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24 -Non sei sola-

Sei giorni.
144 ore.
Chiusa qui dentro da sola. Mi fa male il petto e voglio solo tornare a casa.
Ho mal di testa nonostante i farmaci che mi hanno dato per alleviare il dolore.
Ogni tanto tossisco così forte che mi fa male la gola, brucia e per riuscire a stabilizzare di nuovo il respiro indosso la mascherina con l'ossigeno che è sempre pronta al mio fianco.
È tutto così bianco e silenzioso. In realtà dipende dal momento della giornata perché ci sono momenti che fuori dalla mia stanza sembra ci siano un branco di elefanti che fanno a gara a chi arriva primo alla fine del corridoio.
È tutto così spaventoso che mi sembra di ritornare a mesi fa.
La stanza più o meno era simile a questa solo che al mio ginocchio era presente un enorme fasciatura e le stampelle giacevano dove ora ci sta l'ossigeno.
Mi mancano tutti...e sono qui solo da sei giorni ma che in realtà sembrano anni, mi manca Giulia che canta a squarciagola la canzone di frozen per casa, mi manca papà che si lamenta alla televisione per qualche notizia, mi manca la mamma che ci urla che è pronto e di andare a tavola, i miei amici, Lando...
Tutti mi scrivono ma io non rispondo, perché farlo? Non avrei nulla da raccontargli e li annoierei e basta. So che i miei genitori si informano grazie alla dottoressa che mi sta seguendo, lei stessa quando viene a visitarmi me lo dice. Fa paura vederla entrare nella stanza all'interno di quella tuta.
Odio stare qui. Odio gli aghi. Odio il tampone. Odio questo stupido odore.

"Ma...mamma" respirando a fatica ho raggiunto la mamma in cucina, ero in camera e andava tutto bene più o meno, avevo comunque ancora la febbre e mi girava la testa ma quando ad un certo punto ho iniziato a tossire senza farcela più mi sono spaventata. Non so come ma sono arrivata di sotto e quando la mamma ha notato che non riuscivo più a respirare ha urlato chiamando papà che è corso dal garage.
Ho avuto paura e in quel momento non c'era niente che mi aiutasse a respirare normalmente fin quando l'ambulanza non è arrivata in casa e mi hanno aiutata loro...
"Non voglio andare ti prego papà non lasciarmi andare" ho cercato in tutti i modi di convincerli a lasciarmi a casa, stavo bene in quel momento riuscivo di nuovo a respirare bene ma i dottori non mi hanno comunque data ascolto portandomi con se..era tutto così simile a quella sera. Quella maledetta sera.

Cerco di non piangere cacciando via il ricordo, entrambi i ricordi ma è ormai l'unica cosa che riesco a fare, ricordare...e stare male.
Le lacrime hanno la meglio quindi iniziano a scivolare via bagnandomi il collo, abbraccio il cuscino per ingannare il mio cervello che non sono sola, ma che nella mia stanza c'è qualcuno lì con me che mi stringe...ma non è così. Perché non possono. Nessuno può stare qui con me.
Nonostante la vista è offuscata dalle lacrime prendo il cellulare, segna le undici e mezza passate di notte...probabilmente starà dormendo ma le mie dita ancora prima che si possano fermare hanno già cliccato su quel nome.
Lando.
<<Soso>> risponde dopo due squilli e già sentire la sua voce mi fa star bene...infatti chiudo gli occhi facendo un respiro profondo rilassando tutti il corpo
<<Sofi, come stai?>> sento la preoccupazione nella sua voce e mi spezza il cuore e forse capisco di essere stata egoista in questi giorni. Non ho risposto ne alle chiamate ne ai messaggi di nessuno pensando a me stessa non rendendomi conto che anche loro stanno male per questa situazione e sono preoccupati...
Il bip che emette il mio cellulare mi fa sussultare e lo sposto dall orecchio per vedere ed è la richiesta da parte di Lando di passare la chiamata in videochiamata.
La stanza è buia appena accetto quindi mi vedo poco solo grazie alla luce del cellulare, restò immobile e in silenzio con la guancia appoggiata al cuscino e il cellulare davanti a me.
<<Sofi...>> sussurra per la terza volta il mio nome e si morde leggermente il labbro inferiore guardandomi e io non riesco a frenare le lacrime. Mi sento stupida ad aver chiamato lui, mi sta vedendo nella mia peggior condizione e abbiamo ufficializzato la nostra relazione da poco ma sento di conoscerlo da una vita. Una parte di me vorrebbe chiudere la chiamata per evitargli questa vista ma non lo faccio perché rivederlo anche se solo così mi sta facendo bene dentro.
Passo il pollice della mano con la quale sto tenendo il cellulare sul suo viso che mi guarda in attesa di un mio segno, una mia parola ma non parlo...accenno solo un sorriso che gli fa brillare gli occhi, riesco a percepirne un luccichio.
Restiamo per almeno cinque minuti così, entrambi in silenzio solo a guardarci e sorridere ogni tanto, sono gli sguardi che parlano per noi.
Riesco a smettere di piangere e asciugo le lacrime rimaste sul mio viso con il palmo della mia mano.
Ed è in quel momento lì che gli scappa uno starnuto interrompendo così il silenzio e provocandomi una risata. Rido per la prima volta dopo sei giorni. Rido per la prima volta da quando sono qui.
Anche lui ride e entrambi la finiamo per sorriderci. <<Mi fissi>> dico a bassa voce ma sono sicura che lui mi ha sentito e infatti sorride <<Il mio lato stalker non svanisce come vedi>> sorrido.
<<Non voglio stare qui...>> ammetto sconfitta poco dopo e lo vedo sospirare <<Lo so Soso...ma non sarà per molto, uscirai presto di lì e così io potrò mantenere la mia promessa>>
<<Che promessa?>> chiedo curiosa e lui sorride
<<Quella di portarti una vaschetta di gelato ogni volta che sei giù di morale>> sorrido <<La vorrei ora...qui..insieme a te>> lo guardo negli occhi sincera
<<Sono qui Soso...sono qui per te se me lo permetterai>> annuisco <<Non affrontare tutto questo sola, ci sono io come ci sono gli altri...rispondi alle persone che ti hanno scritto, non sei sola>>
<<Lo sono...non c'è nessuno qui con me>>
<<Ma non sei sola Sofi>> so che quello che vuol dire lui è che non sono sola al mondo ma che ci sono persone al di fuori da queste mura che sono preoccupate e che mi vogliono bene, so che intende questo...
<<Mi fai compagnia?>> chiedo un po' titubante, è comunque tardi <<Ah ora che mi hai risposto finalmente non ti libererai di me>> sorrido.

You and I  🧡 ~ Lando Norris~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora