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***TANCREDI***

Di quello che sta succedendo non ne ha la più pallida idea. Un secondo prima si stavano baciando, adesso Lele si sta contorcendo dal dolore. Ha iniziato ad urlare, chiedendo pietà ed aiuto. Lui si è ritrovato scioccato, senza parole ed immobile. Non sa cosa fare, non sa come muoversi. L'unica cosa che gli viene da fare è schiacciare il pulsante per chiamare Aurora e dopo poco la vede entrare, chiedere cosa serve e successivamente correre verso di loro per controllare cosa sta succedendo. Vede che parla, ma non la sente. Non sente quello che sta dicendo, non la capisce. E' solamente concentrato sul suo fidanzato, cerca di capire cosa cazzo è successo in un secondo. Sua madre lo sta trascinando fuori e l'unica cosa che vede sono una miriade di infermiere che entrano ed escono correndo dopo che Aurora ha chiamato l'emergenza.
Si sente debole, impotente, inutile. Il suo fidanzato stava chiedendo aiuto e lui non ha fatto nulla se non guardarlo immobile e terrorizzato. Cede. Cade sulle sue ginocchia e, per la prima volta davanti ai suoi genitori, scoppia a piangere. Non si trattiene: si sfoga, urla, piange, tira pugni al petto di suo padre che ha iniziato a stringerlo, chiede scusa per non aver fatto nulla, per non aver reagito, per essere rimasto immobile. Sente un altro paio di braccia stringerlo, ma non ci fa caso perchè probabilmente è una delle sue sorelle che lo sta stringendo.
"Tancredi, guardami un attimo. Ci sei?" Antonella, la mamma di Lele.

Perchè non ce l'ha a morte con lui?
Perchè non lo sta odiando?

Si gira verso di lei, alla sua richiesta. La vede che piange, ma cerca di essere forte e gli sorride. Cerca di tranquillizzarlo, in un modo o nell'altro. Ci sta provando almeno.
"Non so per cosa tu stia chiedendo scusa, ma non è colpa tua. Qualsiasi cosa non è colpa tua. Non sei l'unico, tra di noi, ad essere rimasto immobile alla vista di Lele contorcersi dal dolore. Non sei l'unico che non ha fatto nulla. Però una cosa tu l'hai fatta, Tancredi. Hai chiamato l'infermiera che a sua volta ha chiesto aiuto. Hai reagito, silenziosamente ma lo hai fatto e questo è l'importante, Tancredi. Tu non hai colpe. Mio figlio, il tuo fidanzato, ha un tumore allo stomaco, okay? Tu non hai colpe se si è sentito male, non hai colpa di nulla. Adesso sii forte, perchè Lele ha bisogno di questo. Ha bisogno di sapere che tu sei forte, che non ti arrenderai mai, che continuerai ad avere speranza."
Gli dice queste parole mentre frena le lacrime, gli sorride e lo stringe forte. E lui non può fare altro che lascairsi stringere e ricambiare l'abbraccio. Gli ricorda un po' il suo primo abbraccio con Lele, con l'unica differenza che lui a quel tempo non stava frignando come sta facendo ora. Alle parole di Antonella sospira e smette di piangere, decide di farsi forza e reagire.
Si stacca dall'abbraccio, la guarda negli occhi e le sorride, ringraziandola silenziosamente. Reagisce, ecco che fa. Chiama Diego, ma l'unica cosa che dice è il nome del fidanzato e la stessa cosa fa con Martina. Non è in grado, al momento, di mantenere una conversazione. Chiama anche Valerio, Cecilia e Zoe. Con quest'ultima sono ancora arrabbiati, lei tenta di chiedere scusa in tutti i modi, ma crede che adesso debba mettere da parte la rabbia.
Si sistema su una sedia e si mette le mani nei capelli. Suo padre si mette di fianco a lui, gli accarezza la schiena ma non dice nemmeno una parola, forse ha capito che al momento non ha voglia di parlare. Nonostante abbia deciso di non piangere, di fare il forte, alcune lacrime fuggono al suo controllo, ma le lascia scorrere.
Passa del tempo, non sa quanto, e vede Diego e Gian arrivare correndo, chiedendo cosa stesse succedendo e poi li vede che si siedono uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra. Non resiste di più. Singhiozza, ancora una volta, chiedendo scusa a Lele per non essere più forte e di cedere così in fretta.
