Capitolo 5

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La settimana procede tesa. Derek è ancora furioso e non rivolge la parola ad Allison. Cerca di passare con lei il minor tempo possibile e, forse per la prima volta, considera l'idea di mandare tutto all'aria e andarsene.

È sabato e sta leggendo sul divano quando la moglie rientra con uno sguardo affranto. E nonostante tutto non riesce a fare finta di niente. "Cos'e successo?" le chiede.

"Niente. Solo che la lezione non è andata molto bene"

"Come mai?"

"Non mi trovo molto con Stiles, e poi, dopo questa settimana, non so più se questa cosa abbia un senso"

Derek chiude il libro e fa segno a Allison di sedersi vicino a lui. "Puoi provare a chiedere a Stiles se puoi farti seguire dal suo assistente se preferisci. Non credo che si offenderà. E mi dispiace di essermi arrabbiato così, ma sapere che non vuoi più quello che voglio io mi fa andare su tutte le furie"

"Io non ho mai detto di non voler avere figli solo... non ora"

"Ally sono anni che lo ripeti"

"Lo so, mi dispiace" risponde avvicinandosi e baciandolo piano in un primo vero contatto dopo mesi.

Derek si ritrova a rispondere al bacio che diventa sempre più profondo e passionale. Allison gli si mette a cavalcioni. Derek le accarezza la schiena risalendo fino alle spalle per poi metterle le mani sulle guance. Le mani di lei s'infilano sotto la maglia e, quando si staccano per riprendere fiato, pianta il suo sguardo in quello del marito. E Derek sembra risvegliarsi da un sogno perché la tonalità di marrone degli occhi di Allison diventa improvvisamente più chiara. Derek scuote la testa e gli occhi di sua moglie sono ancora lì uguali a sempre. È talmente sconvolto da quella cosa, che si alza all'improvviso ed esce di casa.

Torna due ore dopo. Le luci sono tutte spente e la moglie è a letto. Derek si dirige verso la camera degli ospiti. Quando al mattino si sveglia, Allison è già uscita. Tira un sospiro di sollievo, ma il suo umore non migliora comunque. Arriva alla scuola di danza con davvero nessuna voglia di essere lì. Entra e trova Stiles che sta provando un balletto di hip hop. Si trova ad ammirare i movimenti fluidi del ragazzo e pensa a come sarebbe fantastico vederlo nudo in un letto. Si riscuote dai suoi pensieri, di nuovo, quando sente la musica finire e Stiles rivolge la sua attenzione a lui..

"Zoe non c'e?" chiede Derek un po' deluso dalla sua assenza.

"No, oggi mio padre non ha avuto nessuna emergenza. E poi mi sembravi un po' a disagio a ballare con me davanti a lei"

"Mi sento a disagio a ballare, con o senza di lei"

"Gli sei simpatico"

"Anche lei mi piace. Quindi se qualche volta hai ancora problemi, portala pure qua"

Stiles sorride grato. "Ma poi mi sentirei in competizione"

"Perché?"

"Perché temo sia già innamorata pazza di te"

"E dove sarebbe il problema?"

"Che non sta bene portare via i principi alle proprie figlie" risponde ammiccando.

E Derek arrossisce sbuffando una risata. "Sei proprio uno scemo"

"Va meglio adesso?"

Derek lo guarda stupito perché quel ragazzino ha capito subito che c'era qualcosa che non andava e si, il suo malumore non c'è più, ma non gli avrebbe dato la soddisfazione di vantartene perciò "Cosa facciamo oggi?" chiede.

Riprendono la coreografia da dove l'avevano interrotta la volta precedente. Derek è ancora troppo rigido, ma Stiles non demorde. A fine lezione si salutano e Derek torna a casa contro voglia.


È giovedì mattina e Derek ha il turno di riposo. La sera prima ha finito veramente tardi a causa di una complicazione e sperava di dormire almeno fino al pomeriggio. Sperava perché il cellulare sta squillando da almeno un minuto e lui si maledice per non averlo spento.

"Pronto?" biascica con voce impastata dal sonno.

"Der? T-ti disturbo?"

Derek balza nel letto all'udire la voce completamente in panico di Stiles.

