Capitolo 16

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Sono in libreria e sto leggendo un libro alla scrivania.

Oggi devo rimanere qui tutto il giorno dato che Alice ha la febbre.

Sono appena stata a casa da Emily e Ale e abbiamo mangiato insieme.

Mi sento con Alessandro quasi ogni mezz'ora, per sapere come sta andando con Emily e per sapere se ha bisogno di sapere qualcosa, ma è bravissimo con lei, lo adora.

La sta preparando perchè sta sera andrà a dormire da Giada, la sua migliore amica.

Mi arriva una chiamata da Ale.

"Dimmi amore" dico io.

"Senti ma lo usa ancora il ciuccio o me lo sta dicendo per prendermi in giro?" chiede lui.

Io rido sonoramente.

"Ti sta altamente prendendo per il culo Ale" dico io.

"Ah, brutta nanetta ora me la paghi" dice "Ciao amore"

"Cercate di non distruggere casa" dico io.

"Ci proveremo" dice lui.

"Alessandro se rompete qualcosa ti stacco le palle" dico.

"Wo okay, non romperemo nulla" dice ridendo leggermente e lo saluto.

Me li immagino giocare insieme, molto spesso Emily lo costringe a giocare con le bambole insieme a lei.

Vengo distratta dai miei pensieri grazie al campanellino della porta.

Vedo entrare David.

"Ciao Nina" dice lui.

Io nemmeno lo guardo in faccia, mi fa solo schifo.

"Senti, mi dispiace per quello che ho detto quel giorno, ma ero molto arrabbiato" dice.

"Non mi interessa" dico continuando a guardare il libro.

"Nina perdonami, per favore" dice lui.

"Senti, se sei qui per leggere bene, se no, levati dalle palle" dico.

Lui sospira pesantemente e va a sedersi.

Guardo l'ora e sono le 17, ancora due ore dopodichè potrò andare a casa.

Continua a fissarmi, e mi ha altamente rotto le scatole, quindi mi alzo e vado a fare qualsiasi cosa pur di non vederlo.

Non si deve minimamente azzardare ne a guardarmi ne a rivolgermi parola, si è permetto di darmi dell poco di buono, solo perchè sto con un ragazzo che non è lui.

Le sue scuse può beatamente ficcarsele dove non batte il sole.

-

Sono le 18:30 e la gente sta già incominciando ad andare via.

David è sempre li, seduto come niente fosse a leggere un libro.

Non ho detto ad Alessandro che lui è qui, non so come potrebbe reagire.

-

Sono le 19 e sono usciti tutti tranne lui.

"Esci, devo chiudere" dico con tono freddo.

"Nina, possiamo parlare un attimo?" chiede.

"Non ho niente da dirti" dico io.

"Ti ho già detto che mi dispiace, cosa vuoi di più?" chiede alzando la voce leggermente.

"Voglio che tu esca da qui e che non ti faccia più vedere" dico.

"Nina tu mi piaci davvero, e sono sicuro che anche io ti piaccio" dice alzandosi.

"Quello che ti ho detto quel giorno non era abbastanza chiaro?" chiedo.

Lui si avvicina.

"Si lo è stato, ma secondo me l'hai detto solo perchè c'era il tuo fidanzatino con te" dice lui.

Io indietreggio.

"No, l'ho detto perchè lo pensavo davvero" dico io.

Lui continua ad avvicinarsi a me, e io ho paura, sono completamente da sola con lui.

"Non ci credo" dice lui.

"David cosa vuoi?" dico con la voce tremolante.

"Quello che vuoi anche tu" dice.

Io continuo ad indietreggiare finchè le mie spalle non si scontrano con uno scaffale.

Lui si muove e mi blocca li.

"David per favore togliti" dico io.

"E perchè Nina? Non sto facendo niente" dice lui avvicinandosi alla mia faccia.

"David per favore" dico io.

Lui continua ad avvicinarsi.

Io cerco di scansarlo via, ma non ci riesco.

Poggia le sue labbra sulle mie.

Io piango, non voglio questo, quindi comincio a tirargli pugni per cercare di spostarlo.

Comincia a toccarmi i fianchi e cerca di tirarmi su la maglietta.

A quel punto con tutta la forza che ho in corpo lo spingo via da me.

"Sei una merda" gli urlo contro "Esci di qui prima che chiami la polizia"

Lui sorride ed esce.

Prendo il telefono e chiamo subito Ale.

"Ale, per favore vieni in libreria" dico singhiozzando.

Mi accascio a terra.

Amati Sempre 2 - Alessandro CasilloWhere stories live. Discover now