- Sei sicuro di farlo? - chiese Steve.- Non posso fidarmi della mia mente - sorrise l’amico - perciò finchè non trovano un modo per togliermi questa roba dalla testa rifarmi congelare è la cosa migliore. Per tutti quanti.
Zemo era stato consegnato alle autorità da T’Challa che aveva seguito Stark in Siberia.
Dopo quell’evento il re aveva offerto rifugio in Wakanda a Rogers e i suoi compagni.
Jane strinse a sé Bucky prima di vederlo ghiacciare nella capsula del laboratorio di Pantera Nera.
- Grazie per l’aiuto - disse Steve.
- Il tuo amico e mio padre sono stati entrambi vittime - rispose il re, maturato nell’animo - se posso aiutare uno di loro a trovare pace..
- Se scopriranno che è qui verranno a prenderlo.
- Che ci provino.
T’Challa si congedò dopo una pacca sulla spalla al Capitano che guardava serio l’orizzonte.
- Non farlo - commentò la ragazza - non sentirti responsabile, siamo tutti equamente coinvolti.
- Hai perso tuo padre e il tuo fidanzato, Jane.
- Ho fatto una scelta.
- Perchè me? - sospirò Steve.
- Non si è trattato di scegliere una persona a cui stare affianco, ma seguire il sentiero giusto.
Un sorriso si insinuò tra le sue labbra, le fossette finalmente sfoggiate dopo tanta amarezza.
- Sai che dovresti parlargli.
- Lo farò, Steve.
- No - contestò - ti porterò da lui adesso.
- Immediatamente?
- Sì, nessuna discussione Winchester.
Nonostante l’ora fosse più che inoltrata, il Capitano fu irremovibile. In breve Jane arrivò a New York.
Le luci illuminavano la città nascondendo le stelle, le strade brulicavano di macchine e turisti.
New York non dormiva mai.
La ragazza si mimetizzò tra gli agenti dello S.H.I.E.L.D. in servizio alla base Avengers e si intrufolò nella camera di Pietro.
Infondo, era stata un agente anche lei.
Chiuse delicatamente la porta.
Prima che potesse lasciare la maniglia una leggera folata di vento le spostò i capelli e le mani della saetta si insinuarono tra i suoi fianchi, avvolgendola in un abbraccio che non si sarebbe mai aspettata di ricevere.
- Grazie di aver liberato mia sorella - sussurrò.
- Non potevo lasciarla in quel carcare - disse a bassa voce - rinchiusa come una criminale.
I loro sguardi si intrecciarono.
- Lo so - sorrise sfiorandole le labbra con il pollice, seguendone il contorno - sei incorreggibile.
Rimasero fermi così per qualche istante ad ascoltare i loro cuori che battevano all’unisono.
- Non sapevo di tua madre..
- Niente di interessante - disse facendo spallucce - le hanno fatto esperimenti di ogni genere e incaricato il Soldato d’Inverno di finire il lavoro.
- Avrei dovuto capire quello che ti stava succedendo, se fossi stato meno stronzo forse ti saresti confidata con me riguardo i tuoi ricordi.
- Non sono qui per parlare di questo..
Jane non avrebbe voluto rovinare la magia di quel calore, ma aveva davvero bisogno di chiarire.
- In merito alla Siberia..
- Non sono arrabbiato con te - la interruppe - in questi tre giorni ho avuto modo di pensare tanto, potrei anche aver perdonato Barnes.
Il fiato le rimase in gola, stupita ed incredula.
- Ogni mattino mi sono svegliato con la certezza di trovare accanto a me la ragazza più determinata, intelligente ed attraente del pianeta. La ragazza con cui amavo ridere e farmi mettere al tappeto.
- Non siamo mai stata una coppia da ‘per sempre’.
- Sei qua per dirmi addio - affermò abbattuto.
- Non vorrei, te lo assicuro.
- Non lo fare - contestò secco - resta con me.
- Il governo si è fatto una sua opinione e devo assolutamente trovare Thor, capire chi io sia.
- Non lasciarmi o non potrò mai perdonarti.
- Per essere ricercata e costretta alla fuga? - domandò lei contrariata e confusa.
- No, per avermi fatto innamorare di te - dichiarò - non sopravviverò a questo.
E lei lo baciò.
Pietro agganciò la vita della ragazza in una presa ferrea, stringendola al suo petto, e incastrò una mano tra i mossi capelli scuri.
Si persero l’uno nelle labbra dell’altra.
Il respiro corto e i polmoni in fiamme bisognosi di riprendere l’ossigeno sottratto da quel bacio.
Jane lo spinse sul letto, intrappolandolo tra il suo corpo e materasso ancora caldo.
Scavò così tanto con le unghie da lasciare profondi solchi rossi nella schiena di Pietro.
E di nuovo i vestiti a terra.
Fecero davvero fatica a mantenere il silenzio.
Non avevano mai fatto l’amore come quella volta, come se fossero sicuri che non si sarebbero mai più rivisti. Fu quello il loro addio.
- Ti amo - sussurrò Jane prima che il ragazzo si addormentasse, entrambi ridotti all’estremo delle forze, ancora intenti a riprendere fiato.
L’indomani Pietro si sarebbe svegliato in un letto vuoto, il profumo della sua donna ancora nell’aria.
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You didn't see that coming? | Pietro Maximoff
Fanfiction- Questa ti era sfuggita? - A me non sfugge mai niente. Nel tentativo di neutralizzare un quartier generale dell'HYDRA in Sokovia, Athena, figlia adottiva di Anthony Stark e settimo membro degli Avengers, farà il piacevole incontro con il giovane Pi...