Rest in peace Marigold

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Faccio un respiro profondo anche per pensare a cosa dirgli: “Ricordati che noi siamo falsamente fidanzati, dovevo fingere di essere sconvolta, no?”

Josh mi guarda perplesso e non capisco se mi creda o meno, poi afferma: “Ah giusto! Mi ero totalmente dimenticato”.

In quel preciso istante arriva Sam, ci guarda entrambi con uno sguardo confuso come per dire “Che cosa state combinando?”.

Ancora una volta non sono riuscita a dire la verità a Josh, sono una codarda .

Certe volte vorrei prenderlo e baciarlo, senza dire nulla, senza preavviso ma non so esattamente come reagirebbe.

Altre volte, invece, vorrei confessargli tutto; mi faccio persino dei film mentali su come sarebbe la nostra vita se fossimo una coppia. Devo accettare il fatto che non mi ama, devo dimenticarlo, devo accettare che siamo solo migliori amici e quei baci, che ci siamo dati, non valgono nulla per lui.

DEVI ANDARE AVANTI, JENN.

 I miei pensieri vengono interrotti dalla voce di Josh: “Allooora, vuoi sapere il tuo regalo di Natale?”

Costringo me stessa a fare un sorriso e ad asciugarmi le lacrime, poi rispondo: “Ma certo!”

“Andremo a New York per cinque giorni, da soli” Dice, entusiasta.

Sam, neanche il tempo di ascoltare le parole di Josh, fa un sorrisino malizioso.

“Sam, non pensare male!” Grido, ridendo.

Non posso crederci che Josh, per Natale, mi abbia regalato un viaggio insieme a lui…ma io dovrei dimenticarlo; a quanto pare sarà più difficile del previsto.

“Josh, io vado” Dico, facendo un lungo sospiro. “Dove vai?” Domanda, seguendomi.

“Devo stare sola, vado a pensare”.

Sam, che ormai ha scoperto tutto, ha intuito i miei reali sentimenti nel momento in cui Josh ha baciato Victoria e quindi mi ferma e mi fa una ramanzina: “ Ascolta: non è perché vi voglio insieme ma Josh prova qualcosa per te, è così chiaro.

Quando parla di te, non la smette più”.

Fino ad ora, avevo analizzato solo i miei sentimenti ma mai quelli di Josh: non ho minimamente osato pensare che potesse provare qualcosa, ma adesso Sam mi sta confondendo le idee.

“No, Sam. Lui non mi ama e anche se fosse siamo troppo codardi per ammettere i nostri sentimenti, siamo troppo vigliacchi, abbiamo il terrore di rovinare il rapporto ma così facendo, stiamo comunque male…almeno io sto male.

Io lo amo e solo la sua presenza mi fa stare bene è diventato una droga, più indispensabile dell’ossigeno: non riesco a vivere senza.

Io immagino spesso la mia vita futura e, in quella vita, c’è lui: lo voglio nella mia vita ora e per sempre e ora mi dirai “nulla è per sempre”, invece sì ma devi essere tu ad impegnarti a far durare quella determinata cosa.. io non voglio perdere Josh”.

Proprio in quel momento, scoppio a piangere e corro via, non so dove ma devo andare via, voglio essere sola con i miei pensieri.

Vado nella casetta che mi ha comprato Josh, anche se a piedi sarà un bel tragitto.

Durante il cammino, do qualche calcio alla neve per terra e inizio a pensare: Josh ed io, da soli a New York.

Dovrei esserne felice ma per qualche strano motivo l’idea mi provoca solo ansia e preoccupazioni.

Stare nello stesso letto con lui, insomma non migliora affatto la situazione, se lo baciassi a tradimento? Mio Dio non oso immaginare, devo far sì che non accada.

Dopo mezz’ora, circa, arrivo alla casetta: noto che fuori c’è un dondolo, mi è nuovo.

Mi ci siedo e mi dondolo: il vento, la neve, il profumo di aghi di pino e il rumore dell’acqua del laghetto mi rilassano: chiudo gli occhi e mi affido al movimento del dondolo… Avanti, indietro, avanti indietro..avant…

In quel momento percepisco uno strano odore, apro gli occhi e vedo un incendio gigantesco. Inizio ad andare in panico, non sapevo cosa fare poi penso: acqua, ci vuole dell’acqua. Prendo un grosso secchio, lo riempio di acqua del lago e lo getto sul fuoco ma nulla: l’incendio non finisce.

Dopo qualche secchiata, comincio a tossire e non è positivo quindi metto la mano davanti alla bocca e al naso.

Continuo a gettare acqua e anche della neve invano, così chiamo aiuti e anche Josh e Sam. Nell’attesa getto più neve che posso sul fuoco e, nonostante la mano davanti al naso, continuo ad aspirare aria nociva.

Dopo poco rimetto e inizia a girarmi la testa: il mondo gira e gira sempre più velocemente. Intravedo Josh e Sam, anche loro girano e corrono, ci sono anche i pompieri.

Josh mi prende per un braccio ma io non mi reggo in piedi, non ho forze.

Mi risveglio all’ospedale, confusa e stanca. “Josh..cosa ci faccio io qui?” Domando con una voce rauca.

 Lui mi scosta i capelli e risponde: “Hai perso i sensi, non preoccuparti: la casetta è intatta” Risponde, accennando un sorriso.

 “E tu? Come stai?” Chiedo, avvicinandolo a me. “Sto benissimo, tesoro” Continua ad accarezzarmi i capelli, il che mi rilassa tantissimo .

“Mi leggi qualcosa?” Sussurro.

“Cosa vuoi che ti legga? Non ho un libro con me” Sussurra anche lui.

 “Raccontami una storia, allora”.

Si schiarisce la voce ed inizia: pendo dalle sue labbra; la sua voce, così intensa, è come se mi ipnotizzasse e la sua storia è molto interessante, anche se certe volte non sa cosa inventarsi e dice: “ehm…ehm”.

Veniamo interrotti da un pianto, ci scorgiamo e so già che non mi piace.

E’ una donna che piange, ha un pianto isterico e continua a ripetere: “Nooooo! INCOMPETENTI!!! NOOOO!” e a dare pugni sul petto del dottore. Poi dice piagnucolando: “Marigold!! NOOOOOO!” Marigold, conosco quel nome. Non appena realizzo la cosa, scoppio in lacrime, non può essere successo… Josh mi porta via, non chiede nulla e mi abbraccia asciugandomi le lacrime. Io non capisco: se Dio esiste, perché fa morire le persone che non meritano? Le vuole per sé, ed è molto egoistico…aveva una famiglia, una vita da vivere. Ci impegniamo tanto a vivere in modo felice, invece la morte è istantanea, veloce e crudele. E’ temuta perché è l’unico avvenimento sicuro che accadrà. E’ stupida , perché non pensa alle conseguenze. Josh mi porta via dall’ospedale zoppicando e mi dirige verso il parchetto lì vicino. “Non può essere successo, era solo una bambina” Affermo, piagnucolando. “Vanno via le persone che meno desideriamo muoiano, l’importante è vivere ogni attimo con la persona che ami” Mi dice, asciugandomi ancora una volta le lacrime. Queste parole mi fanno riflettere, “la persona che ami”…mi avvicino e lo bacio “Questo non era per finzione” Dico e vado via.

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