Capitolo ventiquattro

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Sesshomaru mi appoggiò delicatamente sull'erba e s'inginocchiò di fronte a me, per poi aiutarmi a togliermi la maglietta e controllare la situazione del mio braccio. Non avevo il coraggio di alzare gli occhi da terra: << Sei stata un'incosciente >>
<< E tu uno stolto >> a quel punto lo guardai, mi stava fissando seriamente, con il suo sguardo ghiacciale, quello sguardo che aveva la prima volta che l'avevo incontrato: << Stolto? >>
<< Si.. c-come hai potuto far forgiare una spada così pericolosa. Come?! >>
<< Non sono affari che ti riguardano Yuki. Tu piuttosto come ti è saltato in mente di combattere nelle tue condizioni? Ti avevo detto di prenderti cura di questo braccio vero o no? Perché hai combattuto sapendo che sarebbe peggiorato >>
<< Non sono affari che ti riguardano Sesshomaru >> gli risposi nella stessa maniera che aveva risposto a me poco fa: << Maledizione, lo vuoi capire oppure no Yuki che se continuerai così morirai >>
<< Io non morirò. Non posso morire Sesshomaru >>
<< Naraku è sempre più vicino e sempre più pericoloso. Ogni passo che compi ti porta alla morte e sempre più lontano da me >>
<< Ed io ti ho già detto che non morirò e se dovessi morire tu puoi riportarmi in vita Sesshomaru. Puoi farlo con Tenseiga >>
<< La spada funziona una sola volta. E se dovesse ricapitare? Cosa farai? >> portai una mano sulla sua guancia: << Cercherò di tornare. Di tornare da te >> mi prese la mano e me la strinse dolcemente: << Non fare promesse che non puoi mantenere Yuki. Nessuno è mai tornato dall'aldilà e chi l'ha fatto si ciba di anime di altre persone. Non voglio che tu viva così >>
<< Sesshomaru ti giuro che sarò io io e che tornerò solo per te e per nessun altro >>
<< Promettimelo. Promettimi che se dopo Tenseiga morissi, tu ritornerai da me >>
<< Te lo prometto >> e con mio grande stupore mi abbracciò, ma peccato che durò pochi secondi: << Padron Sesshomaru >>
<< Signor Sesshomaru >> a quelle urla il demone si staccò e si ricompose: << Jaken... Rin... dove eravate andati? >> quella bambina... Sesshomaru si portava dietro una bambina, allora è vero che sta cambiando: << Wow come siete bella... siete una principessa? Io sono Rin >>
<< Non sono una principessa mi dispiace. Io sono Yuki >>
<< Siete la fidanzata del signor Sesshomaru? >>
<< Rin ora basta. Vai con Jaken a raccogliere dell'acqua >> era troppo duro con lei, era solo una bambina, ma Rin non diede peso alle parole dure del demone e andò insieme a Jaken a raccogliere dell'acqua: << E così il tuo cuore si è addolcito non è vero Sesshoaru? >>
<< Mi faceva pietà quella bambina, così lo presa con me. Io mio cuore è sempre di pietra >> a quelle parole alzai un sopracciglio: << Forse solo poco fa si è addolcito ed è colpa tua >>
<< Colpa mia? Ma sentitelo >>
<< Yuki ora sta ferma >> mi prese il braccio e lo tirò talmente forte, a quel dolore urlai, sentii le ossa scrocchiare; appoggiai il viso sul suo petto: << Non ancora >> mi rialzai e quando fui pronta mossi la testa per dirgli si. Sesshomaru tirò ancora e ancora: << Finito. Lo muoverai tra pochi giorni >>. Dopo una ventina di minuti arrivarono Rin e Jaken con l'acqua richiesta da Sesshomaru. Mi asciugò prima il sudore e poi mi lavò il viso delicatamente, per poi passare al braccio: << G-grazie >> gli dissi arrossendo un po'; quando ebbe mandato di nuovo via Rin e il nano da giardino, si sedette di fianco a me e appoggiai la testa sulla sua spalla: << Yuki? >>
<< Mh? >>
<< Pensi mai al futuro? Quando tutto questo sarà finito? >>
<< Non c'è bisogno di pensare. Il pozzo si chiuderà ed io e mia sorella saremo costrette a rimanere nella nostra epoca e tu e Inuyasha in questa. Andrà così Sesshomaru >>.
La sera incombeva su noi e il bosco s'illuminò di lucciole, quei piccoli animaletti che vidi solo una volta nella mia vita e poi più.
<< Guarda Sesshomaru >> mi alzai e le seguii, finché una non mi volò vicino e alzai leggermente il braccio, Sesshomaru era di fianco a me, a guardare la scena come spettatore

<< Guarda Sesshomaru >> mi alzai e le seguii, finché una non mi volò vicino e alzai leggermente il braccio, Sesshomaru era di fianco a me, a guardare la scena come spettatore

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<< Non le avevi mai viste Yuki? >>
<< Solo una volta. Ero solamente una bambina, mia madre era incita di Sota, il mio fratellino. Una sera mio padre, portò me e Kagome fuori Tokyo per una passeggiata all'aria pulita, finché non le vedemmo. Sembrava di vivere in una favola con quegli esserini piccoli. È l'unica cosa che mi ricordo di mio padre prima che morì >>
<< Come è morto? >>
<< In un incidente stradale mentre tornava da lavoro. Una macchina l'ha investito >>

Pov's Sesshomaru
Non l'avevo mai vista così persa nel vedere le lucciole, era quasi incantata dalla loro bellezza: << Non le avevi mai viste Yuki? >>
<< Solo una vita. Ero solamente una bambina, mia madre era incita di Sota, il mio fratellino. Una sera mio padre, portò me e Kagome fuori Tokyo per una passeggiata all'aria pulita, finché non le vedemmo. Sembrava di vivere in una favola con quegli esserini piccoli. È l'unica cosa che mi ricordo di mio padre prima che morì >> a quest'ultima frase il suo volto si intristì. Quando ero andato nella sua epoca, avevo visto suo nonno, sua madre e naturalmente il suo fratellino, ma mai suo padre: << Com'è morto? >>
<< In un incidente stradale mentre tornava da lavoro. Una macchina l'ha investito >> sul suo viso, che poco prima era felice, le lacrime avevano iniziato a scendere, era la prima volta che la vedevo piangere: << Ed è colpa mia se è successo >> continuò: << Non è stata colpa tua Yuki >>
<< Invece si. L'avevo chiamato perché tornasse di corsa a casa perché gli volevo dire che avevo preso un bel voto a scuola e che sarei stata promossa a pieni voti, ma non sono mai riuscita a dirglielo >>
<< È stato un incidente Yuki. La colpa è di quella macchina >> non potevo vederla così scossa, così l'abbracciai nuovamente e la strinsi forte a me, non l'avrei mai lasciata andar via da me, l'avrei sempre tenuta al mio fianco, al sicuro. Lei che voleva esser forte e caparbia, ma che alla fine era solamente una ragazza che nascondeva il suo lato tenero e vulnerabile: << Yuki devi riposare. Hai avuto una giornata difficile >>
<< Hai ragione >> si staccò da me e ritornò sotto all'albero dov'era prima ed io la seguì con la coda dell'occhio e poco dopo la raggiunsi. Mi sedetti al suo fianco e la strinsi per i fianchi, avvicinandola a me, lei appoggiò il viso sul mio petto e poco dopo si addormentò, cullata dal mio respiro e dal battito del mio cuore.

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