Parte2.

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Nei giorni a seguire nessuno aveva più parlato della questione, e se non fosse stata per quell'aria da terza guerra mondiale che si respirava ogni volta che Tae e Jin si ritrovavano assieme in una stanza, nessuno avrebbe sospettato di un litigio così serio.

Tae aveva smesso di mangiare al tavolo con gli altri quando era presente anche il maggiore... non li incolpava di nulla e non voleva nemmeno che gli altri abbandonassero i loro posti per andare a mangiare con lui - come avevano provato a fare un paio di volte Jimin, Jungkook, e con sua sorpresa anche Yoongi -, per questo aveva iniziato ad inventare di avere poca fame, e poi mangiare in un secondo momento rispetto ai ragazzi.

Jin invece girava per casa, e in sala prove, con una faccia perennemente abbattuta, probabilmente non si dava pace per ciò che era accaduto - avrebbe dovuto riprenderlo bonariamente come tutte le altre volte, e ridere di Tae che prometteva di essere più serio, per poi tornare la volta dopo a comportarsi sempre nello stesso modo che in fondo faceva sentire lo hyung così importante -.

Non si rivolgevano parola che fosse una, nemmeno quando Tae aveva quasi rotto un piatto per l'accendersi improvviso della luce da parte di Jin, o quando il maggiore aveva avuto una brutta caduta durante le prove - giusto accanto a Taehyung - e quello si era voltato dall'altra parte, lasciando che s'interessassero gli altri delle sue condizioni.

In realtà Jin aveva sentito raramente la voce di Tae anche nel parlare con gli altri, all'inizio immaginava che il ragazzo avrebbe fatto come se lui non esistesse, comportandosi normalmente con i ragazzi e ignorandolo, ed invece sì lo ignorava, e faceva di tutto per evitarlo, ma allo stesso tempo si comportava come se anche lui volesse diventare invisibile per l'altro - per questo scappava da tavola quando erano tutti insieme, o smetteva di parlare e interagire con gli altri quando lui era presente -. E a Jin questa cosa iniziava ad infastidire: non era giusto che fosse Tae quello a privarsi della compagnia del gruppo, cosa che Yoongi non smetteva di far presente ogni singola volta. In cuor suo Jin aveva provato ad alzarsi ed andarsene quando vedeva avvicinarsi il più piccolo, ma quello sviava e si allontanava, non tornando indietro nemmeno quando i ragazzi lo raggiungevano per convincerlo a sedersi con loro.

Il loro manager Sejin aveva notato durante l'ultima prova quanto il rapporto tra i due fosse cambiato, e per quanto avrebbe voluto che i ragazzi si confidassero con lui, evitò di chiederglielo direttamente, preferendo andare da Namjoon, che a sommi capi gli aveva rivelato come i due avessero litigato quattro giorni prima - senza entrare in merito alle reali motivazioni del litigio, e ad i suoi particolari -, ed era per questo che aveva dato disposizioni precise al ragazzo: Taehyung e Seokjin avrebbero dovuto sedersi vicini durante l'intervista dell'indomani... lasciando l'incombenza del comunicarglielo, e prendersi qualche parolaccia dietro, al leader del gruppo.

Fu così che Namjoon aspettò l'ultimo secondo utile per dirglielo, giusto due secondi prima di sedersi davanti all'intervistatrice.

Nessuno prima di allora aveva mai detto ai ragazzi dove mettersi, per questo anche i restanti membri del gruppo rimasero sbigottiti nel sentire Namjoon dare ordine ai due di sedersi vicino. Sejin non aveva detto altro, forse sicuro del fatto che i ragazzi, abituati come al solito nel toccarsi ed interagire tra di loro, si sarebbero riavvicinati automaticamente, scordandosi del litigio.

E Jin ci aveva provato, tanto. Lo aveva guardato, gli aveva passato il microfono, aveva cercato il suo consenso a qualcosa di detto, ma Tae lo aveva ignorato ogni singola volta: aveva evitato volutamente di guardarlo, aveva preso il microfono che gli offriva Hoseok - che era alla sinistra di Jin -, e non aveva risposto a nessuna frase del maggiore, facendo solo uno sguardo tirato al cameraman per evitare che le army si insospettissero -.

Lo hyung aveva provato anche a sfiorarlo mentre rideva o parlava di qualcosa, ma Tae continuava a ritrarsi dal suo tocco; e all'ultimo, quando Jin mise una mano sulla sua, adagiata sulla coscia, non riuscì a trattenere un'espressione infastidita - anche se il suo stupido cuore aveva iniziato ad andare a velocità raddoppiata -.

Thinking Out Loud - a Taejin storyDonde viven las historias. Descúbrelo ahora