Sei la figlia di un prestigioso conte. Tuo padre ti costringe a partecipare al ballo delle debuttanti, è lì che noti un ragazzino con un uomo corvino alquanto affascinante...
-forse...avrà qualche stretto contatto con gli shinigami. Vabbè, non sono affari nostri- Ciel firmò le ultime carte, si alzò e pose il suo sguardo verso la finestra dietro le sue spalle. -Sebastian, oggi sei più silenzioso del solito- il conte squadrò il suo maggiordomo, ma alla sua preoccupazione vi era in contrasto la sua indifferenza. -vammi a preparare un tè- -yes, my lord
...
-Bene Damien, io vado- mi diressi verso l'ufficio. Bussai alla porta e sentii la voce dell'uomo accogliermi. -siediti pure. Dobbiamo parlare- mi sedetti sulla poltrona di fronte alla scrivania di legno. Scrutai l'immenso ufficio, posi lo sguardo sul camino, per poi ritornare a dare l'attenzione al mio interlocutore. -mi dica- giocherellai ansiosamente con le mani. -Tu vuoi bene a Damien? - spalancai gli occhi alla domanda. -si,perché? Deve partire?- lo guardai abbastanza confusa. L'uomo mi scrutò, si accarezzò la barba e ritornò a parlare. -volevo farvi sposare. Vi conoscete da bambini. Io e tuo padre siamo ottimi amici e inoltre se ci uniamo anche economicamente avremo una buona rendita- rimasi scioccata. -voler bene non è amare- sussurrai analizzando la situazione. -T/n, tu e Damien siete nel fiore dei vostri anni- rimasi sempre più confusa dalle parole dell'uomo -voglio dire è ora che vi sposaste- scossi la mano come a scacciare primariamente l'idea. -non voglio essere scortese, però preferirei di no- mi alzai e mi congedai. Arrivai vicino alla porta. -ho chiesto un tuo parere, ma la vera decisione è nelle mani di tuo padre- l'uomo fece un sorriso beffardo. Rimasi scossa dalle sue parole e chiusi lentamente la porta. Che giornata di merda, pensai. Andai in salotto e vidi il biondino che si era addormentato su un divanetto. Lo guardai addolcita ricordandomi i vecchi tempi. Volevo andarmene, anzi dovevo andarmene prima che la situazione peggiorasse. Riferii a una cameriera di salutare Damien da parte mia, dopodiché chiamai una carrozza. Guardai verso l'alto... -ma che diamine.. -
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-è così occupato a volare e a godersela che non mi ha nemmeno notato. Chissà dove sta andando- Spinta dalla curiosità chiesi al cocchiere di seguire le mie indicazioni. Di certo non potevo dire - Senta, insegua quell'uomo che sta volando- Mi avrebbe presa per pazza o sarebbe rimasto incredulo oppure mi avrebbe accusata di qualche stregoneria come nel 1600. Raggiungemmo il centro di Londra. Sebastian entrò in una gioielleria. - Ciel avrà ordinato qualcosa per Lady Elizabeth? - rimasi perplessa. Dopo circa un quarto d'ora, uscì dal negozio. Aveva in mano un pacchetto rosso. Ripartì l'inseguimento. Lo vidi entrare in un edificio. Dopo un bel po' di tempo, uscì a braccetto con Grell. -... Mi sta tradendo? - cercai di scacciare il pensiero. Sebastian diede il pacchetto a Grell. - ho un istinto omicida abbastanza elevato- Dopo aver visto varie smancerie da parte del rosso, ordinai al cocchiere di portarmi alla magione Hansford. Non potevo sostare da Ciel, nemmeno da Damien. Non avevo scelta. Entrai nella villa, mi accolse una nuova cameriera. Era alta, robusta e con un viso tutt'altro che dolce. In poco tempo mi preparò la camera, la ringraziai e la congedai. Mi lanciai a capofitto sul letto, ero esausta. Mi vennero in mente le parole di Sebastian. -la magione senza te, sarà abbastanza noiosa.. GNE GNE. HO VISTO COM'È ABBASTANZA NOIOSA. Diamine sembro una di quelle bambine isteriche- risi nervosamente. Mi stava per venire un'enorme crisi nervosa, ma dovevo rimanere lucida per affrontare al meglio la situazione. -Resoconto delle sfighe di oggi: 1) ho preso i cinematic records di Jasmine, 2) a quanto pare forse sarò costretta a sposare Damien, 3) ho visto Seb e Grell stare insieme- Analizzai la situazione. Era molto critica, non sapevo come reagire. Jasmine era l'unica che poteva darmi qualche consiglio, mentre ora mi ritrovavo da sola in mezzo a una montagna di guai. -Ma al diavolo tutto! Che mi aspettavo da un demone? Che mi aspettavo dalla società? I matrimoni combinati sono cose da tutti i giorni. Ma che mi aspettavo da Jasmine? Prima o poi sarebbe arrivata anche la sua ora!