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28 Settembre 2020

Louis

Erano passati 4 anni dal giorno in cui annunciammo la nostra pausa e in quei lunghissimi anni ognuno di noi aveva proseguito con la propria carriera da solista e la vita al di fuori di quel gruppo.

Io e Liam eravamo forse stati gli unici a rimanere in contatto quasi ogni giorno, nonostante avessimo poco tempo libero a disposizione.

I tour erano terminati e quindi ognuno di noi poteva finalmente concedersi un po' di relax.

Quel giorno ero a casa con la mia famiglia, mia madre e le mie sorelle erano davvero entusiaste di avermi dinuovo tra i piedi, così tanto che per poco, al mio arrivo, non mi seguirono persino in bagno.

Ma, detto sinceramente, non mi dava affatto fastidio, amavo le mie sorelle, più di ogni altra cosa e mi erano mancate quasi come l'aria.

L'aria, che proprio in quel momento mi stava mancando sul serio visto che i due gemellini Ernest e Doris mi stavano praticamente soffocando.

-okay, okay, mi siete mancati tanto ma calmi, mi state uccidendo- dissi ridendo, cercando in qualche modo e con molta delicatezza, di togliere le loro piccole braccia dal mio collo per poi scoccare un bacio sulla fronte ad entrambi che subito dopo scapparono via ridendo.

Stavano crescendo così in fretta, e il pensiero che fossi poco presente nella loro quotidianità, mi faceva male.

Subito dopo spostai gli occhi su mia madre che notai mi stesse fissando.

-Sono così felice che tu sia qui, Boo- intervenne lei con gli occhi gia pieni di lacrime. Mi era mancata così tanto. Io e mia madre avevamo un ottimo rapporto e ogni volta che ero in tour sentivo la sua mancanza come non mai.

-Andiamo mamma, non piangere, così farai piangere anche me. Vieni qui. - mi alzai dallo sgabello su cui ero seduto in cucina e la raggiunsi, aprì le braccia e la strinsi in un abbraccio quasi bisognoso. Nascosi il viso nel suo collo e inspirai quel profumo che più di ogni altra cosa mi era mancato in quei mesi, quel profumo di casa, che ogni volta mi ricordava i momenti in cui, da piccolo, lei mi stringeva a se per farmi addormentare.

Dopo un po', lei si staccò dall'abbraccio malinconica, facendomi capire che avrebbe tanto voluto passare il resto della giornata così.

-Ti voglio bene, mamma- le dissi lasciandole un bacio sulla guancia e con i pollici le cacciai via quelle lacrime che le erano cadute poco prima e lei mi rivolse un dolce sorriso.

- Se hai bisogno di riposare adesso, vai. Sarai sicuramente stanco, dopo il lungo viaggio che hai dovuto affrontare. - aggiunse lei. In effetti ero molto stanco, il viaggio dagli Stati Uniti era stato tremendamente lungo e sentivo un enorme bisogno di staccare e dormire un po'.

Così dopo aver scoccato un altro bacio a mia madre, mi diressi verso le scale che salì lentamente, data la troppa stanchezza.

Osservai le foto incorniciate che erano appese sul muro lungo il corridoio, ogni foto raffigurava i momenti felici di quando ero bambino e un lieve sorriso si fece spazio sul mio volto, fin quando improvvisamente, il sorriso si spense quando mi fermai davanti ad una foto in particolare: raffigurava me ed Harry, avvolti in un abbraccio, proprio lì, sul palco, all'ultimo concerto.

Mi irrigidì, sentì lo stomaco contorcersi, un vuoto improvviso e il cuore che sembrava stesse per spaccarmi la gabbia toracica, la felicità che mi si leggeva negli occhi si spense, e sentì il sangue raggelarsi nelle vene . Ero ormai sul punto di piangere, ma a cosa sarebbe servito dopotutto?
A nulla.
Rispose la voce nella mia testa.

Don't Let Me Go   | Larry |Where stories live. Discover now