ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 4

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Vaffanculo alle ripetizioni e vaffanculo a Mattheo Riddle.

Io e lui ci eravamo accordati per vederci lunedì, mercoledì e-

- "Smettila mezzosangue! Io venerdì ho degli impegni per cui ti fai andare bene il sabato."
Gridò Mattheo.

- "Il sabato io non voglio vederti e sicuramente non voglio sprecarlo facendo ripetizioni a te!"
Continuo io.

- "Beh non illuderti che a me faccia piacere razza di idiota!"

- "Io idiota? Ma ti sei visto allo specchio?!"

- "Si, tutti i giorni e sono un gran figo."

- "Ho i miei dubbi ma tralasciando ciò... Giovedì?"
Dissi io, cercando una soluzione.

- "No."
Disse non curante... Ma a che cavolo sta pensando?

- "Perche no?!"
Domando esausta.

- "Non mi va di fare ripetizioni per due giorni di fila mezzosangue."

- "Beh allora proponi tu una soluzione siccome sembra che tu te ne stia fregando altamente!"

- "Io l'ho già proposta, sabato, hai da ridire?"
Disse avvicinandosi a passo lento verso di me, che al suo contrario, indietreggiavo impaurita, ma cercavo di nasconderlo davanti a lui.
Sbattei la schiena contro all'armadio in cui erano contenti varie pozioni e oggetti strani, per lo spavento sussultai.

- "Nervosa, mezzosangue?"
Disse a 10 centimetri dal mio viso.

- "No"
Affermai.

- "Non sembra, sai? Ti spaventa la mia vicinanza?"
Disse avvicinandosi ancora di più.

- "No"
Mentii ingoiando la saliva per la paura.

- "E questo ti spaventa?"
Disse mettendo una mano sulla mia coscia e facendola salire sempre di più fino a sollevare la mia gonna.
Rimasi immobile.
- "Ti ho fatto una domanda, mezzosangue. Rispondi!"
Disse stringendo violentemente il posto in cui era posizionata la sua mano, cioè nel mio interno coscia.

Gemetti per il dolore.
- "Si..."

Avvicinò la sua bocca al mio collo e sussurrò al mio orecchio:
- "Lo sapevo. Sabato."
E uscì dalla classe,io rimasi li per non so quanti minuti, non ci credevo...
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Oggi non avevo ancora parlato con Cedric, purtroppo non avevamo lezione insieme e la giornata era trascorsa normalmente.

Ero in camera mia, stesa sul letto quando guardai l'orologio consapevole del fatto che alle 16.00 sarei dovuta essere da Mattheo, ma avevo 2 ore per riposarmi prima di scendere nell'inferno volontariamente ma involontariamente così mi misi a dormire, tanto mi sarei svegliata da li a poco. Le ultime parole famose... E caddi in un sonno profondo.

Mi risvegliai a causa delle gocce di pioggia che si scagliavano contro alla mia finestra, odio la pioggia.

Ancora un po' assonnata guardai l'orologio, erano le 17.00.... LE 17.00!?
Cazzo cazzo cazzo!
Sono in ritardo di un'ora!
Come un razzo presi i libri necessari li misi in una borsa e corsi via.

Dopo 5 minuti fatti a correre come non mai arrivo davanti alla porta della camera di Mattheo e busso....1 volta.....2...3.

- "Riddle! Apri la porta!"

Aspettai circa 1 minuto prima di trovarmi la figura di un Mattheo senza maglietta che mi guardava indifferente.

- "Bisogno?"
Chiese acido.

𝐘𝐎𝐔'𝐑𝐄 𝐌𝐈𝐍𝐄. // MATTHEO RIDDLEWhere stories live. Discover now