Narciso🌸

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Erano passati tre giorni da quel incidente, accaduto a cui Noriaki cercava in tutti i modi di non pensare. Inoltre erano esattamente tre giorni, che il protagonista dei suoi peggior scenari d'amore e se si può osare, anche a luci rosse non si fece vivo.

Quella mattina, come di routine, si diresse verso il suo unico motivo di orgoglio: il "Flowers caffè". Quest'ultimo era anche la causa del perché Kakyoin decise di lasciare la sua città natia e di abbandonare gli studi, per trasferirsi a Morio Cho una bellissima località marittima. Infatti la caffetteria si affacciava perfettamente sulla spiaggia; paesaggio che ogni volta l'uomo si permetteva si ammirare di sfuggita tra un ordinazione e l'altra, rimanendone sempre affascinato.

Si bloccò di colpo facendo cadere le sue chiavi che fino a poco tempo prima rigirava tra le dita. Dallo sconcerto quasi la sua mascella toccò terra. La sfortuna sembrava veramente perseguitarlo, difatti si ritrovò sulla sua saracinesca un enorme fallo disegnato con una bomboletta spray, rimanendo per qualche minuto in stato catatonico. Nel frattempo Rohan lo raggiunse arrivando in perfetto orario. Già da lontano stava chiamando il suo nome non ottenendo risposta, così una volta vicino gli toccò il braccio attirando così la sua attenzione.

"hey, vedo che sei gi- OH CAZZO!"

"s-si, u-un pene, La m-mia caff-"

Quasi non gli venne un mancamento. Con difficoltà cercava di fare gesti di senso compiuto fallendo miseramente, non riuscendo nemmeno a tenere le chiavi in mano.

"forse oggi è meglio se apro io eh..."

Il rosso non proferì parola, ancora scosso dall'oscenità che gli si era presentata quella mattina mettendolo di mal umore, portando a maltrattare l'intero staff. Erina accortosi della sua mancanza di tatto nei suoi confronti e comprendendo che non era dipeso da lei; decise di chiedere spiegazione al suo amico più intimo. Entrambi sghignazzarono per un buon quarto d'ora cercando di non farsi beccare dal loro capo, trovando quella situazione così tanto assurda, che ridere era inevitabile. La prima parte della giornata era passata con velocità, ovviamente tranne per Noriaki che con ossessione fissava la porta di entrata nella speranza che il suo bronzo di Riace facesse il suo ingresso.

"oh, oh, oh, rilassati Nori lo stai distruggendo quel bicchiere, non pensi che sia asciutto abbastanza?"

Rohan notava con quanta forza il suo amico stesse usando con lo strofinaccio nel pulire l'oggetto.

"non c'è, non c'è nemmeno oggi..."

"avrà avuto da fare, a meno che non sia così rancoroso per un po' di caffè versato addosso, comunque, fissare la porta non te lo farà apparire magicamente"

"lo so, lo so, più che altro ci tenevo a ridargli questi"

Egli si piegò quel tanto che bastava per arrivare allo scompartimento sotto il bancone, dove vi era il suo zaino. Da esso tirò fuori un insieme di fogli che porse al suo amico, facendo attenzione a non rovinarli. Il ragazzo misterioso quel giorno si era dimenticato di portarsi via gli appunti zuppi, dunque Noriaki, cercando di rimediare e di affievolire i suoi sensi di colpa; glieli ricopiò per filo e per segno.

"non ci credo..."

"tre fottute notti..."

Anticipò la risposta alla domanda che da li a poco avrebbe ricevuto. Rohan guardava quei pezzi di carta perfettamente scritti a mano come se fossero un oracolo. Rimase stupefatto della cura che avesse riposto quell'uomo nello scrivere, soprattutto per qualcuno a cui si limitava a servire del misero caffè. Sospirò rassegnato, sapendo che era tipico di Noriaki rimediare ai suoi errori, anche se si doveva ridurre a tanto come in quel caso. Gli rivolse un occhiata, notando che nel suo sguardo, brillava una luce diversa da quando si erano trasferiti, seguendo quel folle in un'impresa altrettanto folle, in quella località sperduta lontano dai famigliari e amici. Noriaki maturò molto in quei cinque anni, anche se il suo carattere a volte irritante non lo abbandonava mai. Ma in qualche modo era riuscito a trovare se stesso, la sua pace, quella che un po' tutti aspirano nella loro vita, e quel luccichio ne era la prova.

Un caffè alle roseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora