Draco Malfoy stava seriamente prendendo in considerazione l'opzione che fino a quel momento aveva avuto problemi di vista. Lei era bellissima, la più bella della sala, e stava ballando con lui. L'abito che lui le aveva regalato le stava d'incanto, sembrava una dea.
I suoi capelli, di solito così ricci e crespi, erano perfettamente piastrati, e le scendevano lunghissimi fino a metà schiena; non avrebbe mai immaginato che sarebbero potuti essere così lunghi, e di un colore così particolare, non biondo, ma neanche castano scialbo, un insieme dei due colori che sembravano ramato alla luce del sole. Gli occhi di solito sempre chini sui libri erano illuminati da un trucco molto più leggero rispetto alle altre dame della sala, che le illuminava il viso. Il suo profilo era così finemente bello, e mai messo in risalto dai maglioni che lei indossava solitamente, la vita sempre coperta, le gambe mai mostrate.
Non aveva messo la camicia che lei gli aveva regalato semplicemente perché era richiesta giacca e cravatta, ma Hermione non sembrava preoccuparsene. Sorrideva, le labbra, rosso scuro per il rossetto, socchiuse, così invitanti... Malfoy si impose il controllo. Lo aveva rifiutato, doveva ricordarselo.
Da quando un Malfoy chiede quello che vuole? Dovrei ottenerlo che lei volesse o no. - pensò per poi rispondersi - ma io ho deciso di cambiare.
Gli sguardi di tutta la sala erano puntati su loro due, sulla serpe e sul leone che ballavano insieme, incuranti di tutto il resto.
Hermione si chiese da quando aveva iniziato a avere sentimenti così forti per Malfoy. Si appoggiò alla sua spalla, riempendosi del suo profumo, delicato come quello della carta stampata. Poi un pensiero giuzzò nella mente della ragazza, e si staccò subito da lui.
"Lavanda... dirà che sei qui!"
Draco sorrise e indicò Piton che se ne stava in disparte, contrariato.
"Uno dei migliori pozionisti. Ne ha preparata una che permette di cancellare specifici ricordi." rispose lui.
Hermione tirò un sospiro di sollievo.
"Andiamo a sederci?" chiese lei poi. Effettivamente non era abituata a ballare, ed era stanca. Draco la accompagnò fino a un divanetto, poi si assentò per tornare con due bicchieri di prosecco.
"Preferivi il dolce?"
"Oh no, no. Odio lo spumante dolce, mi stucca. Grazie, Draco."
Il Serpeverde si sedette vicino a lei, in silenzio. Era assurdo come non avevano bisogno di parole, ma solo di sentirsi vicini, di sapere di esserci. Draco le prese delicatamente la mano, maledicendosi per l'avventatezza della sua decisione.
Arrivò Ron con Lavanda.
"Hermione sei bellissima!" strillò l'oca "ma il vestito è verde! Dovresti mettere i colori di Grifondoro."
"Non mi risulta che Corvonero abbia il lilla." rispose freddo Draco, nonostante la domanda non era rivolta a lui.
"Si ma il lilla sta bene per tutto! Il verde è troppo serpe bleah, ma.. oh." si riprese poi guardando le mani di Hermione e Malfoy ancora unite.
"Lascia stare Lav." si intromise Ron, sbuffando.
"Va bene Ron-ron. Andiamo amore!"
Il rosso e la sua sangiusuga si avviarono verso il centro della sala per ballare.
"Ron-Ron?" Draco alzò il sopracciglio destro.
"Si" sbuffò lei "vomitevole vero? Neanche fosse un dolce!"
"Che ragazza ridicola." si limitò a commentare lui, con tono piatto.
"Posso dirti una cosa Draco?"
"Dimmi"
"I tuoi occhi... sembrano del colore della nebbia di Londra, da chi li hai ripresi?"
