PARTE I capitolo 5

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"Com'è andata?" chiese Anakin, quando la vide entrare in casa con espressione neutra. Padme non battè ciglio. Si stava preparando per il discorso al Consiglio, e se riusciva a mantenere quell'aria con suo marito non avrebbe avuto alcun problema.

"Per il momento bene. Abbiamo il permesso di andare a Naboo insieme".

"Cos'è quest'aria greve allora?" ribadì il Jedi, preoccupato. Sapeva che sua moglie stava rivestendo i panni di Senatrice, ma riconosceva quando qualcosa la turbava.

Ovviamente, aveva ragione. Padme si lasciò andare sul divano, sprofondando nel tessuto morbido accanto a lui e appogiandogli la testa sulla spalla.

"Non siamo...non eravamo i benvenuti. E nonostante sia riuscita a convincere la regina, so che ancora molti ci guarderanno con ostilità. Te, e me, e questo". Abbassò lo sguardo verso il ventre, sospirando.

Il motivo del suo attegiamento fu chiaro ad Anakin: lei sperava in un futuro ottimale per il figlio, ma come avrebbe potuto realizzarsi, se ancor prima della nascita già veniva disprezzato? Per rassicurarla, passò dolcemente una mano tra i suoi capelli, lasciando che lei si abbandonasse completamente al suo tocco.

"Padme, non sarà facile, lo so, ma ti prometto che quegli sguardi malvagi si trasformino prima che il piccolo sarà nato. E se non succederà, puoi essere certa che non lascerò mai che la nostra felicità sia rovinata da ciò. Nessuno oserà rovinare la mia famiglia, mai."

Nonostante il suo tono rassicurante, la minaccia velata nell'ultima frase avrebbe fatto tremare chiunque. Era vero, già una volta avevano tentato di spezzare loro il cuore, e ci erano quasi riusciti. Ma ciò non sarebbe successo mai più. Non lo avrebbe mai permesso, anche a costo di sacrificare la propria vita.

"A qualunque costo"

La frase gli uscì spontanea dalle labbra, come spontaneo fu il sorriso che comparve sul volto dell'amata. Un altro di una lunga lista, iniziata dal giorno in cui le loro mani si erano intrecciate e le loro bocche unite per sancire il patto di amore e fedeltà reciproca.

Anakin era sempre stato dalla sua parte, le aveva sempre dato la forza di andare avanti. Era il suo supporto, il suo fan più grande, la sua roccia, la sua forza. Senza lui, si sarebbe sentita persa. Senza lui, tutto significava niente. Tutto valeva niente.

"Ti amo, Anakin. Ti amo da morire"

"Non dirlo mai. Non consumare la tua vita per me."

Il tono non era scherzoso. Il jedi davvero non voleva che lei morisse per causa sua. Perché poteva essere successo. Lo sapeva. Troppo amore porta alla disperazione, dedicare la propria vita a una sola causa e perderla portava alla morte.

La Senatrice non colse però il messaggio. "Troppo tardi"

"NO! Padme, no, ti prego. Davvero te lo chiedo. Non rendermi la tua unica ragione di vita. Hai il lavoro, gli amici, Sabè, Obi-Wan, Jar Jar. Hai tanti motivi per vivere. Non sacrificare tutto questo per me"

Ricacciò indietro le lacrime che minacciavano di uscire, e la moglie lo guardò perplessa e spaventata. Cosa lo turbava?

"Ma non è questo l'amore? Donare tutta me stessa, desiderare che tu sia il mio inizio e la mia fine, volerti al mio fianco sempre?"

"Questo non è amore. Questo è attaccamento. E io lo so bene, l'attaccamento è pericoloso. È vero, tu sei una parte fondamentale di me, e non posso perderti, ma non per questo devo abbandonare tutto il resto. Capisci? Dire ti amo a qualcuno non vuol dire tu sei il mio tutto, non ho altro al difuori di te. Vuol dire tu mi completi. Amare è completarsi, non sostituirsi"

Tutto questo lo disse guardandola fissa negli occhi, scavandole l'anima per imprimere a fondo le sue parole. Voleva che restassero ancorate al suo stesso essere, fossero la sua guida sempre, una bussola, una luce che indica il cammino.

Padme era scioccata. Mai avrebbe creduto di sentire Anakin parlare così. Qualcosa l'aveva cambiato, certamente. Aveva assunto la consapevolezza, in modo brusco e doloroso finalmente aveva capito.

L'accenno di un sorriso comparve sulle sue labbra, mentre i loro volti si avvicinavano lentamente. Si baciarono, dolcemente e lentamente, cercando di comunicare tutto ciò che sentivano senza pronunciare niente. Non serviva altro, solo i loro respiri che si fondevano, le labbra che si toccavano e le lingue che si intrecciavano. Con calma, si staccarono, ma senza allontanarsi. Le punte del naso si sfioravano ancora, quando la Senatrice parlò.

"Non so chi tu sia o cosa abbia fatto di mio marito, ma sono felice. Mai ti ho sentito dire cose del genere, ma non me ne dispiace. Anzi, ti sono grata. Queste... perle, le conserverò sempre con me. Sono preziose, come te. Grazie, Anakin. Di tutto"

Detto questo, adagiò il capo sul suo petto e chiuse gli occhi. Si addormentò poco dopo, godendo la sensazione delle dita del Jedi che correvano tra i suoi capelli.

Spazio autrice 

~😍~

è più corto del solito, scusate

e anche taaaanto dolce

capite perchè non ho allungato

Anche l'orario non è il migliore, ma ho fatto davvero fatica a scriverlo

giovane_Avenger può testimoniare

è sempre grazie a lei che l'ho pubblicato

Quindi ringraziatela se questo capitolo vi è piaciuto

ci sarà più azione prossimamente, ve lo prometto

Ma in questo periodo ho bisogno di ciò

Bene vi lascio

TVB (Te vui bien) Diana

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⏰ Last updated: Nov 13, 2021 ⏰

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