Nous étions les meilleurs amis

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E dopo tutto questo tempo, ancora penso a te.
A te come persona, a come il candore della tua anima sai stato intriso nel vizio umano e a come questa si torturava di essere peccaminosa. Penso a te come un girasole in mezzo al nevischio e io ero il bucaneve che cercava di tenerti compagnia, ma tu mi hai mandato via.
Tu e quei tuoi vestisti bizzarri, che trasmettevano una personalità particolarmente vivace, allegra, fuori dal comune, però tu dentro nascondevi le tenebre infernali che hanno fatto marcire il cuore con una lentezza disarmante da farti percepire il cambiamento, e provavi abominio perché più mutavi, più odiavi te stesso per la persona che stavi diventando.
Tu e quel tuo essere come le due maschere del teatro greco; narravi la tua vita come se fosse una commedia, nonostante stessi vivendo una tragedia.
Ti adoravo, trovavo qualcosa di speciale nel tuo modo essere e tu non capivi tutta questa amministrazione nei tuoi confronti da parte mia.
Vivevamo in un mondo inconsistente, vivido solo nella nostra immaginazione per la nostra bisognosa necessità di provare sensazioni che sono decedute con un'apatia usata da scudo. Abbiamo creato una teoria del parallelismo tutta nostra, affinché potessimo sopravvivere in questo mondo.
Ti odiavi, ti ripudiavi, forse è stato questo ad avvicinarci, il fatto che entrambi provavamo ribrezzo per la nostra essenza e per il nostro corpo effimero e decadente.
Eri convinto che nessuno ti capisse, infatti non ti sei mai confessato veramente, tu però eri un libro aperto e non te n'eri accorto. I tuoi occhi imploravano salvezza e nessuno mai ti aveva teso una mano, avevi ricevuto in cambio solo disapprovare e risatine disprezzanti.
Penso alle giornate passate insieme e a quelle passate in rete con la lontananza dei nostri corpi, a quelle infinite lettere che ci mandavano dove provavamo a vincere il mondo, quando questo alla fine ci ha solo comandato. Quei miei testi, ti devo confessare, che nascondevano la mia parte lungimirante e che pensavo di sovrastare con quella ottimista. Chiamami pessimista o menefreghista, ma da te non mi sono mai aspettato nulla, né che tu ricambiassi il mio affetto né che ti fidassi di me, perché quando mi hai lasciato senza neanche un addio e con una scusa vana, sapevo già che tu fiducia non me l'avevi mai data. Fiducia che mi incolpasti di aver tradito, quando in realtà avevo in tutti i modi provato ad aiutarti, tuttavia ammetto di aver fallito. Mentii agli altri raccontando una storia vaga, però tu non avevi pensato minimamente a quanto fosse difficile per me quella circostanza, i tuoi occhi erano troppo offuscati dall'egoismo che tu avevi come difetto. Poi l'ho capito, ma non ne sono rimasto ferito, forse deluso per la mia debolezza nell'essere convinto dell'esistenza di un po' di bontà nel cuore delle persone. Purtroppo, tu sei una di quelle che mi ha fatto capire quanto il mondo sia avido. Sai quanto male fa essere traditi, tu più di chiunque altro lo sai, ma vendicarti, facendo provare dolore e sofferenza a chi non ha commesso nulla, ti provocava una certa soddisfazione. Per te siamo tutti peccatori.
Pugnalasti alle spalle come Bruto fece con suo padre Cesare, non so se ti eri pentito dacché tu di responsabile sembravi non avere nulla. Baekhyun, non sei mai stato qualcuno che prende le cose con serietà, amavi scherzare e sdrammatizzare, ti consolava far spuntare un sorriso sulla bocca della gente, un sorriso che avresti desiderato fosse etero e che tu stesso non possedevi e rimpiangevi. Adoravi fare l'idiota volontariamente, ti ammiravano per questo e immagino tu fossi felice, dato che era il tuo scopo fin dal principio: convincere gli altri di essere la persona che avresti voluto essere.
Facesti la tua scelta, che tutt'ora non comprendo ma non biasimo, perché per quanto fosse errata in mio parere, non ti avrei mai detto cosa giusto era da fare nella tua vita.
So cosa ti infastidiva, lo capivo e io con delle battutine cercavo di minimizzarlo, ma cercando di convincermi a farmi crede che quella era un'incomprensione altrui, tu per me assumesti il titolo di codardo. In fin dei conti è sempre più facile attribuire la colpa agli altri.
Ti liquidai poiché non avevo più niente da dirti e sapevo che il tuo intento era litigare, e adesso ti domando: era davvero necessario? A quale scopo fare questo? La tua vigliaccheria non ti permette di salutare le persone come si deve?
La verità era che tu avevi un problema interiore, una forza che ti logorava da dentro, ma la realtà è che pure io ero nella tua stessa identica situazione, diversa è stata la maniera con cui l'abbiamo affrontata. La riconciliazione con me stesso la richiedo anch'io e riconosco che non è facile averla, soprattutto dal momento che l'assenza d'identità ha preso il sopravvento.
Scappasti, sei sempre fuggito dalle ombre del tuo passato e dai mostri che avevi in testa, pur di non ammettere che stavi male a causa del tuo orgoglio.
Penso a te come amico o forse neanche quello, siccome sinceramente ho dei dubbi sulla stima che provavo per te. Mi hai aiutato, insieme a una piccola stella, ad andare avanti per un po', adesso so che nel mio cammino non mi spingerà nessun altro, se non le mie scelte e i miei sogni.
Penso a te, perché anche se mi hai deluso, non ce l'ho con te.
Ti penso, perché mi pentirei anche di fronte a te, ma non tocca a me fare delle scuse.
Penso a te, perché sai pure tu che poteva finire in un altro modo, benché sia stato tu a deciderlo.

𝑨𝒏𝒈𝒐𝒍𝒐 𝒂𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆
Hi!!
Spero con tutto il cuore che questa piccola one shot vi sia piaciuta. È appena nata, se così si può dire, dato che l'ho scritta a mezzanotte.
Nasconde una parte vera della mia vita, una delusione da un'amicizia. Ho deciso di usare come protagonisti Chanyeol e Baekhyun perché loro sono grandi amici, e mi sono immaginata una versione inedita di quest'ultimo, più cupa e sofferente.
Fatemi sapere cosa ne pensate!

∼𝓝𝓮𝓶𝓸

Poule Mouillée ~ Chanbaek (ONE SHOT)Where stories live. Discover now