LA MORTE

7 2 0
                                    

Stava in piedi, l'acqua fredda gli arrivava alle ginocchia.

La nebbia era fitta. Gli impediva di vedere lontano, ma non era necessario.

Era inconsciamente consapevole dell'infinità della laguna e della nebbia.

Era forse morto? Era forse quello l'inferno? Di certo sarebbe finito all'inferno.

Era stato forse condannato a vagare in eterno per quella laguna? Condannato a trascinare i piedi scalzi nel fango fino alla fine dei tempi?

No, non poteva essere all'inferno.

Nonostante la nebbia, il freddo, lo smarrimento, l'atmosfera era calma. Per la prima volta da anni si sentiva in pace.

Si distese, allargò le braccia e le gambe e iniziò a galleggiare, svuotò la mente.

Rimase disteso per ore, forse giorni, nell'acqua immobile, increspata solo dai suoi movimenti, sempre meno frequenti.

Un solo pensiero occupava la sua mente.

Una donna, i lunghi capelli neri risaltavano sulla pelle d'alabastro, gli occhi vuoti si erano persi da tempo nell'infinità della nebbia. Stava in piedi, la schiena dritta. La gonna del lungo vestito grigio era impregnata della torbida acqua della laguna.

Con il passare dei giorni l'immagine si faceva sempre più nitida, la sentiva, percepiva la sua presenza.

In poco però sentirne la presenza non fu più abbastanza.

Il bisogno di vederla, di toccarne la pelle liscia, di baciarne le labbra bluastre si fece sempre più insostenibile.

Il bisogno si fece ossessione, e l'ossessione follia.

Poco a poco ogni suo senso venne accecato dalla paranoia.

Infine un giorno, mentre vagava alla ricerca della donna, essa si palesò.

Egli si inginocchiò in fronte alla morte ed essa finalmente se lo prese, dopo avergli inferto le atroci pene che spettano alle anime malvagie.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Mar 16, 2021 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Il destino delle anime malvagieWhere stories live. Discover now