Capitolo 29 - Una valle di lacrime

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Gli esami mi tolsero qualunque altro pensiero dalla testa il giorno dopo. Non ero troppo nervosa per l'esame di Difesa Contro le Arti Oscure di quella mattina, ma il potere combinato degli esami era sufficiente a far perdere l'appetito a qualunque persona sana di mente. La colazione non venne quasi sfiorata quella mattina in Sala Grande, e la maggior parte degli studenti usarono quel tempo per una ripetizione dell'ultimo minuto.

"Qual è l'incantesimo per il Molliccio?" Lacy chiese nervosa mentre il cibo spariva dai piatti dorati.

"Riddikulus," dissi, scuotendo la testa. "Lacy, questo era facile..."

"Giusto." Sospirò e sprofondò di nuovo nei suoi appunti. Di certo non era l'unica. Ci fu un gemito collettivo quando i professori si alzarono ed iniziarono a portare tutti verso gli esami.

L'esame di Difesa Contro Le Arti Oscure fu, come sempre, una prova pratica. Il signor Potter portò noi del terzo anno fuori e ci mise in fila. Aveva preparato un'elaborata corsa ad ostacoli, molto più lunga rispetto all'anno precedente. Albus e Colette erano parecchi posti più avanti di me nella fila, e conversavano tranquillamente. Non riuscii a non sentirmi dispiaciuta, perché le persone accanto a me nella fila, Lacy ed Henry, erano entrambi troppo nervosi per parlare (un miracolo nel caso di Lacy).

La fila si assottigliò finché non fu il mio turno. Non ebbi problemi. Dovetti sconfiggere alcune creature oscure che avevamo studiato nel corso dell'anno, inclusi un Berretto Rosso, un Marciotto, e un Kappa. Dopo aver affrontato tutto ciò, mi ritrovai in una piccola radura. Doveva averla creata il signor Potter, perché gli alberi erano molto più fitti che in natura tranne che nel punto da cui ero entrata, e all'uscita che era proprio di fronte a me. Il signor Potter, che aveva seguito ogni studente nel percorso per risistemarlo e per osservare l'esame, rimase dietro di me, in attesa.

Mi guardai attorno. "Non c'è niente qui." Feci un lento passo avanti, e all'improvviso dagli alberi emerse un Dissennatore.

Mi guardai dietro le spalle. Di certo non era un vero Dissennatore. Un Molliccio, più probabilmente. Infatti, il signor Potter sembrava tranquillissimo. Sorrisi ed alzai la bacchetta verso il Molliccio-Dissennatore. Il solo pensiero di essere capace di fare ciò che stavo per fare fu abbastanza. "Expecto Patronum."

Un collie bianco-bluastro eruppe dalla mia bacchetta ed attaccò il Molliccio, che arretrò. Un Patronus non era il modo più consueto per affrontare un Molliccio, ma mi resi conto di non aver mai imparato davvero l'incantesimo Riddikulus. Ero stata troppo impegnata a svenire. Sperai che il signor Potter non mi togliesse punti per questo.

Dopo essere uscita dalla radura, mi trovai di fronte ad un grosso manichino. Era stato chiaramente incantato, ed alzai cautamente la bacchetta, non sapendo cosa aspettarmi. Alzò la testa e mi guardò, poi a sorpresa mi saltò addosso. "Impedimenta!"

Il manichino si immobilizzò, e setacciai il mio cervello alla ricerca di un altro incantesimo prima che quello si esaurisse. "Um... Stupeficium!" Il manichino volò all'indietro, colpendo il terreno con un leggero tonfo. Mi girai verso il signor Potter. "Abbiamo finito?"

Stava sorridendo, anche se continuava ad alternare lo sguardo tra la radura e me. "Ottimo lavoro. Hai finito. Puoi andare ad aspettare con i tuoi amici." Indicò il gruppo del terzo anno che aveva già finito il percorso. Andai subito lì. Senza pensarci, andai verso Colette ed Albus, che stavano parlando dell'esame. Colette si interruppe bruscamente quando mi vide, però, e si girò sbuffando.

"Non puoi farla finita con questa storia?" Chiesi, lanciando un'occhiataccia alla sua nuca. "Gli parlerò di quello stupido sogno quando accadrà qualcosa, va bene? Adesso è tutto a posto."

Light and Dark - Libro 3 - TRADUZIONE ITALIANAWhere stories live. Discover now