- In quel momento ero arrabbiata con il mondo intero. Dopo una lunga pausa di riflessione Accettai la situazione, scappare non sarebbe servito a nulla. Sentii bussare alla porta. La cameriera mi riferì che mio padre mi voleva parlare. Giunsi davanti alla porta di quello studio. Ricordai quel giorno in cui mi riferì che dovevo partecipare a quel dannato ballo delle debuttanti. Era tutto iniziato da lì. Argh! Se non ci fossi andata! Non avrei mai ballato con quell'affascinante corvino! Non sarei stata rapita! Avrei evitato tutto! La voce di mio padre mi riportò alla realtà. -T/n- mi guardò dolcemente. Raramente vedevo quello sguardo e in un momento così critico era un supporto morale. -se è per Damien so già tutto. La scelta è nelle vostre mani, padre. - il tono con cui pronunciai quelle dannate parole era di un freddo glaciale. -piccola mia, la vita è tua per cui preferisco farti sposare con qualcuno che ami- lo guardai incredula. Era davvero mio padre? Stava scherzando? Mi ha costretta a stare ai suoi ordini per tanti anni e ora ho libera scelta? -padre per caso avete la febbre? - lo guardai sempre più incredula -no, figliola mia. Perdona il mio comportamento in questi anni ma ho portato dentro di me un grande fardello. Ora me ne sono liberato. - Scrutai i suoi occhi. -riguarda la storia di mamma? O questioni economiche? - cercai di capire, era tutto così strano. -cara, stai tranquilla. Per quanto riguarda la storia di tua madre è vero, è stata una liberazione dirtelo dopo aver atteso tanti anni, ma non è questo il punto. Stai tranquilla non ti farò sposare con Damien. Bene, ho detto tutto, puoi andare. Buona notte- -buona notte- Ritornai in camera e mi fiondai sul letto. Rivolsi la faccia sul cuscino. Mio padre si era tolto un fardello... C'era davvero qualcosa che fino ad oggi gli pesava così tanto (?). Non è che si sente meglio per la morte di Jasmine!? Pensai a tutti i casi possibili e immaginabili ma avevo poche certezze e tante ipotesi. Sentii la malinconia divorarmi fino al midollo dell'osso. Chiusi gli occhi e cercai di non pensare. Le cose sarebbero migliorate, occorreva solo del tempo. Sentii la finestra aprirsi, pensai fosse a causa del vento e rimasi ancora con gli occhi chiusi ed immobile. -my lady- udii la sua voce. Era la voce di Sebastian. Non mi mossi, fingevo di dormire. -Oggi ho parlato con Grell e mi ha detto tutto quello che è successo- sentii la sua mano inguantata accarezzarmi dolcemente i capelli. -è morta la tua cameriera e tu hai raccolto i suoi cinematic records. Non è stato un lavoro facile, vero? - Non proferii parola,mi voltai e a stento trattenni le lacrime. Mi abbracciò ma Lo allontanai. -perché mi stai scacciando? - -ti ho visto con Grell. Ho visto come flirtavate- mi lanciai con la testa sul cuscino, non volevo guardarlo. -non è affatto così. Stavo solo reperendo informazioni su di te e tu sai com'è fatto. L'ho scacciato svariate volte- -il pacchetto rosso della gioielleria- rimase sorpreso, poi riprese la sua solita espressione. - questo? - prese dalla giacca il pacchetto. -si.. Ma come? MA COME FAI AD AVERLO SE L'HAI DATO A GRELL? - Lo guardai stupefatta. -gliel'ho fatto vedere per farmi dare un consiglio. Volevo dartelo più tardi ma visto che mi hai spiato... - me lo porse, lo guardai incredula. Lo aprii e trovai un anello con un diamante incastonato. -ma sei serio? - lo scrutai sempre più scioccata. -sono serio, non dico mai le bugie- mi fece un occhiolino e un sorriso mozzafiato. -quindi era tutto un malinteso? - -ovvio- -e perché mi hai comprato una cosa del genere? Cioè una cosa così costosa?! Per una come me -
Autrice. Sorry per gli errori e per l'attesa. Spero che il capitolo vi piaccia.