L'incontro

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La sveglia suona puntuale, ma per la prima volta in vita mia sono già seduta nel mezzo del letto con le braccia incrociate e gli occhi spalancati.
Ho paura. Cosa dico..sono semplicemente terrorizzata.
"Giulia,svegliati è tardi " sento la voce di mia mamma in lontananza. È stridula, forse è agitata anche lei per il provino di oggi. Come potrebbe essere il contrario? Questo provino potrebbe cambiare la mia vita, la mia carriera..per sempre.
"Giulia non ci credo che dormi ancora..." mia mamma urla mentre spalanca la porta della mia camera. Rimane pietrificata quando mi vede sveglia e seduta immobile a letto.
Mi si avvicina, cauta, quasi come avesse paura di fare rumore e potesse svegliarmi da un'ipnosi.
In realtà è un po' così che mi sento. Ipnotizzata.
Riesco solo a guardarla, con lo sguardo vuoto, incapace di articolare anche solo un pensiero.
"Giulia, amore, tutto bene? Hai dormito almeno qualche ora? Hai delle occhiaie spaventose.." dice in un sussurro mia mamma venendo a sedersi sul bordo del letto.
"Mamma ho paura. E se dovesse andare male? O ancora, se dovesse andare bene e mi ritrovassi a vivere con persone che non mi piacciono? O peggio, se non piacessi io a loro? " dico tutto d'un fiato, come per liberarmi da quei demoni che mi accompagnano da anni.
"Oh amore.." gli occhi di mia mamma si riempiono immediatamente di lacrime, e mi sento subito in colpa per aver toccato quell'argomento con lei.
"Come puoi non piacere a qualcuno, tu? Sei così dolce, così buona e soprattutto hai talento Giulia! I tempi sono cambiati. Tu sei cambiata. Cancella il passato, amore. O meglio trasformalo in forza. Sei forte, sei capace, sei bellissima e soprattutto sei una grande ballerina".
Mi getto di colpo tra le braccia di quella donna, che mi è stata vicina nei momenti più belli,  ma soprattutto in quelli più brutti della mia vita, ed ogni paura sembra scomparire.  Almeno per qualche minuto.

"È il turno della numero 50, Giulia.."
Dal microfono queste parole risuonano forti in tutta la palestra. Faccio un passo in avanti e mi ritrovo una luce puntata addosso che per poco non mi fa svenire.
"Ciao come stai?cosa ci mostri oggi?" mi chiede un autore con voce simpatica.
È un istinto irrefrenabile. Scoppio a ridere e non riesco a dire nulla.
<<Giulia sei una cretina, ma cosa fai?>>mi maledico mentalmente,cercando un contegno che non ho mai avuto. Mi guardo intorno per vedere le reazioni degli altri ragazzi alla mia buffa ed incontrollata risata, e noto che tutti si scambiano occhiate tra l'infastidito ed il perplesso. Solo un ragazzo mi pare divertito, ma è difficile dirlo, dato che ho la luce puntata dritta negli occhi.
Cerco di riprendermi, e di sembrare almeno una persona normale.
"Hello, sono Giulia, ed oggi vi mostro una coreografia di hip hop" riesco a dire con voce a malapena udibile.
Parte la musica ed inizio a danzare. E come sempre...mi perdo. Il cuore inizia a battere. Uno,due,tre..dieci battiti al secondo. Non respiro, ma semplicemente vivo. Ho sempre pensato che per vivere io non abbia bisogno di ossigeno. Datemi della musica, fatemi muovere a ritmo ed ecco qua la mia linfa. Vivo grazie a questo. Solo a questo.
Ballo e penso a questo. Ballo e non penso a nulla. È strano da spiegare, forse impossibile. Ma per me è  così semplice..è così reale.
La musica finisce. La mia bolla esplode ed io torno alla realtà. A quella realtà che però non è la mia. E scoppio di nuovo a ridere. Come una maledizione. La mia.
<< La ragazza che ride senza motivo e con quei denti, poi..>>. Mi tornano in mente queste parole ed in un secondo mi ritrovo a chiudere la bocca e a ricoprirmi il viso con un braccio.
"Perché ti vergogni della tua risata?"
Riconosco la sua voce all'istante. Di fronte a me si accende il LED e compare la sua faccia. Quella che mi accompagna tutti i giorni, da anni.
Maria mi sorride e continua a parlarmi.  Riesco ad afferrare, però, solo qualche parola.
"Giulia, giusto? Perché hai paura di ridere? Perché ti viene naturale guardarti intorno subito dopo essere scoppiata a ridere?"
Se rispondessi a questa domanda, crollerei qui di fronte a tutti, e non posso permetterlo. E come se mi leggesse nel pensiero, Maria, cambia rotta e con voce dolce mi dice: "sei stata davvero brava. Quando balli ti trasformi".
Sorrido, imbarazzata riuscendo solo a dire uno stupido "grazie, Mary".
La vedo sorridere divertita, forse dal modo in cui l'ho chiamata.
"Grazie a te Giulietta, alla prossima. Perché hai passato il primo step".
Faccio un piccolo saltello per la felicità e mi dirigo verso l'uscita. 
Prima di varcare la porta, però, guardo nella direzione di quel ragazzo che avevo visto sorridere divertito e che non riuscivo a vedere, e mi sembra di conoscerlo ...
Ma certo, è quel ballerino che seguo da qualche mese su instagram. Come si chiama? Ah si..Samuele.
È bravissimo lui. Davvero un artista.  Se dovessimo riuscire ad entrare insieme in questa accademia, vorrei tanto fare un passo a due con lui. E con quel pensiero tanto felice, quanto lontano, mi dirigo verso l'uscita.

