𝐊𝒐𝒊 𝐍𝒐 𝐘𝒐𝒌𝒂𝒏

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La prossima settimana sarà l'anniversario del locale di Jin, quindi i ragazzi già stanno organizzando il palcoscenico, le attrezzature, e ovviamente, si stanno preparando anche per le prove.

Tra i membri del gruppo e lo staff del bar c'era molta sintonia e collaborazione, tranne tra Jimin e Jungkook visto l'incidente dell'altro giorno.
Infatti ogni volta che si scontravano, o semplicemente incrociavano, incominciavano a bisticciare, soprattutto perché Jungkook lo infastidiva e continuava a farlo ogni volta che ne aveva occasione, poiché quella sensazione, stranamente, gli piaceva.

Mentre iniziavano a sistemare gli scatoloni per le casse acustiche, che erano abbastanza grandi e pesanti, Jimin ne prese una, sforzandosi in una maniera allucinante, che Jungkook notò subito e si avvicinò al ragazzo.
"Nanetto non ti sforzare troppo che queste casse sono il doppio di te" affermò facendo cenno al ragazzo di passarla a lui.
"Posso farcela anche da solo, grazie" si spostò bruscamente insieme all'enorme scatola, il che gli causò un disequilibrio.
Se non fosse stato per Jungkook che lo prese dal polso e lo tirò a sé, facendolo rimettere composto, sarebbe stato schiacciato da quella scatola.
"Ringrazia dio che ci stavo io, sennò ti eri rotto qualche ossa schiacciato da quella" indicò con un cenno di capo la scatola.
"Hm, grazie" osservò anche lui nella stessa direzione, per poi spostare lo sguardo sulla mano di Jungkook ancora stretta al suo polso.
Anche l'altro se ne accorse e la ritrasse subito dopo, ma comunque una situazione abbastanza imbarazzante già si era creata.
Scomparì del tutto, quando in lontananza si sentirono dei passi e, dall'angolo, apparirono Namjoon e Jin.
"Abbiamo sentito un tonfo e siamo arrivati qui il prima possibile, tutto ok?" chiese Namjoon.
"Si, Nam, c'è solo stata una piccola svista da parte Jimin, niente di che" rispose Jungkook.
"Se tu non mi avessi infastidio non sarebbe successo niente, tesoro" ribatté Jimin.
"Oh quindi la colpa è la mia, perché volevo aiutare il signorino qui presente con quella cassa CHE È DIECI VOLTE PIÙ GRANDE DI LUI?" sottolineò le ultime parole.
"Potevi chiederlo in modo più carino, uomo di Neanderthal che non sei altro"
"Ehi ehi calmi" si intromise Jin, mettendosi tra i due, evitando qualsiasi tipo di conflitto, poi continuò "dai Jimin vieni con me a sistemare alcune cose un po' più semplici, così le cose più difficili le lasciamo a loro che sono sicuramente più forti di noi, hm?" lo invitò a seguirlo in un modo carino, per convincerlo il più possibile, vista la sua testardaggine.
"Va bene, andiamo" gli rispose per poi andarsene insieme con lui, mentre Nam e Jungkook ripresero a sistemare le scatole.

