[ 𝒕 𝒘 ; 𝒐 ]

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«𝐢 𝐟𝐞𝐞𝐥 𝐢𝐭, 𝐦𝐲 𝐡𝐞𝐚𝐝'𝐬 𝐢𝐧 𝐚 𝐝𝐚𝐳𝐞, 𝐝𝐚𝐳𝐞, 𝐝𝐚𝐳𝐞𝐢'𝐦 𝐚𝐝𝐝𝐢𝐜𝐭𝐞𝐝, 𝐢 𝐫𝐞𝐩𝐥𝐚𝐲, 𝐩𝐥𝐚𝐲 𝐩𝐥𝐚𝐲

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«𝐢 𝐟𝐞𝐞𝐥 𝐢𝐭, 𝐦𝐲 𝐡𝐞𝐚𝐝'𝐬 𝐢𝐧 𝐚 𝐝𝐚𝐳𝐞, 𝐝𝐚𝐳𝐞, 𝐝𝐚𝐳𝐞
𝐢'𝐦 𝐚𝐝𝐝𝐢𝐜𝐭𝐞𝐝, 𝐢 𝐫𝐞𝐩𝐥𝐚𝐲, 𝐩𝐥𝐚𝐲 𝐩𝐥𝐚𝐲.
𝐭𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐲 𝐲𝐨𝐮 𝐰𝐚𝐧𝐭. 𝐠𝐨 𝐚𝐬 𝐟𝐚𝐫 𝐚𝐬 𝐲𝐨𝐮 𝐜𝐚𝐧 𝐫𝐞𝐚𝐜𝐡 𝐢𝐭»

-ᴇɴʜʏᴘᴇɴ “ᴅʀᴜɴᴋ-ᴅᴀᴢᴇᴅ„

Era passata circa un'ora da quando Hyenjin aveva cominciato a bere, era alla terza bottiglia di birra, ma nonostante ciò era ancora lucida. Forse la resistenza all'alcol è una delle sue uniche abilità, si ritrovò a pensare bevendo un sorso dalla bottiglia.
"Come va?" Domandò Yeonjun appoggiando i gomiti sul bancone.
"Niente, l'unica cosa che ho guadagnato è un po' di mal di testa e l'odore di sudore dal tipo seduto alla mia sinistra." Rispose, menomale che il ragazzo in questione non l'aveva sentita.
"Kai?" Chiese.
"Mio fratello dovrebbe tornare tra qualche giorno dall'America. È andato a trovare alcuni nostri parenti ed a vedere una mostra di non so quale artista." Spiegò. "Un'altra birra." Disse bevendo velocemente l'ultimo sorso rimasto. "Anzi, dammi una delle cose più potenti che hai."
"Dopo però devi andare a casa. Io non ti potrò accompagnare." Le puntò contro il bicchiere che stava pulendo come una minaccia.
"Va bene, ma tu dammi l'alcol." Esclamò battendo le mani.
Yeonjun sospirò porgendo il bicchierino con quanto richiesto. La ragazza lo bevve tutto d'un fiato, mise i soldi sopra il bancone, salutò il rosa ed uscì dal locale.
Quando entrò nel suo appartamento l'alcol aveva appena cominciato a fare effetto, andò in cucina con l'intento di bere un bicchiere d'acqua. Entrando vide un biglietto sopra il tavolo, lo prese e lo aprì.

"Ti ho fatto la spesa. Ti prego cerca di mangiare normalmente, non fa bene alla salute mangiare troppi noodles.
Ah, quando sono ritornato eri già uscita. Ti prego non fare cazzate.

- Soobin."

Aprì il frigo e lo vide finalmente pieno di cibo e non solo di birra e bevande energetiche. Lo chiuse e provò a prendere un bicchiere, ma la testa cominciava a girare troppo. Così al fine aprì semplicemente il rubinetto e bevette a canna.
Si distese sul divano e sospirò. Prese il laptop che aveva appoggiato là sopra prima di uscire ed aprì il file della storia. Provò a digitare qualcosa ma lo cancellò subito dopo. Continuò così per un'ora. Ma sentiva che tutto quello che scriveva non andava bene.
Chiuse il file e decise di rileggere la trama, forse partendo dall'inizio le sarebbe venuto in mente qualcosa.

"Le terre del nord stavano passando in brutto periodo. Dopo la misteriosa uccisione del loro re, era salito al trono suo figlio Beomgyu, ancora giovane ma pronto a portare avanti il suo paese. Come se non bastasse i popoli del centro stanno cominciando a ribellarsi ed il sud sta chiedendo l'indipendenza. L'equilibrio del mondo sta per cambiare."