I ragazzi lo stringono, piangendo insieme a lui. Sono sempre stati uniti, sempre. Ha un rapporto con loro che non ha mai avuto con nessuno, sono la sua famiglia. Non potrebbe mai fare a meno di loro, di tutti e tre. Gian è quello che conosce da più tempo, che gli è sempre stato accanto nonostante le varie scelte sbagliate che ha preso in vita sua; Diego è diventato parecchio importante, nonostante all'inizio non facevano altro che litigare, è quello con cui si scontra maggiormente, si urlano sempre in faccia, ma non gli importa, il loro rapporto gli piace anche così. E poi c'è Lele: l'unico che ha subito capito che lui non è uno stronzo, che ha anche un lato che non fa mai vedere e che ha imparato a farlo vedere solo a lui; è l'uomo della sua vita e si ripromette che se Lele sopravvive gli chiede di passarla insieme per sempre; mette in chiaro a se stesso che sicuro non gli chiede di sposarlo, stanno insieme da veramente pochissimo, ma sa benissimo che Lele è l'uomo con cui passerà il resto della vita insieme. Lele è importante, è speciale per lui e non ha intenzioni di lasciarselo scappare.
Si riprende dai suoi pensieri quando sente il medico parlare e quindi si concentra sulla sua figura.
"Allora, ha avuto una crisi e la sta avendo ancora tutt'ora. A quanto pare la chemio non ha fatto effetto come credevamo, ma ha solo rallentato quello che sarebbe successo comunque prima o poi. E' come se il tumore fosse "esploso", non so come altro spiegarlo: la massa non è mai stata scalpita dalle sostanze della chemio, ma è come se le avesse assorbite per poi rilasciarle tutte insieme. E' quello che sta causando le crisi. Adesso lo abbiamo sedato, ma abbiamo bisogno della firma di uno dei genitori per operarlo, anche di urgenza" e così vede Antonella correre dietro al medico per firmare tutti i documenti necessari. (NA: non ho la più pallida idea se ciò che ho scritto possa succedere veramente, spero di no. E' tutto frutto della mia immaginazione dato che non ho idea di come funzionino cose del genere).
Non era pronto, assolutamente, ad una notizia del genere. Non sa come andranno le cose adesso e le uniche ocse che può fare adesso sono sperare, piangere e pregare, cosa che non ha mai fatto prima d'ora. Ma Antonella saprà come si fa, è un'insegnante di religione. Le chiederà aiuto.
Sente Diego sospirare e singhiozzare e si rende conto che il suo fidanzato è come un fratello per lui. Lo guarda e lo stringe e sicuramente Diego non se lo aspettava, perchè è rimasto immobile a quell'improvviso contatto, ma poi ricambia. Si stanno abbracciando per la prima volta in due anni di conoscenza ed è strano, quindi crede che dopo di questo non succederà mai più. E' troppo strano abbracciare colui contro cui ha sempre urlato, nonostante si vogliano bene e se lo sono detti un paio di volte.
Sente Gian parlare e quindi si stacca e si gira cercando di capire con chi sta conversando: Martina.
Lei che adesso lo sta guardando in lacrime e che gli corre incontro, stringendolo forte.
"Andrà tutto bene, Marti. Andrà tutto bene" ma lo dice più a se stesso che a lei
"Non cercare di autoconvincerti, Tancredi. Vuoi essere forte ed è giusto, ma adesso non ne hai la forza. Sarai forte solo nel momento in cui lo vedrai uscire vivo da quella sala operatoria. Adesso puoi crollare, fallo. Ora o mai più" gli dice mentre singhiozza anche lei. Nota solo ora che con lei sono venute anche delle sue amiche, quelle con cui si fa chiamare "Melle", non ha mai capito per cosa sta ma adesso non gliene frega nulla. Vede che sono confuse, non sanno cosa sta succedendo, quindi comprende che non sanno nemmeno chi siano loro.
"Scusa, quando hai chiamato ero con loro ed io non ho la patente, perciò mi sono fatta accompagnare. Non sanno nulla, non ho detto nulla sulla condizione di Lele, ma credo che dovrò dirglielo adesso, mentre aspettiamo" gli dice, poi la guarda male per lo scappellotto appena ricevuto.
"Perchè mai mi hai dato una sberla in testa?"
"Tu perchè mai l'unica parola che mi hai detto al telefono è stata il suo nome?"
"Non avevo le forze mentali per spiegartelo al telefono"
"Mi sarei preparata psicologicamente però, almeno sarei stata più di aiuto e non sarei scoppiata in lacrime"
"Ma piangi pure, lo fai fare sempre e solo a noi. Non ti ho mai vista piangere"
"Non mi faccio vedere mentre lo faccio, di solito. Non mi piace"
"E cos'è che dicevi a me?"
