13. "Brava bambina"

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Mi rigirai nel letto e dal lato opposto dove mi trovai faccia a faccia con Allen che intanto dormiva come un bambino. Cercai di spostare il suo braccio lentamente dal mio fianco per non svegliarlo.

Appena riuscita nel mio intento infilo un pantaloncino, apro la porta e mi incammino verso la cucina dove trovo Sanders a preparare degli squisiti pancake.

«Buongiorno signorina Mads.» esclama appena si accorge della mia presenza.

«Buongiorno Sanders.» dico sedendomi su uno degli sgabelli della cucina.

«Oggi è una perfetta giornata per andare a cavallo, non crede?» esclama mentre mette un po' di impasto dei pancake nella padella.

«A breve dovrei prepararmi per andare al maneggio, ha visto Gabriel?» chiedo.

«Il signorino Gabriel non è ancora uscito dalla sua stanza, stranamente.»

«Parlate di me?» chiede Gabriel facendo il suo ingresso in cucina, parlando del diavolo.

«Buongiorno signorino Gabriel.» esclama Sanders poggiando sul tavolo un piatto con all'interno cinque pancake e affianco un barattolo di marmellata.

«Bella maglia.» esclama indicando la maglia di Allen che ho indosso «Ti sta leggermente grande.»

«Grazie.» prendo il piatto di pancake e la marmellata e mi incammino verso la mia camera scappando dalla situazione prima che diventi insostenibile.

«Stai scappando?» chiede.

«Non ho voglia di parlare con te.» gli dico mentre salgo le scale.

Apro la porta della mia stanza trovandola vuota, chiudo la porta alle mie spalle e appoggio il piatto e il barattolo di marmellata sulla scrivania e poi vado verso la finestra, guardò giù e inizio a chiedermi come diavolo ha fatto a salire fino e qui? Poi è andato via senza maglia?

Mi voltai verso il letto e notai un bigliettino, lo presi tra le mani e prima che potessi leggerlo entra Gabriel.

«Non voglio fare molti giri di parole, ma con chi hai passato la notte?» chiede.

Lo guardai stranita, se nego non può saperlo «Nessuno, nella solitudine più totale.» esclamo.

«Bugia.»

«Dimentichiamo tutto Gabriel. Torniamo come prima, tu non fai più il dolce con me e torni ad essere lo stronzo e io torno ad essere la persona che più non ti sopporta.»

«Questo che vuoi?» chiede e annuisco senza esitare.

«Bene. Tra dieci minuti parto per andare al maneggio, se fai tardi ci vai a piedi.» esclama per poi sparire «Poi, sei una come le altre e sappi che non hai nulla di speciale, anzi, baci male.» aggiunge spuntando da dietro la porta.

«Oh ma va al diavolo!» gli urlo dietro.

🐎🐎🐎

«Ciao Alis.» esclamo entrando nella sala comune del maneggio.

«Ciao Mads.» esclama lei mentre legge dei documenti «Oggi allora sei pronta per una passeggiata?»

«Cosa?» le chiedo.

«Ormai sono quattro settimane che con Owen fai pratica, hai imparato parecchie cose, poi Allen è un ottimo insegnante. Credo che tu sia pronta ad uscire in passeggiata.» fa una leggera pausa «Sempre se ti va.»

«Certo che mi va, vado a preparare Owen.» dico per poi sparire dalla sua visuale.

Preparai Owen, lo presi per le brighe e lo portai verso il recinto dove vidi Alis e Allen parlare, al vedermi si fermano dando attenzione a me.

Another (love story)Where stories live. Discover now