capitolo 4

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Pov Clarissa:

Dopo il bacio,lasciando Giuliano solo  sulla terrazza,vado dentro e chiedo ad Erica in modo molto pacato se potesse riaccompagnarmi a casa la quale acconsente con aria confusa. 

Arrivo a casa,e dopo aver subito l'interrogatorio da parte di mia madre su come fosse andata la serata,mi stendo sul letto a rielaborare ciò che è successo.In quel momento probabilmente neanche ho pensato a quello che stavo facendo,ma è da  quando mi ha guardata appena sono entrata nel Dublin che non ci ho capito più niente.

Riacquistando lucidità e rendendomi conto del male che potrebbe farmi,visto che sanno tutti com'è fatto Giuliano Iasi,cerco di non pensarci più e fare finta di nulla.

Pov Giuliano:

Quel bacio...non riesco a smettere di pensare a quanto fosse diverso dagli altri,a quanto lei fosse diversa dalle altre.Non so cosa sia quello che provo quando c'è lei nei paraggi,so però che è molto forte ed è proprio per questo motivo che non posso farle del male.Mi conosco,so che appena ottengo ciò che voglio inizio a fare lo stronzo e solitamente non mi importa chissà quanto ma lei...non posso permettermi di perderla.

A portarmi via dalle mie intense riflessioni ci pensa Federico,il quale mi riferisce che essendo le 03:00 del mattino  stanno tornando tutti a casa di conseguenza rimanendo da solo torno anche io.Mi butto sul letto e cerco di addormentarmi domani chiarirò con Clarissa.

Sono le 07:30 vengo svegliato dallo sgradevole suono della sveglia,mi alzo dal letto ancora assonato,mi dirigo verso il bagno,mi lavo,mi vesto,prendo lo zaino,salgo in sella alla la moto e mi avvio verso la scuola insieme a Federico che mi aspetta con la sua dall'altro lato della strada.

Appena arriviamo davanti al cancello inquadro subito Clarissa,bellissima come sempre,con le sue due amiche,andiamo da loro a salutare e dopo due minuti chiedo a Clarissa di appartarci un momento per parlare di quello che è successo ieri,lei inizialmente mi lancia un'occhiata contrariata ma poi acconsente e mi segue...quando mi rendo conto di essere abbastanza lontano dagli altri mi fermo,sono intento a parlare ma Clarissa mi precede

"Ieri non è successo niente,è stato solo un momento" dice con tono superficiale

deluso dalle sue parole fredde e distaccate rispondo "si,volevo dirti lo stesso,ieri non ha significato nulla" 

"allora amici?" forza un sorriso,percepisco che non è sincero,anche se non so come interpretarlo se è più per falsità o amarezza 

"amici" tento di dire in maniera "amichevole"

La nostra conversazione viene bruscamente interrotta dal suono della campanella che spinge Clarissa ad incamminarsi verso le sue amiche per entrare all'interno dell'edificio scolastico. Io rimango a fissarla mentre si allontana continuando a pensare alle sue parole.Sono state come una doccia fredda e mi hanno portato a pensare che lei ieri non abbia provato nemmeno un briciolo delle tante emozioni che invece io ho sentito.Migliaia di piccoli brividi si sono diramati in ogni parte del mio corpo al contatto con le sue soffici labbra di cui ricordo ancora il buonissimo sapore.

La smetto di fare il sentimentale,cosa che non mi appartiene affatto, e decido di saltare le ore di lezione,ho bisogno di sentirmi libero da ogni pensiero ed emozione, voglio togliermi quel fottutissimo bacio dalla mente e così mi dirigo verso la cosa che mi appaga di più,ossia la mia moto.

"Giù ma dove vai, abbiamo quell'acida di italiano alla prima ora" mi urla Federico 

"Non lo so,ho bisogno di aria pulita, qui sto soffocando" dico io e senza ascoltare nemmeno la risposta che mi viene rivolta parto rapidamente aumentando sempre di più la velocità.Mi godo  quella sensazione senza dubbio fantastica che non riesco neanche a descrivere,è libertà pura e non provo nient'altro che felicità.

So perfettamente dove ho intenzione di andare non è poi così lontano e il viaggio mi compiace quanto la meta.

Pov Clarissa:

Dopo aver terminato quel breve ma intenso chiarimento mi rendo conto delle parole che effettivamente ho pronunciato.Io non so più cosa provo, ogni emozione è confusa e amplificata e non voglio rimanere scottata.Forse preferisco così, lui nel suo mondo tutto oro e io nel mio bello incasinato.

Dal portone della scuola lo vedo allontanarsi dopo aver scambiato un paio di parole, non di più, con Fede al quale chiedo spiegazioni sul luogo in cui Giuliano stesse andando.La risposta non mi sorprende affatto, si è rivolto a Federico con parole vaghe e con tono alquanto turbato.Spero di non essere la causa del suo malessere anche perchè io credo che lui stia iniziando ad essere qualcuno per me, non in quel senso ma comunque qualcuno.

Le ore di lezione passano lentamente e senza un briciolo di vivacità, perciò la mia felicità è al massimo grado al termine di esse.

Decido di fermarmi a pranzo a casa di Ambra con Erica e dopo aver saziato quelle voragini che ci ritroviamo al posto dello stomaco, iniziamo a  a guardare una delle nostre serie TV preferite,ossia Teen Wolf.

Tra risate e popcorn lanciati in faccia, il tempo scorre velocemente e senza neanche rendermene conto sono già le sette e dato le tre chiamate da parte di mia madre decido di tornare a casa, declino però il passaggio che Erica mi ha offerto.Ho voglia di fare quattro passi e poi la distanza fino a casa mia non è molta.

Mi intrattengo con la musica nelle cuffiette beandomi dell'assurda vocalità di Charlie Puth che da sempre ha il mio cuore.Arrivata a casa vengo accolta da un buonissimo odore che riconosco subito..

"MAMMA TI PREGO DIMMI CHE É  LA PIZZA"

"Si amore stiamo aspettando te per mangiare quindi sbrigati e vieni su"

così tutta pimpante mi dirigo verso il tavolo.La cena trascorre tranquillamente come una normale cena in famiglia e mi va bene così.Dopo aver aiutato mia mamma a sparecchiare  corro in stanza.Non ho sentito Giuliano per tutta la giornata e forse sono anche un po' preoccupata.

"Ehi non ti ho visto entrare a scuola, sei sparito completamente sta mattina"

la risposta arriva subito

"Avevo bisogno di sfogarmi e non potevo farlo meglio"

"Dove sei stato allora?"

"In un posto speciale"

"Dai ora sono curiosa"

"Ti interessa davvero?"

"Beh si"

"Forse un giorno ti ci porterò"





Maledetto VenerdìWhere stories live. Discover now