Toasted almonds - {Yoonmin}

Epilogo

Un anno dopo

Jimin si chiuse la porta di casa alle spalle cercando di fare meno rumore possibile, accolto da un silenzio che contrastava l'entusiasmo provato nelle ultime ore, i sorrisi che ancora incurvavano gli angoli delle labbra verso l'alto e le parole che erano corse via, erano scappate dalle sue labbra come bambini al controllo dei genitori all'apparire di un giocoliere.

Le luci del soggiorno erano spente, e da quella che aveva acceso all'ingresso riusciva a malapena a notare la sagoma del divano, sul bracciolo le coperte che aveva piegato quella mattina prima di uscire erano intonse, così come le aveva lasciate, segno che Yoongi, proprio come aveva pensato, aveva trascorso quella giornata di dicembre a dormire e rigirarsi nel letto del cantante.

In più di un anno da quando si erano ritrovati, da quella seconda possibilità che Jimin stava custodendo come il più prezioso dei tesori, quello era stato il primo calore che il make-up artist aveva accettato di passare a casa del suo ragazzo invece che nel suo piccolo appartamento, e Jimin si era sbagliato nel pensare che il suo cuore non potesse essere di nuovo travolto dai dolci e disarmanti gesti di Yoongi, perché quella fiducia immensa in lui riposta lo aveva fatto piangere.

Scosse la testa, togliendosi gli stivali, il cappotto appeso in maniera pericolante all'appendiabiti, e all'improvviso si sentì in colpa ad aver chiesto a Namjoon di poter tenere la diretta per il primo comeback dopo quasi un anno di riposo in casa sua, nel suo salotto, solo per stare il più vicino possibile al suo ragazzo in giorni tanto delicati.

Il comeback. Dopo quasi un anno di pausa, dopo un anno in cui a Jimin era stato concesso di guarire, prendersi tempo per la sua salute mentale, risistemare le delicate fondamenta della relazione con Yoongi, avvicinarsi alla musica e al suo processo creativo in maniera completamente differente da prima; dopo un anno passato a comprendere chi fosse davvero Park Jimin al di fuori della figura che la sua vecchia agenzia lo aveva costretto a vestire, alla fine era arrivato anche quel giorno, il giorno dell'uscita del suo primo album con la nuova casa discografica, un album a cui aveva lavorato per davvero, per il quale aveva scritto canzoni e composto melodie, un album che per la prima volta sentiva davvero suo.

Non che in quei mesi fosse stato fermo, sebbene Namjoon, in qualità di hyung prima ancora che di manager, gli avesse chiesto di non sforzarsi e di pensare prima di tutto alla sua ansia, aveva anzi rilasciato tre o quattro canzoni, i primi rudimentali tentativi di esprimere attraverso la musica l'amore che provava per Yoongi, e aveva lavorato con Jeongguk per una traccia del suo album; eppure quella giornata era stata così differente e piena di emozioni positive che non vedeva l'ora di condividere con i suoi fan, le persone che da lontano gli erano state vicino e avevano continuato a farlo sentire amato anche quando non pensava di meritarselo.

Un bicchiere d'acqua. Sì, dopo l'intervista che lo aveva tenuto impegnato per la maggior parte del pomeriggio, la prima e più importante cosa di cui aveva bisogno era un bicchiere d'acqua. E poi togliersi quei vestiti eleganti, controllare che Yoongi non si fosse svegliato, o che in alternativa non avesse avuto bisogno di niente, e lo avrebbe informato della diretta, sperando persino che avesse la forza e la voglia per unirsi a lui.

Al contrario di quanto aveva temuto nelle prime settimane dopo aver reso pubblica la loro relazione, la maggior parte dei suoi fan avevano accolto colmi di gioia l'idea che il solista avesse qualcuno al suo fianco che lo facesse sentire tanto bene, e ogni volta che Jimin oppure lo stesso Yoongi prendevano coraggio per pubblicare una foto insieme i commenti si rilevano positivi, sempre pieni di tenerezza. Con un pizzico di gelosia e forse preoccupazione esagerata, il solista aveva il presentimento che tutta l'attenzione sarebbe stata attratta dalle morbide orecchie bianche del make-up artist, se solo fosse stato lì con lui.