Verso la sera, quando tutti se ne erano andati, Jimin si occupò di ripulire la sala del locale che si era sporcata per via dei lavori di allestimento. 
Quando passò a pulire il palco, si soffermò un attimo ad osservare il microfono, avvicinandosi piano piano, e riflettendo sul fatto che gli sarebbe piaciuto essere al posto di Jungkook e la sua band. Ovviamente se non fosse successo, quel che è successo...
Dopo un po' di titubanza decise di prendere il microfono e di immergersi nel suo mondo, cantando una canzone a cui, purtroppo, ancora non aveva dato nessun nome.
Quello che non sapeva è che qualcuno era ancora lì e lo stava ascoltando, e quella persona era proprio Jungkook.
Jungkook era sì uscito ormai dal locale, ma avendo dimenticato il giubbetto con al suo interno il portafoglio e le chiavi di casa lì, tornò indietro per recuperarlo. Di certo non si aspettava minimamente di ritrovarsi il biondino a cantare sul palco, e tantomeno che avesse una voce così pura e angelica.
Inutile dire che ne rimase sbalordito e al contempo appagato, infatti, oltre ad essere pura melodia per le sue orecchie, era anche come una "medicina" per tutti i problemi che lo tormentavano da tempo.
Poi notò dall'altro lato la presenza di Namjoon, il quale aveva assistito anche lui alla performance e che subito batté le mani attirando l'attenzione di Jimin, che arrossì di colpo per l'imbarazzo.
"Fantastico, Jimin, hai veramente una voce unica" lo complimentò il manager.
"O-oh grazie Namjoon" si piegò in avanti Jimin per ringraziarlo del complimento.
"Ma di nulla" gli sorrise, per poi aggiungere "Sai, mentre ti ascoltavo pensavo al fatto che la tua voce andrebbe in perfetta sintonia con quella di Jungkook e che se entrassi a far parte della band sarebbe fantastico"
"Oh beh-" non fece in tempo a rispondere che lo interruppe Jungkook "Non penso lo stesso" disse, per poi avvicinarsi ai due.
"Jungkook che ci fai qui?" gli chiese Jimin.
"Sono venuto a riprendere alcune cose che avevo dimenticato. E comunque no, Nam, non mi sta bene la tua proposta"
"Perché mai?" gli chiese il suo manager.
"L'unico spazio sul palco è per me, non c'è altro spazio per il nanetto"
"Jungkook" lo richiamò Namjoon, aggiungendo "Ma non l'hai sentito-"
"Ho sentito eccome, eh si è bravo, ma ripeto, c'è spazio solo per me lì sopra" disse indicando il palco dietro di lui.
"Hai paura che ti rubi la scena uomo di Neanderthal?" lo punzecchiò Jimin.
"Oh no assolutamente, non è quello il mio problema. Devi solo capire che sono abbastanza possessivo del mio palcoscenico e che di conseguenza debba cantare solo io"
"Quindi un egocentrico"
"Esattamente" gli sorrise sarcasticamente, per poi dire "Quindi la mia risposta alla tua aggiunta è 'assolutamente no'" puntò il suo dito in modo delicato contro la fronte di Jimin picchiettandola.
"Tranquillo tanto avrei risposto di no a prescindere visto che non voglio passare più di 5 minuti con te nella stessa stanza" sputò Jimin, spostando il dito di Jungkook dalla sua fronte.
"Ahia questa brucia nanetto" rispose drammaticamente, mettendosi una mano sul cuore, per poi rimettersi subito in posizione eretta.
"Ok visto che la mia risposta definitiva è stata data, la faccenda è chiusa qui ed io ho già ripreso le mie cose, quindi buona serata" li salutò, sorridendo agli altri due sia per la sua mini vittoria sia per salutarli, uscendo poi definitivamente dal locale.
"Mi dispiace Jimin" si scusò Namjoon per il comportamento di Jungkook.
"No ma tranquillo Nam tanto avrei detto comunque di no visto che ormai ho rinunciato a questo mio sogno" gli risposte dispiaciuto.
"Mi sentivo comunque in dovere di scusarmi per Jungkook, purtroppo è così" sospirò, mentre Jimin gli annuì comprendendo.
"Io qui ho finito col mio lavoro, e visto che tu sei ancora qui deduco che ci sia anche Jin, quindi puoi uscire con lui da qui che tanto ha le chiavi per chiudere"
"Hmhm, infatti lo stavo aspettando, anche noi pensavamo di essere rimasti soli" Jimin in risposta ridacchiò.
"Allora buona serata Namjoon, a domani" si salutarono, e poi Jimin uscì, dirigendosi a casa.

Arrivato, si accorse di essere solo e tirò un sospiro di sollievo, lanciandosi sul divano e accendendo la tv.
Nel mentre ripensò alle parole di Jungkook, certo non gli dovevano interessare poiché state dette da uno come lui, ma perché, invece, gli avevano fatto così male?

mini bonus (divertente credo?)
Jungkook quando tornò a casa, si buttò subito sul suo divano e, pervaso dalla curiosità, andò a cercare su Google l'uomo di Neanderthal.
Scorrendo ne trovò uno abbastanza somigliante a lui, ed è inutile dire come ci rimase (porello)

(si quella era la faccia di Kook appena vide la fotona)

A/N
ci ho messo un po' per fare l'update ma spero che vi piaccia. eh niente mi fareste un favore se ci lasciaste qualche stellina in caso vi sia piaciuto:3
intanto vi lascio anche un memino ihih