"No. Cos'è successo?"

"Zoe... ha la febbre alta e non riesco a farla abbassare. Il pediatra non c'è e papà e Scott non rispondono e..."

"Ok, stai calmo. Scrivimi il tuo indirizzo e arrivo subito"

Venti minuti dopo si trova davanti a casa di Stiles. Potrebbe avere preso un paio di multe per essere arrivato così alla svelta, ma non gli importa. Stiles gli apre la porta con occhi gonfi e lucidi e gli si getta addosso, abbracciandolo. Derek lo stringe. "Dov'e?" chiede.

"Sul divano. Ora sta dormendo, ma io non so proprio cosa fare"

"Coprila, la portiamo al pronto soccorso. C'è il mio amico Doug di turno che è un bravissimo pediatra"

"Io... grazie" dice staccandosi da lui e correndo a prendere una coperta.

Avvolge la bimba e la solleva delicatamente. Si siede dietro con la bimba in braccio. Arrivano in ospedale pochi minuti dopo e Derek pensa che potrebbe aver preso almeno un'altra multa. Entrano al pronto soccorso e, fortunatamente, non c'è nessuno. Derek si avvicina al bancone e si rivolge all'infermiere. "Ciao Betty, puoi chiamarmi il dottor Ross?"

La donna gli fa un gran sorriso e alza la cornetta del telefono. Dopo un paio di minuti arriva il pediatra che prende in carico la bambina seguito da un ansioso Stiles e da un quasi più ansioso Derek. Dopo i primi controlli il medico si rivolge a Stiles. "La piccola ha preso una brutta influenza. È disidratata e dovremmo fargli un paio di flebo. Però poi può tornare a casa. Nel frattempo ti prescrivo la cura da farle" dice scarabocchiando qualcosa su un foglio.

Poi il medico saluta Derek e se ne va. Stiles sembra sul punto di crollare e Derek gli appoggia le mani sui fianchi. "Starà bene, non è niente di grave" gli sussurra.

Stiles si sporge all'indietro, poggiando la schiena al petto di Derek. "Ero così preoccupato. Non sapevo cosa fare, mi sentivo così impotente"

"Ssssssh smettila. Va tutto bene"

"Non so cos'avrei fatto se non fossi arrivato tu"

"Non ci pensare. Sono qui"

"Grazie. Però... se vuoi adesso puoi anche andare. Dovremmo stare qui per un po' e tu avrai sicuramente di meglio da fare. Posso farmi venire a prendere da papà"

"La cosa potrà sorprenderti, ma non ho niente di meglio da fare. Anzi, adesso mi dai il foglio che vado a prenderti le medicine così tu puoi stare qui nel caso Zoe si sveglia"

Stiles sgrana gli occhi. "Davvero?"

Derek alza un sopracciglio e gli allunga una mano. Stiles gli porge i fogli e gli sorride grato. Derek esce non prima di aver dato un'ultima occhiata alla figura di Stiles ora seduta sul bordo del letto della bimba. Arriva davanti alla farmacia ospedaliera e s'imbatte in Allison che lo guarda sorpresa. "Non ricordavo che avessi un turno oggi"

"Infatti non lavoro. Ho accompagnato qui Stiles. È stata male sua figlia"

Allison lo guarda in modo strano. "Non sapevo avesse una figlia. Quindi è sposato?"

"Non lo so. Non me l'ha detto"

"Però ti ha raccontato della bambina"

"Veramente l'ho conosciuta perché era con lui durante la lezione della settimana scorsa"

"Ora è tutto chiaro"

"Cosa?"

"Ho capito perché ti è venuta voglia di avere un figlio"

"Non mi sembra sia il luogo adatto per discutere" dice a denti stretti.

"Certo, dobbiamo mantenere una certa apparenza"

"Veramente quella che continua a sperare di risolvere la questione sei tu. Peccato che poi pretendi solo che gli altri si facciano andare bene le tue decisioni"

"Perfetto. Allora vai a giocare alla famiglia felice con loro e evita di tornare a casa stasera" dice prima di andarsene furiosa.

