Capitolo XXXIII

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Nico rimase congelato per un istante, troppo sorpreso e quasi travolto dalla forza delle sue stesse emozioni.

Le labbra di Will erano morbide e calde come le ricordava, rispondere a quel bacio fu quasi automatico nello stesso modo in cui si ritorna a respirare dopo essere riemersi dall'acqua.

Era cosí che si sentiva, come se non avesse respirato per tutto quel tempo e ora potesse finalmente tornare a farlo.

Baciare Will era la cosa più naturale che avesse mai fatto.

Affondó una mano tra i suoi capelli biondi, tenendolo vicino come se avesse paura che potesse lasciarlo di nuovo.
Gli era mancato cosí tanto.

"Scusa" sussurró quando si staccarono per riprendere fiato, nonostante tutto si sentiva ancora in colpa.

"No" Will scosse la testa. "Non scusarti" gli bació l'angolo delle labbra, poi la guancia.

Nico lo guardó negli occhi trovandovi tutt'altro che rabbia o rancore, ma soltanto gioia per l'essere di nuovo insieme.

"Stai bene con i capelli corti, anche se non sono abituato a vederti così" interruppe i suoi pensieri il biondo accarezzandogli la nuca, era cosí diverso dalle lunghe ciocche a cui era abituato.

"Mi sono pentito di averli tagliati il giorno stesso" confessó Nico arrossendo.

Will rise allontanandosi da lui per iniziare a sistemare la spesa.
"Pensavo di cucinare le quesadillas" disse.

"Non le ho mai mangiate" Nico lo raggiunse per aiutarlo a svuotare le borse, non voleva essere un ingombro inutile nel bel mezzo della cucina.

"Le adorerai, soprattutto perché le ho preparate io" il biondo si voltó a guardarlo sorridendo, spingendolo apposta con la spalla.

"Ne dubito fortemente" aveva dimenticato quanto fosse divertente punzecchiarlo per il solo piacere di farlo.

"Non tirare troppo la corda di Angelo, se sei qui solo per lamentarti della mia cucina quella è la porta" ribatté Will, anche se era ovvio che stesse solo scherzando.

Nico rise, era da troppo che non lo faceva.

"Va bene, non sono qui solo per lamentarmi della tua cucina" cedette alzando gli occhi al cielo.

"Per quello aspetterai quando torneremo a New York?" Chiese Will inarcando un sopracciglio, il cuore del moro si sciolse alla sola menzione di loro due che tornavano a casa insieme.

"Aspetteró di tornare a New York per quello" annuí.








*******







Durante la cena parlarono molto, parlare con Will era facile come era sempre stato.

Sembrava quasi che non avessero mai smesso, come se quel mese di lontananza non fosse mai esistito.

Will non lo avvelenó con la sua cucina, al contrario, le sue quesadillas erano piuttosto buone.

Anche se la parte preferita di Nico furono i marshmallow arrostiti sul fornello della cucina, qualcosa che si erano ritrovati a fare spesso in passato.

Forse era una cosa stupida, ma era una cosa loro.

Avrebbero dovuto andare davvero in campeggio prima o poi, almeno in quel modo avrebbero avuto un vero falò.

Nico era già al suo quarto marshmallow quando il suo cellulare inizió a vibrare, era Apollo.

"È tuo padre" informó Will, facendo poi per accettare la chiamata.

Wedding Cake ~ SolangeloWhere stories live. Discover now