/ first day! 𝟷/

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06:30

una sveglia e qualcuno che aveva solo e unicamente voglia di dormire. 

la mattinata quotidiana di tutti, insomma

non nascondeva che aveva avuto la voglia di spegnere il telefono e girarsi, ma non poteva di certo fare tardi al suo primo giorno di lavoro. sospirò e, con gli occhi ridotti ad una fessura, spense l'oggetto, facendolo anche cadere. alzò gli occhi al cielo, spostando le coperte dalla sua testa, mettendosi seduto. si guardò intorno, orgoglioso di aver finito di sistemare l'appartamento tutto da solo.  

poteva facilmente ammettere che l'ansia da prestazione lo stava uccidendo dalla serata prima, ma decise semplicemente di ignorarla. si alzò dal letto, mettendo una mano sotto la maglia. camminò verso il bagno, poggiando i piedi nudi contro il Pavimento freddo, non una gran bella sensazione. si posizionò davanti allo specchio del bagno, guardandosi. sospirò, guardando i suoi capelli.  iniziò a pettinarsi la paglia che aveva in testa. 

iniziò a vestirsi velocemente, avendo la strana paranoia di arrivare in ritardo. 

dopo letteralmente 5 minuti si ritrova davanti ad un piccolo specchio, contemplando solo Dio sa cosa. prese le chiavi e il pranzo, mentre usciva da casa. si portava dietro una borsa da lavoro abbastanza leggera. onestamente, con quella cosa  sembrava ancora più vecchio di quel che era. cominciò a camminare sul marciapiede, sapendo stranamente dove andare. prese il telefono dalla tasca: 7:40. non ci aveva messo così tanto tempo, alla fine. girò l'angolo, per ritrovarsi in una strada molto più rumorosa. 

cercò di camminare dritto, senza notare tutti gli occhi che aveva puntati su di sé solo e unicamente per la sua deficienza di pigmentazione melaninica nella pelle e nei capelli. in parole povere tutti lo fissavano solo perché era albino-

dopo poco si ritrovo davanti ad una scuola abbastanza grande. prese un gran respiro ed entrò. Diede un'altra occhiata all'ora e si guardò intorno. nulla di strano. cosa si aspettava da una scuola? corridoi, aule, cattedre e studenti. tanti studenti. vide qualcuno della sua età, o giù di lì, avvicinarsi a lui. "buongiorno!" parlò, con un piccolo sorriso sulle labbra. 

"buongiorno" lo guardò attentamente, prima di allungare la mano. "lei dev'essere il nuovo insegnante, giusto?" chiese, mentre lo guardava dritto negli occhi. "si-" era un po' nervoso, a dirla tutta, anche se non le trinse la mano. "vuole sapere dov'è l'ufficio della direttrice?" ritirò la mano lentamente, anche se non sembrava turbata, mentre lui annuiva. cominciò a starle dietro, mentre si dirigevano verso una porta. 

ben presto si ritrovò davanti ad una porta. " di mattina è irritabile" disse, mentre si sedeva su una sedia accanto alla porta, facendo muovere leggermente i capelli rossi. si armò di coraggio e bussò. nessuno ripose. "non bussare di nuovo" gli disse, reprimendo uno sbadiglio. come se l'avesse sentita, una voce rispose al gesto. entrò lentamente, non guardando direttamente la figura davanti a lui. chiuse la porta. 

fece un gesto verso la sedia, mentre lasciava sul tavolo un mazzo di carte con qui stava giocando. più che altro mischiando, a dir la verità. si sedette, guardandolo. "buongiorno" con tono piatto salutò, mettendo le carte in un cassetto. "non ho nulla da dirle. le auguro buona fortuna" gli passò un foglio, facendo un sorriso che gli ricordava quello di un gatto. 

uscì, un po' sbigottito dalla sue parole. quando uscì, la ragazza era ancora ad aspettarlo. "com'è andata?" chiese, alzandosi dalla sedia. "bene.. credo. ha detto due parole e mi ha dato questo. una fotocopia delle mie classi, immagino" guardò il foglio sulle sue mani, con una tabella sopra. "oh- la sua prima ora è alle 09:00. fra un'oretta" disse, facendo segno di seguirla. non si era neanche accorto dei corridoi semi vuoti, segno che le lezioni erano iniziate. dopo pochissimo si ritrovarono davanti ad una porta. 

la ragazza la aprì senza esitare. si aspettava qualcosa di più professionale, in realtà. c'erano solo due persone nella stanza, una che dormiva con il viso verso il tavolo e l'altra che giocava con i suoi capelli. non disse nulla, cercando di non fissarli. entrò, mentre la porta si chiudeva alla sue spalle. il rumore fece girare gli altri due verso di lui. "buongiorno?" disse, non sapendo cosa fare. 

"sei in ritardo" disse, indicando con la mano l'orologio. una ragazza un po' più alta di lei si alzò, mentre camminava velocemente verso la sua classe. "buongiorno" girò velocemente lo sguardo verso un angolo della stanza, dove proveniva la voce che gli aveva risposto. "potresti ache sederti nel tavolo qui al centro eh" provò a provocarlo. "tu mi distrai dal mio lavoro, e, sicuramente, non ti sei presentata a lui" lo indicò con la penna che aveva in mano, guardandola in faccia. "ah, giusto!" si girò verso di lui, mettendo la mano sulla sua nuca. "mi chiamo Emma" accompagno la frase con un sorriso a trentadue denti. 

disse anche il suo nome, ricambiando di poco il sorriso. c'erano ancora una persone seduta sul tavolo di cui non conosceva il nome, non contando la talpa seduta all'angolo. la presunta 'Emma' andò vicino ai due seduti al tavolo. "questa qui addormentata è Gilda la ragazza che è appena uscita è Anna". la 'talpa' all'angolo alzo la mano per farsi notare, solo ora si rendeva conto che aveva spostato un banco verso quell'angolo, pur di non sedersi a quello al centro. "Ray" si presentò guardandolo distrattamente, facendo un gesto con la mano. "puoi lasciare le tu- sue cose qui" indicò il piccolo posto. 

"può darmi del tu se si trova più a suo agio.." sussurro, levandosi la giacca. "allora va bene! vale lo stesso per te, ovviamente.." il resto dell'ora lo passo parlando con Gilda, che si era finalmente svegliata, ed Emma. cioè, Emma parlava e loro due ascoltavano. "puoi passarmi la scheda che ti ha dato la preside?" si aggiustò gli occhiali sul naso, mentre aspettava il pezzo di carta. afferrò una penna, incominciando a scriverci sopra. "cosa stai-" finì velocemente. "ho scritto dove si trovano tutte le classi.. sono quasi tutte sul secondo piano". dopo poco la campanella suonò. quindi, se la memoria non mi inganna, sarebbe la prima lezione di Norman. si alzò, per riprendere la sua borsa.  ri controllo la scheda. "1^C..Dove sarebbe?". 

"secondo piano, terza porta verso sinistra." disse, mentre si alzava da quel l'angolo. butto un occhio alla rossa. "seguilo, la sua classe è sulla sinistra della tua!" disse svogliatamente, mentre lo guardava uscire dalla stanza. 

durante la piccola camminata non c'è stata nessuna breve conversazione, solo un "buona fortuna" prima di entrare. 

•𝒕𝒉𝒆 𝒏𝒆𝒘 𝒕𝒆𝒂𝒄𝒉𝒆𝒓• 𝒏𝒐𝒓𝒓𝒂𝒚जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें