immagina 1 parte 2

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Un mese dopo

Harry sta per tornare dopo la fine del suo tour, e sono estremamente nervosa, non so come parlargli della decisione che ho preso, penso proprio che aspetterò il momento più adatto.

Sono in auto in viaggio per l'aeroporto, la pioggia non vuole cessare qui a Londra è da più di un mese che non c'è una giornata di sole. Mi ritrovo a dover passare in mezzo ad una folla di gente con Paul, il mio bodyguard, che mi fa spazio tra le persone che fanno domande, e i flash accecanti a cui però sono ormai abituata. Le mie mani sudano e le pellicine trovano spazio tra i miei denti che le mordono in modo frenetico. Improvvisamente tutta quella pressione che la gente mi stava facendo sentire svanisce, e mi accorgo di essere uscita da quella specie di tunnel umano. Alzo lo sguardo e noto di essere all'esterno sull'asfalto bagnato della pista di atterraggio.

Da qui riesco ad intravedere il jet privato di Harry, non deve essere atterrato da molto, dal momento che il portellone è ancora chiuso e di lui finora non ce n'è traccia. Molti dei paparazzi si sono spostati per avere una visuale migliore, dio quanto li odio certo è il loro lavoro ma in molti per di dare alla stampa qualcosa di cui parlare farebbero di tutto, e quando dico di tutto intendo proprio tutto.

Il portello si apre e vedo Harry comparire, è semplicemente stupendo come sempre, è vestito in modo molto comodo rispetto al normale, un pantalone di una tuta con una strana fantasia e dei colori pastello molto stravaganti, una maglietta bianca con una scritta grafica anch'essa colorata e delle semplicissime vans ai piedi. I capelli sono leggermente scompigliati, le guance hanno un colorito roseo, le labbra sembrano essere un po' secche, visto che poco dopo che ho portato lì la mia attenzione la sua lingua passa minuziosa tra esse per bagnarle, gli occhi sono lucidi e lievemente chiusi. Si è appena svegliato.

Mi dirigo verso di lui a passo svelto, e appena incontra il mio sguardo lui fa lo stesso. Appena sento le sue braccia cingermi, e stringermi a se, chiudo gli occhi beandomi della sensazione del suo calore, affondo la testa nell'incavo del suo collo, strofinando la punta del naso sulla sua pelle che odora inconfondibilmente di Tabacco Vanille. Il nostro non è un abbraccio qualsiasi, non era per riscaldarsi o per conforto, era solamente l'espressione del nostro estremo bisogno di essere il centro dei nostri cuori, perché quando si ama semplicemente si sente il bisogno dell'altra persona, perché ti senti bene lì al suo fianco, ogni istante... sempre.

Harry: Dio quanto mi sei mancata Y/N

Y/N: mi sei mancato tantissimo anche tu Haz

Harry: dai andiamo a casa, così sistemo le mie cose. Non vedo l'ora di passare del tempo con te.

Paul ci scorta attraverso un'uscita secondaria dell'aeroporto evitando tutti i paparazzi accampati davanti all'uscita principale. Mark il nostro autista per nostra fortuna si trova già lì, carica le valige di Harry nel bagagliaio, e poi parte. Harry stranamente non ha ancora toccato l'argomento, e posso solo ritenermi fortunata, per ora almeno, spero solo che non voglia ritornarci, almeno per stasera. Ho deciso che aprirò io l'argomento in questione, quindi prego solo che tutti gli sforzi che ho fatto in questi trenta giorni per costruire un discorso di senso compiuto, non vadano in fumo.

Harry pov's

Casa dolce casa! Esclamo. Appena entro sono pervaso da un senso di completezza, il mio corpo percepisce il calore della casa, le mie narici sentono l'inconfondibile odore di cannella, quello delle candele che Y/N è solita accendere la sera, le trova rilassanti. Le mie orecchie sentono il fuoco crepitare, e infine un senso di completezza si spande per tutto il mio corpo. Quanto mi era mancata questa casa, dico esprimendo il primo pensiero che mi è balenato in mente, ma non per la casa in se ma per l'unico posto in cui sono libero di fare ciò che voglio, libero di essere me stesso e soprattutto libero di amare la donna della mia vita.

Prendo le mie valige e mi dirigo verso la nostra camera per poi sistemare le mie cose nella cabina armadio, mentre salgo le scale mi volto e la vedo seguirmi intenta a raggiungermi. Cerca inutilmente di prendere uno dei miei borsoni, per sollevarmi da un po' di carico, è sempre stata molto apprensiva. Iniziamo a sistemare le cose, visto che senza il suo aiuto molto probabilmente ci avrei messo due giorni, per poi trasformare la cabina armadio in una specie di giungla di vestiti. Tra risate e baci e molte delle mie infallibili e divertentissime battute, finiamo di mettere apposto in due ore e mezza.

Y/N è andata a preparare la cena mentre io sono sotto la doccia, per rilassare i miei muscoli e allentare la tensione con l'acqua calda. Non ho ancora tirato fuori l'argomento, e nemmeno lei, ma questa volta aspetterò voglio che sia lei per una buona volta ad introdurre questo discorso. Durante la cena non me ne parla come invece avrei sperato, ma mi do per vinto insomma infondo sono tornato da poco, ci sta che voglia passare del tempo con me senza pensare a queste discussioni. Oppure potrebbe semplicemente star evitando l'argomento, e questo mi fa pensare ad una risposta negativa.

La cena tutto sommato passa senza troppi intoppi, beh nessuno se non contiamo il fatto che ho rovesciato il bicchiere con l'acqua. In men che no si dica la serata è finita siamo entrambi stanchi e ci ritroviamo sdraiati nel nostro letto, mentre il le cingo la vita con un braccio, la sua testa appoggiata sul mio petto e il suo respiro caldo che mi formicola la pelle.

Y/N pov's

Non ho tirato fuori l'argomento per ora volevo godermi un po' di sana tranquillità con lui prima di sganciare la bomba. So di non poter evitare l'argomento per molto ancora, non intendo nemmeno farlo, è da un po' che ho deciso ormai. È ora che glielo dica.

Y/N: Haz?

Harry: mh honey?

Y/N: sai ho pensato molto a quella cosa, e beh stavo pensando che se vuoi diventare padre dovremmo provare per un bambino... sempre se vuo-

Non riesco a finire nemmeno la frase che lui si gira verso di me con gli occhi spalancati e un sorriso stampato in faccia che va da parte a parte.

Harry: Davvero? Sei seria babe?

Annuisco felice come non mai per la mia scelta.

Harry: anche adesso piccola?

Annuisco di nuovo, e non serve dire che fu una notte a dir poco focosa, e che la stanchezza che prima avevamo era ovviamente raddoppiata come anche la nostra felicità.

Questa è la storia delle origini di Darcy Elizabeth Styles, una stupenda bambina dagli occhi verdi molto intensi e profondi, e dai folti riccioli color cioccolato. 

||spazio autrice||

Siamo arrivati alla fine del primo immagina. So di averci messo un sacco ad aggiornare ma ero super impegnata e anche quando scrivevo avevo la sensazione che non andasse bene, non uccidetemi. Sono soddisfatta di come sia uscito, fatemi sapere se vi è piaciuto e alla prossima.

All the love E:

IMMAGINA HARRY STYLESWhere stories live. Discover now