Derek sospira per poi andare al bancone della farmacia e prendere tutto l'occorrente, facendosi segnare su un foglio i modi e le dosi di somministrazione. Torna in camera e la bimba non si è ancora svegliata. Stiles si gira verso di lui e prende il sacchetto che Derek gli porge. "Grazie. Come stai?"

Derek lo guarda stupito per la domanda. "Perché me lo chiedi? Fino a prova contraria è tua figlia ad essere ricoverata in ospedale" dice sulla difensiva.

"Lo so, ma sembri sconvolto. E non eri così quando sei uscito da qua. Allison lavora in questo ospedale?"

"Non sono fatti tuoi"

"Lo so, ma non ho niente di meglio da fare che farmi gli affari tuoi"

"Io vorrei un figlio, lei no. Fine della questione"

"Questo me l'hai già detto. Ma credo che la questione nasconda molto altro"

"Forse eravamo solo troppo giovani quando ci siamo incontrati e, crescendo, siamo cambiati talmente tanto da diventare incompatibili"

"Se non sei felice perché ti ostini a cercare di starle assieme?"

"Perché una volta stavamo bene, eravamo felici"

"Ma così rischiate di finire per odiarvi e cancellare quei momenti dalla vostra memoria, non ho ragione?"

"Non lo so" mormora Derek prendendosi la testa fra le mani.

"Papà"

"Ehi piccolina, come ti senti" chiede Stiles curvandosi sulla piccola.

"Voio andare a casa"

"Devi avere un po' di pazienza e poi ci possiamo andare"

"Ma io voio i cattoni nimati"

"Direi che stai bene allora" dice Stiles sollevato carezzandole i capelli.

Derek si avvicina e sorride alla bimba. "Ciao principessa"

"Der tei qui!" urla con un grande sorriso.

"Mi hai fatto preoccupare quindi sono corso a vedere come stavi"

"Mi dippiace"

"Non è stata colpa tua"

"Voio i cattoni"

"Posso leggerti una storia?" chiede Derek.

"Tiiiiiiiiii" esclama battendo le manine.

"Allora vado a cercare un bellissimo libro. Cosa preferisci?"

"Principesse"

"Dovevo immaginarlo" ribatte ridacchiando.

Va nella sala giochi e cerca nella libreria una bella storia per Zoe. Ci sono tutte le storie classiche e Derek sceglie la Bella e la Bestia. Torna in camera e la bambina lo guarda impaziente.

"Ho trovato una principessa che è bella e coraggiosa come te. Conosci la storia di Belle?"

La bimba nega con la testa.

"Bene allora te la racconto intanto che il tuo papà va a mangiare qualcosa, va bene?"

"Der, non è necessario" tenta di dire Stiles.

"Si che lo è. Sei esausto, hai bisogno di mangiare e bere qualcosa di caldo. Ci penso io a lei"

"Grazie" dice passando una mano sul braccio di Derek. "Allora posso andare?" chiede a Zoe.

"Cetto, sono con il mio plincipe"

Stiles sorride ed esce non prima di aver baciato la testa della piccola.

Derek comincia a raccontare la storia di Belle. Alla fine del racconto Zoe ha gli occhietti che si chiudono. "Avevi lagione. Belle è come me. Anche lei ha solo il papà" mormora prima di addormentarsi.

Stiles torna poco dopo. "Scusa se ci ho messo tanto, ma ho dovuto rassicurare sia papà che Scott" sussurra per non svegliare Zoe.

"Non ti preoccupare. È passato il dottore prima a darle un'occhiata e ha detto che tra un'ora possiamo andare a casa"

"Der se devi andare davvero, non ci sono problemi.

"No, tanto Allison ha detto che è meglio se non torno"

"Mi dispiace"

"Non è colpa tua"

"Ma se non ti avessi chiamato..."

"Avremmo trovato un altro motivo per litigare. Ora vado a prendere le carte per le dimissioni e te le porto"

"Grazie"

"Smettila di dirlo" lo rimprovera prima di uscire dalla stanza.

Arriva in accettazione e gli consegnano le carte. Le porta a Stiles e poi le riconsegna compilate. Avvolgono Zoe nella coperta e poi la caricano in macchina.

Tango | SterekWhere stories live. Discover now