Mi pietrifico quando di fronte a me mi ritrovo lui. Alto, muscoloso, bello come il sole. Un dio greco a tutti gli effetti.
"Ciao,  dove stai andando?"
Mi guardo indietro, poi accanto, poi intorno per capire con chi sta parlando.
"Guarda che dico a te. L'uscita è dall'altra parte".
Quando mi accorgo che sta parlando con me per poco non mi cedono le gambe.
"Mannaggia!" Esclamo e scoppio a ridere, "sono la solita sbadata"..
Lo vedo divertito, e vorrei restare lì per sempre.
"Piacere Giulia, sono qui per i provini".
Gli allungo la mano sudata e tremolante.
Quando anche lui fa lo stesso, ho quasi l'istinto di tirarmi indietro, ma resisto.
"Piacere Sebastian, e se entrerai avremo modo di lavorare insieme. Sono uno dei professionisti ".
Ci stringiamo la mano e ci salutiamo così.
Appena lui gira l'angolo, mi lascio cadere con le spalle al muro e scoppio in una risata liberatoria. Rido così forte che per calmarmi poggio entrambe le mani sulla bocca,  come per tapparla.
Qualche secondo dopo cerco di riprendermi.
Mi rialzo, apro gli occhi e...
Piantato di fronte a me trovo un ragazzo che mi guarda come se fossi la cosa più strana del mondo. Come se fossi un alieno, o un animale a due teste.
Il suo sguardo mi penetra, mi trafigge il cuore.
Restiamo così, a scrutarci, per qualche secondo, o forse minuti, non lo so.
È lui ad interrompere per primo il contatto visivo. Si aggiusta la bandana, già perfettamente in ordine, e si volta sorridendo impercettibilmente.
Resto lì, di nuovo immobile ed il silenzio di quel corridoio rimbomba nelle mie orecchie insieme a TUTTI I BATTITI DEL MIO CUORE, ormai impazziti.

"Devo assolutamente entrare in questa accademia, se questo è l'inizio".
E quella consapevolezza mi fa sentire per la prima volta dopo anni, la ragazza più forte del mondo.

Tutti i battiti del mio cuoreWhere stories live. Discover now