55. Pace dolce pace finalmente?

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𝐌𝐢𝐚

"Prima giurami che non abbiamo fatto niente con me ubriaca!"
Lui sbuffa, ma lo vedo che cerca di reprimere un sorriso.
"L'idea mi allettava molto, ma sai ho un certo rispetto per le donne" dice con un tono di velata ironia. "E comunque Lara Croft quella famelica eri tu!" esclama.

Arrossisco visibilmente, immaginando una me ubriaca che vuole fare sesso.
"Non ci credo" mormoro mentre lui sorride.
"Oh sì invece, ho dovuto trascinarti sotto le coperte a forza..poi mi hai tolto la maglietta e l'hai indossata senza mettere dei pantaloni. Volevi provocarmi e ci sei quasi riuscita, peccato che ti ami troppo per approfittarmi di te, ma comunque non l'avrei mai fatto lo stesso" parla così velocemente che non riesco a distinguere il vero dal falso e soprattutto le mie orecchie si sono allargate nella parte dove ha detto che mi ama troppo.

Mi ama ancora quindi.
"Sono sicura che la parte sul 'trascinarmi sotto le coperte' sia una tua esagerazione" mi affretto a dire, ancora imbarazzata. Devo ricordarmi di non bere più così tanto, sono oscena da ubriaca, ne sono sicura.

"E Shelley?" domando curiosa. Non è nel suo letto, infatti è ancora intatto segno che ha dormito fuori. Sicuramente con Connor.
"Ci ha trovati in camera mentre tornava con Connor e tu le hai proposto una cosa a quattro, lei ha capito che eri ubriaca fradicia ed è scappata via lasciandomi con te tutta la notte.." dice con nonchalance.
"Smettila! Non è vero!" non può esserlo, mio dio. Spero stia solo scherzando.

"Allora vogliamo parlare adesso o no?" dice facendosi serio. Sospiro e mi metto di fronte a lui.
L'atmosfera giocosa ed imbarazzante è stata sostituita da un'aria tesa e piena di ansia.

"Cosa vuoi sapere?" già ho cosi tante domande che non ne ricordo neanche una.
"Perché non avete lo stesso cognome?" inizio  dalla domanda che ho pensato nel momento in cui ho realizzato che fosse il fratello di Blair.

"Perché non abbiamo le stesse madri. Penso che tu lo sappia.." stringo gli occhi sapendo qualcosa a riguardo anche se non in modo preciso.
"Sapevo che Blair avesse un fratello maggiore, mai visto prima io, neanche una foto, perché mi aveva detto che non stava con lei e la sua famiglia da tempo ormai, rapporti bruschi con il padre mi aveva detto. E che avevate madri diverse..ma non è scesa in particolari più profondi.." spiego.

Lui annuisce, sorridendo amaramente.
"La mia vera madre mi ha "abbandonato" e mio padre mi voleva e mi vuole bene, ma ho sempre litigato con lui perché ho sempre saputo che odiava il fatto che mia madre l'avesse lasciato a causa mia..quindi all'inizio, fin da piccolo  litigavo con lui..non andavamo d'accordo ed io stavo male per non essere soggetto alle sue attenzioni."
" Poi ha incontrato la madre di Blair, che adesso è anche la mia. Mi ha cresciuto fin da subito con amore e attenzioni nonostante non fossi suo figlio e poi con la nascita di Blair le cose sembravano migliorate..in realtà i problemi iniziarono quando decisi di inseguire i miei sogni. Mio padre voleva che prendessi legge e diventassi avvocato o giudice, io amavo la chirurgia. Io e Blair sognavamo di lavorare nello stesso ospedale, io chirurgo e lei ginecologa" sorride ricordando i vecchi tempi.
Un sorriso spontaneo mi nasce sul volto immaginando due piccoli Blair e Damon giocare ai dottori. E allo stesso tempo un dolore al livello del petto si alza. Lo ignoro e gli dedico tutta la mia attenzione.

Riprende il discorso. "Andai a Seattle contro la volontà di papà e stetti lì per un anno e mezzo circa, cambiai cognome e presi quello della mia madre biologica, Hale, dopo aver scoperto che era morta di overdose.." i suoi occhi sono persi mentre lo dice ed io sussulto. Sua madre si drogava? E lui neanche l'ha conosciuta..
"Ecco perché abbiamo cognomi diversi. Col tempo,  dopo la sua..morte, i rapporti con papà si sono raffreddati un po' di più ma abbiamo seppellito l' ascia di guerra, anzi a Natale mi ha chiesto scusa.." sorride con l'amarezza degli anni passati a litigare.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Where stories live. Discover now