Call me Anala

24 1 0
                                    


Non sono mai stata una ragazza normale, neanche nel villaggio in cui sono nata. Venivo trattata come un mostro a causa del mio aspetto e della mia famiglia, che io neanche consideravo tale.

Mi chiamo Anala Cordelia Aura Petra Dragon, ma i miei amici possono chiamarmi Anala, anche se il mio unico amico è Puffy: un piccolo orsetto magico dal pelo bianco e gli occhi azzurri ghiaccio, regalatomi dalla vecchia strega Malanar, mia zia.

Me lo donò per non farmi più sentir sola, dicendomi che sarebbe diventato il mio nuovo amico e spirito guida, sarebbe cresciuto a seconda di quanto potere emanassi e al momento Puffy era delle dimensioni di un gattino appena nato.

Vengo da una dinastia di streghe molto potenti e anche io, purtroppo, ho ereditato del sangue magico. In questo mondo noi veniamo chiamate anche ‘’sangueverde’’ a causa del colore dei nostri occhi. Siamo infatti riconoscibili fin dalla nascita per il colore insolito delle iridi che sono di un verde così intenso da sembrare smeraldi.

Veniamo spesso giudicate per il nostro aspetto affascinante e incantevole, devo infatti ammettere di non essere niente male: le mie lunga ciglia scure risaltano gli occhi verdi, la pelle del viso diafana è tinta da un colore purpureo sulle gote, le labbra carnose completano il capolavoro. Il mio corpo è sinuoso nonostante la mia giovane età, è coperto da un capo verde scuro che ricorda i miei occhi.

Sulle spalle ricadono i miei lunghi boccoli rosso rubino e al collo porto una piccola pietra del medesimo colore, datami in dono da mia madre come talismano di protezione.

Non ho nessun ricordo di mia madre, si tolse la vita quando avevo solo 3 anni; era distrutta dal dolore provato dal rifiuto di mio padre per la sua vera natura di strega, quest’ultimo, invece, scappò insieme alla migliore amica di mia madre appena nacqui io.

Non capirò mai l’amore e spero di non infatuarmi mai di nessuno, non vorrei perdere la testa per qualcosa di così futile.

L’unico componente familiare che mi è rimasto è mia zia Malanar, l’unica a non avermi mai disprezzato e ad avermi incoraggiato sempre di più ad aumentare il mio potere ed espandere i miei orizzonti.

Ed eccomi qui, in mezzo ad una foresta in piena notte, circondata da mille pericoli insieme al mio fidato piccolo amico e all’arco e frecce regalati da Malanar.

Se solo non avessi mai ascoltato i suoi consigli e le sue storie sull’essere libera e sull’andare a caccia di draghi a quest’ora starei a casa, nel mio bel letto caldo, sotto le coperte.

Ma non è il momento di piangermi addosso: è proprio in situazioni come queste che ho bisogna di farmi forza. Decisi di accamparmi lì per la notte e aspettare fino all’alba per continuare il mio cammino per trovare la sola e unica regina dei draghi: Keres.

Inutile dire che non mi svegliai all’alba, come previsto, bensì all’una con il sole cuocente che mi picchiava in faccia. Ripresi il lungo tragitto verso il Monte Idra, fermandomi di tanto in tanto qua e là a bere in un ruscello o a farmi il bagno in un lago o facendo qualche tappa nei bar delle cittadine in cui andavo incontro.
Ed è proprio in una vecchia taverna che incontrai quella che si sarebbe scoperta essere la mia anima gemella: Leora.

A/N
Ciao a tutti, eccomi qui con una nuova ministoria. Sarà probabilmente divisa in due parti, spero vi piaccia. Scusate eventuali errori ahahah.
Sto anche scrivendo una nuova storia, probabilmente vi lascerò la trama nel prossimo capitolo che pubblicherò oggi.
Bye byeee

-G

Il mistero dei suoi occhi verde smeraldo [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now