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"yunho, che significa ciò?" chiese la ragazza emozionata, e a tratti sorpresa.

Lui la guardava con sguardo desideroso, il suo sorriso voleva come mandare qualche segnale, e le sue mani tremanti davano evidentemente una nota di ansia in ciò che voleva dire.

"c'è una cosa che ti devo dire, e finalmente ho raccolto il coraggio" iniziò il ragazzo con la voce un po' tremante.

" Hyejin vedo i colori. Finalmente distinguo la vaniglia dalla crema, posso contemplare il cielo e le sue sfumature, posso finalmente vedere come sono fatto... ed è tutto grazie a te."  esclamò il ragazzo.

La ragazza era bloccata, non sapeva cosa dire al suo migliore amico; anche lei aveva sentito qualcosa nei suoi confronti, ma non così tanto forte da riuscire a vedere i colori, che tanto aveva sperato di notare.

"oppa... vorrei provare lo stesso che senti tu; ma purtroppo i miei sentimenti non sono così forti. Mi dispiace" disse Hyejin sconsolata.

Yunho non sembrava così abbattuto, anzi era più contento di aver scoperto che la sua migliore amica nutriva qualcosa per lui. Nonostante sapesse che sarebbe potuto rimanere delusi decise di farle una proposta.

"non mi importa Hyejin, anzi... che dici di darci una possibilità? sono sicuro che riuscirò a farti vedere i colori come tanto desideri; dammi solo una chance" disse il ragazzo speranzoso.

Era palese che Hyejin non volesse ferire una delle persone più importanti per lei, aveva paura che avrebbe continuato a vedere in bianco e nero, ma soprattutto che avrebbe preso in giro il suo oppa dandogli speranze inutili.

"yunho... mi dispiace." sussurrò lei amareggiata.

"allora fammi fare soltanto una prova" accennò il ragazzo con sicurezza.

Lei non capì cosa yunho intendesse, fino a che non sentì le labbra del suo migliore amico sulle sue. Tutto era così strano, sentiva le farfalle nello stomaco, le tremava qualsiasi muscolo del suo corpo e tutti i suoi pensieri erano come scomparsi; ma perché... perché non riusciva ancora a visualizzare i colori del mondo attorno a lei?

Ora mai si era quasi rassegnata, quando per un attimo il suo mondo prese vita, riuscì a vedere finalmente che tinta avevano i capelli di Yunho, osservò il suo amato albero come era realmente, riusciva a notare i toni delle persone attorno a loro; insomma sembrava un sogno.

Si staccò subito dal ragazzo, che rimase per un attimo sconvolto; ma quando vide il sorriso gioioso di Hyejin divenne alquanto curioso.

"YUNHO VEDO I COLORI!" urlò lei, quasi mettendosi a piangere.

Tutto sembrava perfetto, ma durò ben poco, perché passati quei momenti di allegria tutto ritornò a come lo aveva sempre visto. Riportando Hyejin alla realtà che tanto detestava.

"aspetta... che succede. Prima vedevo tutto a colori, e ora no...cosa è accaduto?" iniziò a chiedersi la ragazza confusa.

"che succede Hyejin?" chiese frastornato il suo migliore amico.

"oppa,  fino a poco fa vedevo tutto come ho sempre desiderato, ma ora è tornato al  solito bianco e nero" disse sconsolata la ragazza. Sentiva che quell'euforia provata poco prima le avesse fatto cadere il mondo addosso.

Yunho odiava vederla così, sapeva benissimo che poteva non darle ciò che sperava, ma avrebbe provato qualsiasi cosa per vederla felice.

" senti Hyejin, se hai visto i colori significa che non abbiamo completamente zero possibilità... ti va di provarci insieme? ti prometto che non ti darò nessuna responsabilità se non cambia nulla" disse il ragazzo con tono rassicurante, in fondo l'unica cosa che desiderava era stare assieme alla ragazza di cui ha sempre avuto una cotta.

"oppa... potresti rimanere ferito. ti sta bene?"  chiese la ragazza.

" non mi importa Hyejin, so solo che con te sto bene, e questo mi basta"  disse yunho cercando di ottenere una risposta positiva dalla ragazza.

"allora proviamoci" 

Sapevano entrambi che sarebbe finita male, eppure a loro non importava.

Passò il tempo,  ma per Hyejin le giornate erano sempre le stesse. Nonostante Yunho ci provasse lei non vedeva altro che un monotono bianco e nero.

"ce l'abbiamo fatta una volta, vedrai che ricapiterà di nuovo" continuava a ripetere il suo migliore amico, ora diventato fidanzato.

Ma era chiaro che la ragazza non stesse bene, si era rassegnata ad una vita con solo due tinte, e quel sogno che la accompagnava sin da bambina stava pian piano svanendo.

Yunho cercava di tirarla su di morale ma tutto era inutile, certo poi i commenti sulla loro situazione non giovavano affatto alla felicità della ragazza.

"si dice che stiano insieme ma lei non provi nulla"

"il padre di Yunho è un avvocato, magari lei è una cacciatrice di dote"

" sta solo approfittando dei suoi sentimenti, che strega"

Queste parole sembravano non scalfire esternamente la ragazza, con sé aveva sempre quell'espressione impassibile agli sguardi giudici delle persone attorno a lei; ma internamente soffriva davvero tanto, vedeva il suo fidanzato che perdeva sempre più la speranza, ma nonostante ciò le stava accanto; e la sua famiglia cercava di darle appoggio, ma questo la faceva penare ancor di più.

Talmente alta era la pressione che sentiva, Hyejin aveva iniziato a scappare;  si sentiva un essere minuscolo in confronto a tutti, persino con le persone a lei care. Persino il suo angolo di calma era diventato un posto che la faceva star male, doveva trovare un nuovo nascondiglio. Così un giorno, mentre cercava di seminare Yunho, vide un piccolo parco giochi trasandato e decadente.

"almeno li non penso che verrà a cercarmi" pensò incamminandosi verso quel posto abbandonato.

Lo stridio del cancello semi aperto le fece pensare all'inizio di un film Horror, ma questo non la fece demordere dal suo obiettivo, perciò solcò l'entrata e si addentrò tra gli ammassi ferrosi.  Hyejin cercava di analizzare il più possibile la zona, cercando un posto adatto per sedersi e stare da sola in pace, ma quello che vedeva non la soddisfava affatto.

Continuò a camminare in giro per quella sottospecie di parco giochi, fino a che in lontananza vide un capannone ben nascosto tra la vegetazione. 

Fin da piccola le avevano sempre detto che non bisognava mai andare in posti sconosciuti, ma in quel momento lei non aveva nulla da perdere, e la sua curiosità sembrava essere ritornata a quella di una volta; così si addentrò all'interno dello stabile tramite un passaggio creato da una spaccatura accanto all'enorme portone.

Dentro non sembrava questa gran cosa, rottami sparsi dappertutto, graffiti, spazzatura... insomma niente di che, ma  Hyejin non demordeva, voleva scoprire ogni singolo centimetro ancora a lei sconosciuto. Continuò così la sua ricerca, fino a che scovò un piccolo angolo "risistemato" per quanto fosse possibile. Che qualcuno fosse già stato qui?

Black and white... Or not?|| Song MINGIWhere stories live. Discover now