Bloccato

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Shoyo avrebbe dormito ancora in quel soffice letto, se non fosse stato per i primi raggi del sole che entravano dalla piccola finestrella.

Cercò di alzarsi, ma optò per rimanere altri cinque minutini sotto le coperte…
Infondo, adorava starsene sul quel materasso...Era cosi morbido… Poi un pensiero malizioso cominciò ad insinuarsi nella sua mente..

Chissà come sarebbe bello, se qui con me ci fosse un bel ragazzo… non mi dispiacerebbe essere abbracciato dalle sue possenti braccia, sentire il suo respiro caldo sul mio collo…’ e così via..  immaginandosi un perfetto principe azzurro lì disteso al suo fianco.

Tuttavia mentre cercava di realizzare un’immagine concreta di questo “principe”, per rendere le sensazioni più vivide, finì per pensare a Ryo. Si alzò di botto rosso in volto, per la gaffe che aveva commesso. ‘Ma figuriamoci se vorrei avere vicino quel....re egocentrico!! E’ stato già abbastanza scambiarci due parole ieri sera per farmi arrabbiare!!’

- Stronzo egocentrico! – Sbottò lui, tirando un pugno sul cuscino. Tuttavia, ciò che l’aveva veramente infastidito era il fatto di aver sognato di voler stare tutta la notte abbracciato al ragazzo, dopo una notte passata a compiere azioni non del tutto caste.
Ancora rosso per prima, si alzò del tutto dal letto, rimettendosi i vestiti del giorno prima.

Rifece il letto e poi scese nel piano di sotto, sperando di non incontrare Ryo, altrimenti sarebbe di nuovo arrossito di brutto.

Una volta arrivato in salotto, non vide nessuno e cosi chiamò incerto Eri, che prontamente gli rispose:
- Buon giorno caro! Dormito bene? –
Shoyo ricambiò il sorriso ed annuì.
- Dovrai essere affamato! Vieni, ho preparato qualcosa per te! –

In effetti ho proprio fame… menomale che questa signora pensa a tutto!’ Pensò divertito il ragazzo.
Il cucinotto sembrava come quello dei cartoni animati, piccolo piccolo , ma pieno di cianfrusaglie che conferivano alla stanza un’ atmosfera quasi fiabesca.
Questo pensiero gli strappò un sorriso.

La donna gli aveva preparato sul tavolo ogni sorta di leccornia: brioche, cornetti alla crema, pane tostato e ogni genere di marmellata.
‘Se questo è un sogno, vi prego non svegliatemi!’ pensò con la bava alla bocca.

Non era abituato a tutto quel cibo… la sua situazione economica non era molto agiata e quindi non spendeva molto per il cibo, preferendo risparmiare soldi per pagare le bollette o per questioni più importanti…

- Signora, io.. non doveva scomodarsi così tanto per me! – Affermò imbarazzato Shoyo. Ma Eri gli disse che era felice così e che non doveva ringraziarla per ogni singola cosa.

Così dopo essersi saziato, Shoyo si alzò dalla tavola ringraziandola per l’ospitalità concessa. La vecchia si limitò ad annuire con la testa, ma non lo accompagnò alla porta, né lo salutò.

Shoyo una volta fuori dalla casa, si girò un’ ultima volta, pensando al giovane che non si era nemmeno preso la briga di venire a salutarlo..
Lo dico e lo ripeto! E’ proprio un re egocentrico!’ si disse per poi riprendere a camminare verso l’auto.

La donna intanto si stava gustando una calda tazza di thè, dando delle occhiatine fugaci alla finestra e seguendo così i movimenti del ragazzo.

Una volta che mise il borsone dentro la bauliera, si sedette sul seggiolino e si allacciò la cintura di sicurezza. Mise la chiave e accelerò per partire.

Ma non accadde nulla.

Riprovò altre volte, ma niente. Sembrava rotta.
- E dai, che ti ho fatto di male?? – Supplicava il ragazzo, che stava cominciando a sudare freddo.

Riprovò di nuovo, ma il rumore che faceva il motore era insolito e questo preoccupò molto Shoyo. Così scese dalla macchina per vedere se nel cofano c’era qualche problema,  sperando di non trovare niente, poiché la sua abilità in meccanica era uguale a zero.

Ma quando aprì il cofano della macchina, si rese conto che la faccenda era piuttosto grave: tra i fili del motore sembrava esserci nata una pianta, la quale si era annodata terribilmente fuori e all’esterno del motore.

- Oh mio… - Si ritrovò a dire il ragazzo non sapendo più cosa fare.
Rimase qualche minuto a fissare il povero motore, vittima della forza della natura, ma adesso questo era troppo!!
Come aveva fatto a crescere cosi rapidamente questa dannata pianta in una sola notte??

Provò a strappare qualche filamento, ma tutti i suoi tentativi risultarono vani, dal momento che le foglie della pianta sembravano sbucare da tutte le parti.

Okkey Shoyo! Calma! Ci deve essere una soluzione! ’ Ma appena il suo sguardo ricadeva sull’ ammasso verde le sue speranze svanivano.

Ritornò in macchina, provando di nuovo ad avviare il motore e sperando che di lì a poco gli sarebbe venuta un’idea geniale che gli avrebbe garantito di partire.
Ma purtroppo questa non arrivò mai.

Intanto Eri stava sorseggiando il suo thè con estrema calma, come se volesse assaporare un momento di vittoria. Osservò per l’ultima volta il ragazzo dentro la sua macchina e un sorriso, le sfuggì dalle labbra. Soffiò sul liquido bollente mentre fissava il corridoio davanti a sé.

Mentre aspettava che il thè raffreddasse, mise apposto la tavola e dopo aver fatto ciò, si rimise a sedere, senza degnare di uno sguardo la finestra dietro di sé.

Riprese la tazza e se la portò alle labbra, come per bagnarle.
Pochi minuti dopo, sentì bussare alla porta e sorrise malignamente.
Stavolta avrebbe vinto lei.
Stavolta avrebbe ottenuto ciò che voleva.

Spazio dell'autrice
Allora la storia sta prendendo un pò la piega,spero vi stia interessando!
In ogni caso,sicuramente aggiornerò ancora questo pomeriggio ;)
Se trovate degli errori, segnalateli pure che io provvederò a correggerli!

La foresta senza tempo- Il Luogo Senza Tempo || kagehinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora