Capitolo 30

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*Eccolo. Per il prossimo capitolo (31) ci ho messo tanto a decidere il modo in cui volevo raccontare quel "fatto" 😅. Domani quando ve lo metterò, o anche sta sera (vediamo), vi chiederò un parere, in modo da mantenere lo stesso modo utilizzato o magari di cambiarlo e renderlo un po' più esplicito per un'eventuale prossima volta🤷🏻‍♀️😅.             Perciò preparatevi nei commenti😘😏*.

<<Hey..ballerina! Come stai?>> chiese lui una volta portata lontano dalla folla.
<<Ora meglio. Stavo avendo un attacco di panico. Tutta quella gente mi ha sorpreso!>> rispose lei.
<< Lo so. Ti prego però dimmi che ora stai bene>> chiese Sangio ancora preoccupato.
Le toccava il viso, i capelli, per controllare se avesse qualcosa che non andava.
<<Sto bene Sangius tranquillo. A proposito..grazie anche a te>> disse riferendosi al ragazzo che li aveva aiutati, che era ancora lì.
<<Ma figurati! Anche io sono un fan, ma così non si fa! È proprio mancanza di rispetto. >> rispose il ragazzo.
<< Come ti chiami?>> chiese Giulia che prendeva subito confidenza con tutti.
<<Sono Roberto.>> rispose lui.
<< Senti..per ringraziarti ti posso offrire qualcosa?>> chiese Sangio.
<< Non c'è bisogno Sangio tranquillo. Io ho fatto quello che sentivo>> rispose Roberto.
<< Insisto. Davvero è il minimo>> disse Sangio.
<<Si dai. Un caffè, un succo, anche un aperitivo se vuoi.>> continuò Giulia al posto del fidanzato.
<<Va bene un aperitivo allora. Però non fatemelo fare da solo ahah>> rise Roberto.
<<Ma certo che no! Era scontato quello! >> disse Sangio.
Tutti e tre si diressero a un bar e ordinarono l'aperitivo.
Roberto era una persona estremamente rispettosa, educata e anche molto divertente. Passarono un'ora a parlare con lui, poi Sangio le disse di volersi fare una foto con lui e lì Roberto era davvero felice e incredulo, ma tirò comunque fuori il telefono per la foto.
<<La faccio una anche con il mio. Voglio pubblicarla per far capire come ci si comporta. E ti taggo anche>> disse Sangio.
Giulia era lì, ed era così orgogliosa di lui, che ogni cosa che faceva, aveva un fine, una lezione, non era mai banale.
<<Ecco fatto. Grazie ancora Roberto. Ci vediamo presto magari a un concerto>> gli disse il cantante.
<< sarò in prima fila. Grazie a voi. Ciao!>> salutò lui andando via.
Erano rimasti lui e Giulia seduti al tavolo e stavano per andarsene quando arrivò il gruppetto di bulli del paese, quelli che avevano tormentato Sangio per anni.
<< Guarda chi si rivede. La principessa dallo smalto rosa!>> iniziarono subito.
Sangio cercava di non ascoltare, di respirare e farsi scivolare tutto addosso.
<< Che fai ci ignori?>> disse uno.
<<Marco, ma che non lo sai? Adesso è famoso!>> disse un altro.
Giulia assisteva a questa scena schifata, perché rivedeva in questa situazione tutto quello che anche lei aveva vissuto.
Lei non sapeva che fare, lui aveva iniziato a muovere nervosamente le mani e aveva la testa bassa.
Giulia non lo aveva mai visto così, neanche quella volta a Roma.

" Sangio ti prego! Non fare così. Tu non abbassi la testa. Tu affronti sempre tutto. Sei forte" cercava di dirgli Giulia solo attraverso gli occhi, ma lui si era estraniato.

<<Com'è che ti chiami ora? San...san..ah si..Sangiovanni! Tutto sei tranne che un santo>> gli dissero dandogli una spinta dietro la schiena.
<< Ti sei fatto pure la ragazza! Mammamia! Mi sembra ieri che stavi con Sara e poi ti ha sfanculato..ahah>> continuarono.
Giulia a quel punto stava scoppiando dalla rabbia, un sentimento che non faceva parte di lei. Lei era buona, comprensiva, anche ingenua, era stata anche offesa e triste, ma arrabbiata in questo modo mai.
Vedendo che lui non reagiva, lei si alzò lo prese per mano e lo tirò via, cercando di andarsene da lì.
Si erano alzati, ma uno del gruppo prese Giulia e la strattonò indietro tenendola ferma, per lasciare lui da solo.
Non appena Sangio vide Giulia trattata così, gli si accesse una scintilla negli occhi e si svegliò da quel silenzio. Lei gli aveva dato la motivazione per ribellarsi, per alzare la testa una volta per tutte.
<< Adesso le togliete le mani di dosso! E non è una richiesta, ma un cazzo di ordine!!. Non voglio abbassarmi ai vostri sudici livelli, alzando le mani, perché io non sono così e non vorrò mai esserlo. Sono abbastanza intelligente da capire che voi siete solo invidiosi del mio successo, perché voi non avete fatto un cazzo nella vostra vita, e infatti siete ancora qui a prendervela con le persone più deboli. Ma oggi vi insegnerò una cosa, e aprite bene quelle orecchie, perché non la ripeterò. Solo a toccare una ragazza in quel modo vi dovete fare schifo! Io ormai sono oltre voi, non mi fate più nulla.>>
Giulia riuscì a divincolarsi dalla presa di quel tipo e tornò di corsa dal suo fidanzato, abbracciandolo, mentre finiva di parlare.
<<E Sara..mi avrà pure sfanculato, come dite voi, ma guardate cosa ho ottenuto>> disse guardando Giulia e stringendola ancora di più a sé, quasi volesse prendere forza anche da lei per dire quelle cose.
<< IO HO LEI ! E voi non capirete mai cosa significa avere qualcuno come lei, perché non siete in grado di amare, sapete solo giudicare, criticare e distruggere le persone.
A guardarvi ora, mi fate solo ridere. Avete passato una vita a fare i bulli, e siete ancora qui, dopo anni, a fare le stesse cose. Un giorno vi ritroverete soli, senza nessuno e quando arriverà quel giorno io vi guarderò e semplicemente vi ignorerò, perché io l'amore ce l'ho.>> disse guardandoli con tutto il disprezzo che aveva accumulato negli anni.
Rimasero tutti fermi e in silenzio di fronte a questo discorso. In realtà c'era poco da dire. Li aveva letteralmente asfaltati.
Prese Giulia per mano e andò via.

"Uuh..che liberazione. Ho sofferto per anni, ma ora basta. Sono stufo di soffrire per il passato. Voglio vivere il presente e quello che ho ora è meraviglioso" pensò guardando la sua fidanzata, mentre tornavano a casa.
Le cicatrici ci saranno sempre incise nella sua mente, fanno parte di lui e della sua storia, ma era arrivato il momento di smettere di farsi influenzare dal passato.

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