"Era una cosa totalmente diversa, stronzo"
"E' uguale"
"No"
"Vabbe, non continuiamo. Ho bisogno di pensare solo a Lele adesso"
"Lo ami, vero?"
"Davvero tanto, Peia. E' davvero la mia cazzo di vita e se gli succedesse qualcosa io..."
"Okay, okay Tanc. Non gli succederà nulla, vedrai che uscirà da quella stanza sano e salvo." la guarda, le sorride e la lascia andare dalle sue amiche.
"Un'amica importante?" sobbalza al suono di questa voce.
"Anto, mi hai fatto prendere un colpo"
"Scusa, ma è stato anche divertente"
"Tu e tuo figlio siete uguali"
"Beh, da qualcuno avrà pur preso, no?" e ridono. Gli piace il fatto che cercano di pensare ad altro nel frattempo e che sono anche in grado di ridere nonostante la situazione.
"Rispondendo alla domanda. In realtà si, molto importante. E' la ragazza con cui mi frequentavo" e la guarda mentre lo osserva confusa "non c'è mai stato nulla tra noi, quindi non c'è quella cosa imbarazzante, nemmeno con Lele. Le ho scritto tempo fa, poco prima della scoperta del tumore di Lele in realtà. Le avevo scritto perchè ero realmente interessato, ma più andavo avanti più capivo che non provavo nulla, anzi in realtà sentivo come se stessi tradendo tuo figlio, nonostante non ci fosse nulla tra di noi. E' grazie a lei, in un certo senso, che ho capito di amare Lele. E poi lei, anche nel periodo in cui ci stavamo frequentando, è sempre stata preoccupata per Lele e forse era quella che l'ha realizzato prima di noi tre e che lo aiutava di più. E' sempre stata accanto ad Emanuele, sempre e non la ringrazierò mai abbastanza per questo. E' la persona che forse ha passato più tempo con Lele qui in ospedale, soprattutto all'inizio: noi tre eravamo ancora scioccati, senza parole, sorpresi e forse non l'avevamo realizzato del tutto."
Antonella lo ascolta attentamente, senza nemmeno perdersi una parola, come se stesse studiando qualsiasi lettera esca dalla sua bocca.
"Dovrò ringraziarla anche io, allora. Sai, adoro il fatto che mio figlio abbia così tanti amici che tengano a lui, basta guardare anche solo quante persone, quanti ragazzi siano venuti qui" e si gira verso i suoi amici: Diego, Gian, Peia e le sue amiche, Cecilia, Valerio e Zoe che sono arrivati da poco.
"Lele è sempre stato quello che si preoccupava per tutti, ha sempre pensato prima ai suoi amici e poi a se stesso. Le persone che sono qui sono quelle che gli vogliono realmente bene, perchè tuo figlio ha fatto del bene a molte altre persone che col tempo, però, si sono allontanate. Si è sempre fatto amare e tutti lo amano, ognuno a modo suo e in modo diverso. Lele è veramente speciale"
"Se avessimo parlato così prima che ci diceste che state insieme, l'avrei capito ugualmente. Lo vedo che ami mio figlio, lo noterebbe anche chi non vi conosce, adesso posso capire tutte quelle fan che credono che state insieme. Loro lo hanno sempre saputo, anche quando voi non ve ne eravate ancora accorti. Lo si capisce da come entrambi parlate dell'altro, di come vi comportate quando siete insieme, da come vi guardate, da come vi mancate quando siete separati. Ed io davvero non potevo chiedere persona migliore per Lele, sono seriamente felice per voi, per lui e per te. Vi meritate a vicenda, fai parte della famiglia da oggi Tancredi. Sono sua madre e queste cose non le dovrei dire perchè devo mantenere la speranza, la positività, ma nel caso dovesse succedere qualcosa a Lele questa cosa non finirà. Farai sempre parte della famiglia, perchè sei il ragazzo che mio figlio ama seriamente con tutto se stesso; quando avrai bisogno, in futuro, sappi che ci sarò sempre"
La abbraccia di slancio, lei ed il suo fidanzato sono uguali. La ama, come se fosse sua madre e ha intenzione di rispettare questa sua decisione. La ringrazia silenziosamente, attraverso l'abbraccio, per le parole che ha detto.
Si stanno tirando il morale su a vicenda e nessuno dei due vuole cedere.
Lele ce la farà, andrà tutto bene.

l'amore è più forte del dolore || TankeleWhere stories live. Discover now