Niente, non sapeva che fare. Era arrivata alla parte in cui Beomgyu sta per partire per andare a parlare con i popoli del centro, una situazione molto comune, niente di speciale ma non sa come continuare. Sono sempre le stesse le domande che le girano per la testa:"Che farebbe Beomgyu? Farebbe veramente questa cosa? Cosa direbbe in questo caso?"
Il personaggio di Beomgyu è uno dei migliori che lei abbia creato, ne era sicura, e proprio per questo voleva che fosse tutto perfetto e degno del suo nome.
Osservò l'ora dal computer, erano le quattro del mattino, le restavano due giorni.
Gli occhi si stavano piano piano chiudendo a causa del sonno e dell'alcol, appoggiò il computer per terra e si addormentò sul divano.

La mattina dopo la testa le stava letteralmente per scoppiare da un momento all'altro, si alzò per prendere un'aspirina e cominciò a prepararsi una tazza di caffè. Nel mentre che l'acqua si scaldava prese il laptop dal pavimento e lo appoggiò sopra al tavolo in cucina.
Con la tazza in mano aprì il file, convinta che magicamente fosse comparso un pezzo della storia. Qualcosa era comparso, ma erano solo delle lettere random, forse ieri aveva digitato a caso sulla tastiera e non se ne era accorta. Sbuffò cancellando quella parte inutile.
Si prese il viso tra le mani e fisso lo schermo per un po'. Si arrese e prese il telefono.

hyenjin
Mi porti un po' di roba stasera?

taehyun
Non avevi detto che sarebbe stata la prima ed ultima volta?

hyenjin
Mi porti un po' di roba stasera?

taehyun
Come l'altra volta?

hyenjin
Si

taehyun
Passo per le 23.

L'aveva fatto. Si sentì più leggera ma anche in colpa, aveva promesso a suo fratello che non l'avrebbe mai fatto. Ed invece questa sarebbe stata la seconda volta. Aveva bisogno di una doccia per svegliarsi.

Quando lo gocce di acqua fredda toccarono la pelle calda tirò un sospiro di sollievo, decisamente meglio, pensò. Tirò indietro i capelli grigi bagnati per poi appoggiare la fronte sul muro.
Era tutto nato da un concorso scolastico, un fottuto concorso scolastico. La sua professoressa di italiano le aveva obbligato a participare ad un concorso di scrittura come rappresentate della sua classe e i giudici delle varie agenzie avevano subito notato il suo talento, così tanto che le avevano dato un biglietto da visita quando era andata a ritirare il premio.
Chissà dove sarebbe adesso se non avesse partecipato a quel concorso. Forse avrebbe fatto la cassiera in un seven/eleven.
Si distese sul divano con ancora l'asciugamano in testa ed accese la TV. Adesso doveva solo aspettare le undici.

Quando l'orologio scoccò le undici di sera Hyenjin si alzò di colpo e si mise davanti alla porta aspettando impazientemente il suono assordante del campanello. Dopo cinque minuti suonò ed aprì la porta di colpo.
"Scusa, ma se fossi stato un assassino?" Domandò il ragazzo dai capelli biondi.
"Anche tu? Me l'ha detto anche Soobin ieri." Rispose sbuffando facendolo entrare.
"Sei sicura?" Chiese serio il ragazzo.
"Sono sicurissima Taehyun." Disse fermamente la ragazza. Lui sospirò e li diede la busta con dentro due pillole.
"Solite cose: non prenderne troppe tutto d'un colpo, non prenderlo se bevi alcol, non romperle e sniffarle." Disse serio.
"Me lo ricordo papà." Ridacchiò guardando con un sorriso le due pillole. "Sei un po' un controsenso Taehyun sai." Disse tutto d'un tratto mentre stava andando via.
"Ti preoccupi per le persone a cui vendi la roba, ma se ti preocupassi veramente di loro non dovresti venderla direttamente. Per non parlare del fatto che sei il secondo genito della famiglia Kang. Pensi che non lo sappia? Mio fratello andava nella tua stessa scuola." Concluse.
"Tutti fanno qualcosa per una ragione. Ma io sinceramente non lo so." Rispose uscendo da quella casa.

Con la bustina in mano si diresse nella sua stanza, chiuse la porta dietro di sé e si distese sul morbido materasso.
Prese la bustina e la alzò osservando quelle piccole pillole. Possibile che quei piccoli oggetti salveranno la sua carriera? Non lo sa, l'unica cosa che sa è che è disperata. Alzò il busto e si sedette. Aprì la bustina e le fece cadere sul palmo della mano, si sporse verso il comodino dove teneva una bottiglia d'acqua. Prese un bel respiro, ingoiò le pillole e bevve l'acqua. Rimise a posto la bottiglia e si distese di nuovo. Adesso doveva solo aspettare, aspettare che l'effetto della droga facesse il suo dovere.
Non sa esattamente quanto tempo fosse passato, ma ad un certo punto sentì una voce alla sua sinistra.
"Per quanto tempo hai intenzione di fissare il soffitto? È bianco neanche avessi qualche dipinto." Disse una voce maschile. Hyenjin aprì gli occhi per lo stupore e giro la testa: al suo fianco c'era Beomgyu.

 Hyenjin aprì gli occhi per lo stupore e giro la testa: al suo fianco c'era Beomgyu

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