POV'S NEWT
Mi svegliai per colpa di un raggio di sole che entrò dalla finestra. Fuori era una bellissima giornata e non so perché ma mi sentivo felice.
Giustamente non poteva iniziare così bene la giornata, infatti quando mi girai verso l'orologio vidi che erano le 9, quindi che la scuola era iniziata già da 1 ora.
Mi alzai imprecando in diverse lingue e velocemente mi preparai, inciampando anche nei pantaloni mentre li infilavo e poi feci pure gli ultimi gradini di culo perché ero scivolato. Mi alzai massaggiandomi il culo che mi faceva male per la botta e andai in cucina per mangiare.
Inutile dire che mangiai come un porco e uscì di casa tardi. Salì sulla moto e superai tutti i limiti di velocità per cercare di arrivare in tempo almeno alla seconda ora. Arrivato nel parcheggio scesi dalla moto e guardai l'orologio: erano le 10 e 5.
Presi lo zaino e mi misi a correre verso la mia classe sperando che il prof non fosse ancora arrivato.
Inutile dire che i miei desideri non si avverarono e quando aprì la porta della classe tutti gli sguardi si puntarono su di me, compreso quello contrariato del prof.
«Buongiorno, scusi il ritardo» dissi al prof con ancora il fiatone per la corsa
«Vai al posto e che non diventi un'abitudine» mi disse freddo. Subito si rimise a spiegare e io mi avvicinai al mio posto. Il mio compagno di banco era Minho, che cercava di non ridere
«Perché cazzo stai ridendo?» la mia felicità quella mattina era proprio andata a farsi fottere
«Ti sei svegliato tardi perché avevi gli incubi dopo il film e non riuscivi a dormire?» mi chiese sempre cercando di non ridere
«Fanculo Minho» dissi tirandogli un'occhiataccia.
In tutti i momenti della giornata doveva avere proprio in quel momento un attacco di ridarella
«Minho smettila» dissi ma lui continuò a ridere. Cercò di trattenersi ma alla fine si mise a ridere come un coglione urlando mentre io cercavo di farlo smettere.
Tutti si girarono verso di noi, compreso il prof, che era evidentemente molto arrabbiato
«Minho, Newt, fuori. Ora!» ci disse urlando
Sbuffando mi misi lo zaino in spalla e presi Minho per la maglietta trascinandomelo dietro verso la porta mentre lui continuava a ridere. 
Arrivati fuori in corridoio gli tirai uno scappellotto abbastanza forte perché smise di ridere e si massaggiò il punto in cui lo avevo colpito.
«Cazzo fai più piano la prossima volta» disse
«No la prossima volta direttamente ti prendo e ti metto la testa nel cesso per farti smettere. Proprio con quello dovevi metterti a ridere? Poi proprio oggi che sono arrivato in ritardo?» gli dissi alzando la voce
«Dai amico calmati adesso stiamo un po' in giro» mi disse Minho dandomi una manata sulla spalla
Alzai gli occhi al cielo e mi girai verso di lui per seguirlo, quando la porta di una classe poco distante si aprì.

THOMAS'S POV
Era iniziata da 10 minuti la lezione di storia e già stavo dormendo quando sentimmo dal corridoio delle voci. Mi resi conto che una della voci era Newt e che era arrabbiato.
Chiesi alla prof di andare in bagno e uscì dalla classe. Trovai Minho e Newt nel corridoio e sembrava se ne stessero per andare.
«Cosa ci fate fuori e perché tu urlavi?» chiesi girandomi verso Newt
«Siamo stati cacciati dalla classe perché il genio qui presente ha avuto un attacco di ridarella in classe e io ho provato a farlo stare zitto. Poi mi sono incazzato per averci fatto cacciare dalla classe proprio oggi che sono arrivato in ritardo» mi rispose Newt
«È una giornata molto storta per lui oggi» disse Minho rimettendosi a ridere
«Prova a ridere come prima e ti metto seriamente la testa nel cesso per farti stare zitto» lo minacciò Newt
«Okok...senti noi andiamo a farci un giro, ci si vede a pranzo?» mi chiese Minho
«Si certo» dissi per poi salutarli e tornare in classe.

Dopo qualche ora, anche se mi sembrarono anni, uscì dalla mia classe diretto in mensa. Andai a prendere il vassoio e lo riempì poi girai tra i tavoli cercando Newt e Minho.
Dopo un po' li trovai in un tavolo un po' in disparte vicino alle finestre, seduti con dei ragazzi che non conoscevo.
«Ecco il Pive. Loro sono Winston, Gally, Chuck, Frypan e Aris» disse Minho indicando i ragazzi.
«Ehi tu sei quello che ho incontrato sull'autobus» disse Gally
«Si sono io...comunque piacere Thomas» dissi presentandomi
«Vieni a sederti qua» mi disse quello che si chiamava Chuck, indicando il posto accanto al suo. Era un ragazzino basso e paffutello, con i capelli ricci marroni e dei grandi occhi dello stesso colore.
Iniziai a parlare con tutti, ma soprattutto con Chuck, ed erano tutti simpatici e gentili.
Stavamo scherzando tra noi quando le voci in mensa diventarono solo un brusio. Mi girai verso la porta e vidi entrare la ragazza qualche giorno prima di cui non sapevo ancora il nome. Quando ci vide iniziò a venire verso il nostro tavolo e sentì gli altri sbuffare.
«Ciao ragazzi, volevo solo presentarmi al nuovo arrivato. Io sono Teresa» si presenta
«Thomas» non sapevo il perché delle reazioni degli altri e cercai di essere carino con lei
«Se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, questo è il mio numero. Chiamami quando ti va» disse porgendomi un bigliettino piegato.
La ringraziai e se ne andò verso un tavolo assieme a delle ragazze.
«Cosa voleva stavolta?» una voce di una ragazza mi fece sobbalzare. Mi girai di nuovo verso i miei amici e vidi che a parlare era stata una ragazza carina, con i capelli neri e gli occhi scuri.
«È venuta per presentarsi a Thomas e gli ha pure dato il suo numero» disse Minho.
«Hai fatto la conquista più sbagliata che potessi fare amico» mi disse la ragazza «comunque io sono Brenda»
«Sembra che tutti voi odiate Teresa. Posso sapere il motivo?» chiesi
«Non pensare che sia una brava ragazza. Lei conquista i ragazzi, magari li fa anche innamorare, poi spezza il loro cuore dopo essere andati a letto» disse Newt. Era stato silenzioso per tutto il tempo e mi ero quasi dimenticato che fosse con noi.
Studiai la sua espressione, sperando in una minima traccia di gelosia, ma niente. Aveva un'espressione annoiata e indifferente, come se non stesse nemmeno prestando attenzione a quello che aveva detto.
Dopo continuammo a mangiare ma non ascoltai le loro parole, ero immerso nei miei pensieri.

The way he looks at him ||Newtmas||Where stories live. Discover now