C.6: GELOSIA SOTTILE

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POV OLIVER

'Driiiin, driiiin, driiiin'
Apro gli occhi in due secondi al suono della sveglia.

Merda! Devo cambiare suoneria. Non è possibile che rischi l'infarto ogni volta che suona.

Mi alzo, tra l'altro anche controvoglia, e preparo tutto l'occorrente, per fare la doccia.

'Devi chiamare Noah, l'hai promesso a Harry.'

Bene, oggi ho finalmente deciso che lo chiamerò, gli dirò che mi manca da morire, ma non ho alcuna intenzione di raccontargli quanto è accaduto col fratello ieri.

Compongo il numero... risponde al quinto squillo.

"Ol? Ma che cazzo chiami alle 8.00 del mattino!" risponde assonnato

"Scusa. Pensavo fossi sveglio..." dico mordendomi il labbro.

"Alle 8.00 del mattino?! Io sono uno che si sveglia alle 8.00 del mattino? Comunque, qual buon vento ti porta a svegliare tuo fratello a quest'ora?"

Noah è sempre stato una persona che da molto peso alle parole, quasi più che ai gesti. Sentirmi chiamare fratello, dopo tutto ciò mi fa capire che per lui non è cambiato nulla... sono sempre suo fratello.

"Posso venire a casa?" chiedo.

"Adesso?"
"Adesso."

Dopo dieci minuti sono sotto casa sua. Durante il tragitto ho pensato a cosa dirgli, ma ho dimenticato tutto.

Ricevo un colpo al cuore quando, dopo aver suonato il campanello, mi si palesa davanti Harry.

"Non dovresti essere a scuola?"

"Sciopero generale."Risponde, con un sorriso smagliante.

Sfioro la sua mano, mente saliamo al piano di sopra.
Vorrei baciarlo, dirgli che mi è mancato tutta la notte, ma ora non è il momento.
Harry mi indica la porta, ed io annuisco.

Non busso neanche, non l'ho mai fatto.

Passano pochi istanti prima che Noah si volti e in croci il mio sguardo; adesso che lo guardo in faccia, noto quanto ha sofferto a causa mia.

"Ciao Ol..." sussurra, e mi corre incontro dandomi un forte abbraccio.

Lo stringo, lo stringo forte, mi è mancato così tanto.

"Ol, mi dispiace se in qualche modo ho potuto fare qualcosa che ti ha fatto stare male." dice, e questo mi fa sentire ancora più una merda.

"Noah, tu devi scusarmi. Ti giuro che tu non hai fatto nulla. Ti prometto che te ne parlerò... in futuro." replico.

"D'accordo. Allora tutto come prima?" chiede, dandomi una leggera pacca sulla spalla. Annuisco e ricambio il gesto.

Ad un tratto sento Noah scoppiare in una risata; lo guardo e alzo un sopracciglio, non capendo perchè ridesse così tanto.

"Spostati, ti faccio vedere una cosa."
dice, spingendomi leggermente per poi aprire la porta; facendo apparire un Harry accovacciato contro la porta.

"Non te l'ha mai detto nessuno, che non bisogna origliare le conversazioni altrui?" esclama Noah facendo ridere entrambi.

Qualche ora più tardi

"Esci stasera?" chiede Noah ad Harry, e per tutta risposta vedo Harry annuire e togliersi i pantaloni della tuta; per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.

So che lo fa di proposito. Non riesco a distogliere lo sguardo da quel suo bel culo.

Lo vedo indossare dei jeans stretti, che risaltano molto le sue forme.

"Dove vai di bello?" Non ricevo risposta, se non la vista di Harry che si sfila la maglietta,facendo vedere i suoi accenni di pettorali.

"Vado ad una festa." afferma, infilandosi una camicia bianca.

"Festa di chi?" chiede Noah.

"Una festa, Noah! Ci saranno tutti..." risponde Harry, passandomi davanti per poi piegarsi e prendere le scarpe.

'Dio, Harry!'

"A che ora torni..? Come torni..? Con chi torni..?!" domanda Noah. Ed Harry, per tutta risposta, alza gli occhi al cielo: "Non credo che tornerò a casa." risponde, andando verso l'armadio.

"E dove starai, quindi?" Mi intrometto nel discorso.

"A casa di un compagno di scuola, ha 18 anni." replica Harry.

"Perchè noi non lo conosciamo?" continuo, stavolta incrociando il suo sguardo.

"Perchè non vi è dato conoscere tutti i miei amici! Noah, ho già parlato con mamma e papa', ho il loro permesso, quindi basta domande..." sbuffa.

"Comunque dopo la festa ti passiamo a prendere, tu non dormi proprio da nessuno!" esclamo.

Harry mi guarda alzando un sopracciglio; lo guardo e annuisco, convinto delle mie parole. Non vincerà su questo.
Lui ribadisce che ormai è un ragazzo e non più un ragazzino, e bla, bla, bla... Prende il suo cellulare ed esce dalla stanza. Guardo Noah e sgrano gli occhi; come a dire: 'Beh, non gli dici nulla?' e Noah per tutta risposta alza le spalle.

"Resti a cena, stasera?" chiede, ed io annuisco.

"Qualche ora più tardi mi ritrovo in camera di Noah, alla fine dormo qui...

"Ma da dove è uscito questo letto?" chiedo.

Giuro che prima non c'era.

"Eri così occupato a chiarire con me, che non ti sei accorto che abbiamo comprato un letto nuovo ad Harry."

"La sua camera non è ancora pronta?" chiedo.

"Siamo agli sgoccioli, manca poco."

È l'una di notte, ed io non riesco a prendere sonno. Sono qui, nel letto di Harry a pensarlo, maledicendomi del fatto che me la sia presa del fatto che non mi abbia mandato nemmeno un messaggio.

All'improvviso, sento dei rumori provenire dal piano di sotto.

Sono pronto a sfoggiare le mie doti di Karate, quando dalla porta non appare altri che Harry. Non parla, non si cambia nemmeno, viene accanto a me nel letto e mi sorride.

"Tu che ci fai qui? Credevo saresti rimasto a dormire dal tuo amichetto." sussurro per non svegliare Noah.

"Non riuscivo a stare via, pensando a te, nel mio letto." mi sussurra, per poi incastrare le sue gambe tra le mie, iniziando ad accarezzarmi il braccio. Sento dei brividi percorrermi tutto il corpo.

"Guarda che l'ho notato prima. La tua gelosia." ridacchia Harry continuando ad accarezzarmi il braccio.

"Non so di cosa stai parlando. Ero semplicemente in pensiero per te."

Harry si fa più vicino. Ora i nostri corpi sono praticamente incollati.

"Non provocarmi Harry..." parlo piano al suo orecchio, ma lui ignora completamente il mio avvertimento, e inizia a baciarmi il collo. Vorrei dirgli di smetterla ma non ci riesco.

'Non dovete far rumore Oliver!'

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Fine del sesto capitolo! Se vi è piaciuto, lasciate una stellina, come sempre. Grazie 🌟

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