola. È durato tanto, circa un quarto d'ora, proprio come fanno quasi tutti gli adolescenti.

È stato bello, ma non ho mai sentito le farfalle nello stomaco.

"Forse ci vuole un po' di tempo" ho pensato.

Ricordo quando una domenica pomeriggio, sul treno che ci portava in città a fare un giro, facevamo le gare con Emma e il suo ragazzo di allora, a chi dava il bacio più lungo.

Non riuscivamo a smettere e io ero al settimo cielo. Ricordo che passavamo i pomeriggi a pomiciare e poi, come un  Déjà vu, succede la stessa cosa. La situazione è diventata più seria e io mi sento in trappola, cosa faccio?  Lo lascio, proprio come ho fatto con Mattia.

Che fine ha fatto? Non l'ho più visto in giro. È proprio vero che quando cambi abitudini e conoscenze perdi di vista i vecchi contatti. Ogni tanto quando vado da nonna, incontro Richy ma oltre ad un saluto, niente.

È sabato sera e Emma passa a chiamarmi per uscire. Fa freddo, ma niente ci impedisce di girare come trottole tra piazza, gelateria e bar dell'orario. Ci soffermiamo su una panchina a chiacchierare con altre amiche, quando passa davanti a noi una macchina. Dal finestrino si sporge un nostro compagno di classe, Ivan, e ci saluta. Si fermano e facciamo conoscenza con due suoi amici, più grandi di noi di tre anni.

Uno dei due mi si avvicina, forse un po' troppo. Fa il brillantone, e se lo può permettere, è bello, anzi bellissimo. Ha lineamenti molto fini e aggraziati, capelli biondi e occhi molto furbi. Non è altissimo ma la sua bellezza compensa questa sua mancanza.

"Ciao, come ti chiami? Io sono Thomas."
Mi dice sedendosi sullo schienale della panchina proprio in parte a me.
"Alyssa."
"Alyssa? Bel nome, è la prima volta che lo sento. Ha qualche significato?"
"Significa creatura del mare in greco, ma non so come sia venuto in mente ai miei genitori di chiamarmi così."
"Forse quando sei nata vedendo i tuoi magnifici occhioni blu hanno pensato al mare?"
Thomas ha pensato di far colpo su di me con questo complimento e devo dire che ci è riuscito in pieno.
Fa ancora più freddo e ci spostiamo tutti a chiacchierare proprio nella macchina di Thomas.

"Vieni qui Alyssa, vieni in braccio così si stiamo tutti. Non ti mangio!"
E mentre lo dice, mi fa l'occhiolino.

Non so come ho fatto, ma ho accettato senza esitare. Eravamo in sette e perciò un po' stretti. Abbiamo parlato un'oretta circa, del più e del meno, mentre lui continua a giocare con i miei capelli, gira e rigira le ciocche tra le sue dita tirando i ricci di tanto in tanto, facendo sorgere in me un brivido mai sentito.

Un battito di aliWhere stories live. Discover now