Il ragazzo trattenne il respiro. Lo aveva detto, lo aveva capito. Aveva guardato e aveva capito il colore dei suoi occhi, la prima, e l'unica.
"Mio padre." rispose "E sei la prima che definisce i miei occhi assomigliandoli alla nebbia."
Hermione arrossì.
"Io non volevo sembrare sgarbata..."
"No, i miei occhi sono del colore della nebbia di Londra... nessuno l'aveva mai notato finora"
"Oh... sono belli."
Draco la trascinò fuori dalla sala. Se lo faceva apposta ma... no, lei non era mai stata crudele.
"Sei troppo generosa per prenderti gioco di me. Se i tuoi sentimenti sono gli stessi di un mese fa, dimmelo subito. Il mio affetto e le mie intenzioni sono invariate; ma una tua parola mi farà tacere per sempre." (DallasecondadichiarazionediDarcyaElisabeth)
Hermione trattenne il respiro, e prese una decisione. Aveva capito, forse, che i suoi sentimenti erano così cambiati che neanche lei sapeva spiegarli, ed erano diventati così forti a sua insaputa, che quasi la spaventavano. Non guardò mai gli occhi di Draco mentre parlava, ma se li avesse visti vi avrebbe scorto una felicità impareggiabile.
Lui la baciò con dolce passione, assaporando lentamente le labbra di lei e respirando il suo profumo come se fosse droga. Hermione rispose decisa al bacio, sorridendo dentro di se e imparando a amare quella sensazione di completezza che sentiva mentre lui la stringeva, la baciava, la voleva.
"Mi hai stregato anima e corpo..." sussurrò lui. (dallasecondadichiarazionediDarcy)
Alla ragazza si mozzò il respiro, Mai aveva sentito parole più belle. Si staccò e accarezzò con gentilezza la guancia del ragazzo, lasciandogli un bacio sulla fronte. Il cuore di lui si spezzò. Le prese la testa tra le mani e questa volta la baciò con foga, come se sentisse il bisogno di fondersi con lei per trovare pace.
Era questo quello che sentiva, pace. Non importava più suo padre, i Mangiamorte, la guerra, c'era lei, solo lei, i suoi occhi vivi, i capelli che le scivolavano sulle dite, la vita minuta che stringeva con intensità, la bocca morbida e invitante.
Si costrinse a interrompere il bacio e si prese un minuto per guardarla, per cercare di memorizzare ogni suo dettaglio, dall'espressione sorpresa degli occhi, al vestito che le scivolava perfettamente lungo i fianchi.
"Draco..." sussurrò lei in un soffio, e il ragazzo sentì di nuovo l'impulso di baciarla, ma si trattenne. Le prese la mano e le baciò il palmo, in un gesto così intimo che quasi li spaventò, poi le accarezzò la guancia.
"Potrei vomitare" proferì una vice disgustata dietro di loro, facendoli sobbalzare a arrossire.
"Piton" soffiò schifato Malfoy al professore vestito interamente di nero anche quella sera.
"Ero venuto per darvi brutte notizie, signor Malfoy. Domani dovrete rientrare a Hogwarts, vostro padre vuole accertarsi che state seguendo le mie lezioni di recupero, come detto dal professor Silente. Mi sembra opportuno inoltre che con la signorina Granger.. "
"A scuola ci odieremo." rassicurò Hermione.
"Sarà meglio per voi. E tornate nella sala, siete fonte di non pochi pettegolezzi da parte delle nostre adoratedonne."
I ragazzi obbedirono.
Il loro arrivo fu accompagnato da qualche occhiata e due o tre bisbigli riguardanti sicuramente le loro mani intrecciate.
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First Impression
Fanfiction"Orgoglio e Pregiudizio è la storia di come ci si provi a capire l'un l'altro" J. Wright Una Dramione un po' diversa, che nasce da un libro babbano, un libro da mezzosangue. E' per Draco, per quello che sarebbe potuto essere. PS: non so perché ogni...