Lotta all'aperto

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Sta per saltarmi addosso quando..

"Ferma" sento gridare con voce minacciosa. Apro gli occhi e mi ritrovo davanti la schiena di un ragazzo dai riccioli biondi.. Ma certo: è il ragazzo che ho visto all' ingresso della scuola!

"Tu?"chiedo stupefatta

"Si" mi sorride girandosi lievemente verso di me.

"Stupida capra" sibila il mostro. Il ragazzo sbuffa e d'un tratto afferra il mio braccio destro  cominciando a correre a perdi fiato.

Adesso siamo in corridoio con quella "cosa" alle calcagna. Raggiungiamo in fretta l'uscita, ma il nostro inseguitore ha guadagnato terreno.

"Cos'è quella cosa?!" urlo dietro il mio salvatore mentre percorriamo la strada asfaltata. Tento di rallentare, ma lui trascina il mio corpo ancora più velocemente.

"Un'empusa" risponde ovvio

"Ok.." poi realizzo ciò che ha detto "aspetta! Cosa!?"

"Un'empusa. Ti spiego dopo" afferma sbrigativo

"No, no" prendo un respiro e continuo "cosa c'entra ora la mitologia greca?". Mi rivolge un sorriso, sta per dare una risposta alla mia domanda quando captiamo un "non mi sfuggì, sporca semidea" canzonatorio da parte di quella che ho scoperto essere un'empusa.

Ci fermiamo e rapidamente il ragazzo si para davanti il mio corpo paralizzato dalla paura.

"Allontanati! Questa semidea è sotto la mia protezione" le grida

"Stupido satiro" replica annoiata e infastidita allo stesso tempo. Satiro? Ha detto satiro!?.. Ma non sono quei uomini con le gambe da capra e le corna? Il mio sguardo cade automaticamente giù e "aaah" un urlo esce dalle mie labbra: non mi ero resa conto delle sue gambe caprine.

Il diretto interessato mi guarda da sopra la spalla e mormora di stare tranquilla. Lo fissò scioccata e ribatto alzando la voce: "Tranquilla? Tu mi chiedi di stare tranquilla!?" cerca di zittirmi, ma continuo irritata "stai scherzando spero: ho di fronte un'empusa e un satiro, ma dico io un satiro? Come se quella cosa non fosse già abbastanza, e io dovrei stare tranquilla?? Che cazzo sta succedendo?..  Questo è un incubo" chiudo gli occhi e li riapro ma niente: lo scenario è lo stesso. Urlo di frustrazione.. devo sembrare proprio un'isterica agli occhi del ragazzo-capra. Lo osservo, ma non appare particolarmente sorpreso.

Durante la mia sfuriata, il mostro si è avvicinato di molto. Il satiro ,allora, tenta di colpirla con uno zoccolo, ma lei lo precede facendolo cadere. Si rialza e le butta addosso una pietra ,dalle medie dimensioni, trovata sul marciapiede. La colpisce in piena faccia causandole un rivolo di sangue dal naso. Oh no: adesso pare ancora più infuriata!

Lo artiglia e lo scaraventa contro una panchina là vicino.. Mi domando cosa, in realtà, vedano le persone che indisturbate ci passano accanto..

Riporto lo sguardo sul satiro e noto che, oltre a perdere sangue, è ancora disteso a terra.

"Il ciondolo" mormora con difficoltà. Non capisco cosa voglia dirmi.

"Come?"gli chiedo mentre osservo i passi dell' empusa avvicinarsi a me.

"Quello che hai al collo.. Usalo!"afferma con sforzo. Lo guardo come se fosse pazzo, ma lo ascolto: sfilo il ciondolo e lo punto verso la mia ex professoressa d'inglese. Si mette a ridere: già, lo farei anch'io se qualcuno mi puntasse contro un ciondolo come se fosse una pistola.

Ad un tratto smette di sghignazzare, lasciando spazio a un'espressione seria. Seguo la direzione dei suoi occhi e sobbalzo: adesso è una lunga spada con intarsi e incisioni dai motivi floreali sulla lama.

L'empusa si rianima dalla sorpresa e attacca. Mi sposto, ma non abbastanza in tempo: la spada scivola dalle mie mani.

"No.." mormoro. Cerco di riprenderla, ma il mio avversario la scaglia lontano di qualche metro. Mi metto a correre, ma lei mi raggiunge facilmente; mi sta per colpire, ma una zoccolata la ferma: è il satiro! Sorrido e lui indica la spada. Annuisco in risposta e mi precipito a prenderla.

Incomincio subito a colpirla: le tiro un fendente che lei schiva abilmente. Il satiro prova a distrarla lasciandole una pietra e io ne approfitto per trafiggerla con la lama della mia spada lucente.

"Si!" esulto felice. Merito di mia madre e delle lezioni di scherma che mi obbligava a frequentare.

Dell'empusa, adesso, rimane solo un leggero polvericcio che ben presto viene spazzato via dal vento alleato.

Il satiro viene verso di me e sorride alla scena.

"Ottimi lavoro!"esclama contento "comunque il mio nome è Alexander, ma chiamami Alex" continua poi.

Sorrido ancora ansante e provo a presentarmi "Io son-" non mi lascia finire che aggiunge "Katherine Quinn"

"Come.." boccheggio sorpresa.

"Ti ho seguita in questi giorni" dice in risposta alla mia espressione

"Mi stalkeri?"chiedo guardandolo male. Ride.

"Ti cercavo" afferma semplicemente "devi venire con me" continua poi serio. Gli lanciò un'occhiataccia e urlo esasperata "Dopo ciò che è successo, tu pensi che io lasci tutto e segua un ragazzo con le gambe da capra-possibile stupratore!?" Mi guarda male "senza offesa" aggiungo velocemente

"Ti spiego dopo, ma ora dobbiamo andarcene" sto per ribattere, ma d'un tratto sento mancarmi le forze e sprofondo nel buio.

L'ultima cosa che riesco a sentire è: "serve dell'ambrosia" poi il vuoto.

The daughter of..Where stories live. Discover now